Come avevo già detto parlando di 1Q84, infatti, mi era rimasto l'amaro in bocca. Mi piace lo stile di Murakami, mi piace come scrive e avevo voglia di leggere anche una bella storia.
Norwegian Wood è una bella storia! Questa è l'edizione che ho letto io
con una bella introduzione di Giorgio Amitrano, che io ho letto dopo, per non rovinarmi la lettura, ma che ho trovato molto interessante.
Di questo libro è già stato detto tutto - e probabilmente anche il contrario di tutto - quindi in questa recensione vorrei porre l'accento su alcune cose che mi hanno colpito in modo particolare a causa di un vissuto mio. Quello che ci colpisce a volte sono dei particolari perché appunto riusciamo a "portarli a casa".
Un personaggio abbastanza secondario racconta una storia, la storia di come un bel giorno nella tua testa qualcosa si rompe, una rotella va fuori posto, nel libro viene definito "tiiiing"
Quella ragazza era una bugiarda patologica. Può essere una vera e propria malattia, sai? quella di raccontare continuamente bugie. E intanto, mentre uno sta inventando si autoconvince che quello che sta dicendo sia vero. Poi, per salvare la coerenza delle storie che crea è costretto ad inventare bugie riguardo a cose attinenti. Ma anche quando normalmente uno pernserebbe: "che strano!" o "qui il discorso non quadra", il cervello di quella persona gira ad una velocità talmente vertiginosa che ti previene cambiando completamente le carte e quindi l'altro finisce col non accorgersi che sono tutte bugie. Nessuno va a pensare che una ragazza così bella possa inventare bugie su cose assolutamente inutili. O almeno io non ci pensavo. per circa sei mesi stetti a sentire montagne di bugie. Che idiota sono stata.
per difendere i suoi interessi, era capace di inventare senza nessuno scrupolo bugie che potevano danneggiare gli altri
Ecco, sostituite la parola "ragazza" con la parola "signora e compagno" ed avete quello che è successo a me -anche il contesto è diverso, nessuna violenza nel mio caso-. Gente di cui tu ti fidi ciecamente che si rivelano persone false e che ti hanno fatto del male scientemente.
Inevitabilmente, ti sorgono spontanee alcune domande, e anche qui mi affido ad una citazione:
Perché lei abbia scelto proprio me, ancora oggi non l'ho capito....Anche se ormai fa lo stesso. Tanto è tutto finito, e finito cosìè evidente che il mio cervello non ha fatto tiiiing. Tuttavia mi sento di dire che le cose non torneranno mai più come prima per me come persona, sia dal punto di vista psicologico che materiale, essendo stata truffata di una bella sommetta (che un giudice lo riconosca o no).
Tornando al libro, quindi, posso dire che la storia mi ha intrigato molto. La critica vede le influenze di varie altre opere, ad esempio David Copperfield e Il Giovane Holden, ma anche Il Grande Gatzby. Tant'è vero che sono andata a rileggermi gli ultimi due (il primo lo so a memoria) che non prendevo in mano da tempo. Io non sono molto brava a scovare le influenze, di solito amo leggere senza troppe dietrologie, ma mi sono divertita a trovare similitudini e differenze con questi libri. Buona lettura!