Il concorso per 11.000 e rotti posti da insegnanti comincia così:
ci sono state 320.000 domande, ma molti di quelli che si sono iscritti l'hanno fatto pur non avendo i requisiti per l'accesso, in previsione di un bel ricorso.
Oggi, stava nel decreto, dovevano essere rese note le date, le sedi e le 3500 domande delle prove preselettive. Rimandato il tutto a martedì.
venerdì 23 novembre 2012
orgoglio giallo
E' con immensa gioia che questa settimana partecipo alla tradizionale iniziativa del venerdì del libro con un bel giallo.
Prima di tutto perchè sono una grande appassionata del genere, e poi per rispondere alle critiche un po' snob che gli vengono rivolte (ma questo commento lo capirete meglio più avanti quando vi parlerò di un altro libro, e soprattutto di un altro autore che ho "incontrato" questa settimana ad una presentazione con l'autore).
Si tratta di un'autrice svedese, che in questi ultimi anni stanno riscuotendo molto successo, e secondo me giustamente.
Qui c'è ovviamente il delitto: la bella, ricca e perfetta Alex viene trovata morta nella vasca da bagno coi polsi tagliati, nella sua casa di campagna, che è anche la sua casa d'infanzia. Il riscaldamento è rotto e quindi l'acqua è ghiacciata, da qui il titolo.
Tante trame e sottotrame si intrecciano. Siamo in un paesino dove tutti sanno tutto e non si sfugge al passato. Ed è proprio nel passato che bisogna scavare per risolvere quello che apparentemente è un suicidio, ma che ovviamente si scopre subito essere un omicidio. Non manca neanche la detective improvvisata, la storia d'amore e le tante storie di sopraffazione che donne e uomini subiscono tutti i giorni, a rendere la storia vera e a tuttotondo.
L'unico rammarico sono un paio di vicende lasciate un po' in sospeso, ma potrebbe anche starci. Se l'ottica è fare una foto di un paio di settimane di vita di un paesino, c'è tutto un prima e tutto un dopo che non possono entrare in 458 paginee che, ancora una volta, rendono tutto più vero.
Quindi un consiglio appassionato e un augurio di buona lettura...anche quando non c'è tempo per fare niente (ogni riferimento è proprio voluto), si riesce sempre a ritagliarsi un po' di spazio per un giallo ;-)
Prima di tutto perchè sono una grande appassionata del genere, e poi per rispondere alle critiche un po' snob che gli vengono rivolte (ma questo commento lo capirete meglio più avanti quando vi parlerò di un altro libro, e soprattutto di un altro autore che ho "incontrato" questa settimana ad una presentazione con l'autore).
Si tratta di un'autrice svedese, che in questi ultimi anni stanno riscuotendo molto successo, e secondo me giustamente.
Qui c'è ovviamente il delitto: la bella, ricca e perfetta Alex viene trovata morta nella vasca da bagno coi polsi tagliati, nella sua casa di campagna, che è anche la sua casa d'infanzia. Il riscaldamento è rotto e quindi l'acqua è ghiacciata, da qui il titolo.
Tante trame e sottotrame si intrecciano. Siamo in un paesino dove tutti sanno tutto e non si sfugge al passato. Ed è proprio nel passato che bisogna scavare per risolvere quello che apparentemente è un suicidio, ma che ovviamente si scopre subito essere un omicidio. Non manca neanche la detective improvvisata, la storia d'amore e le tante storie di sopraffazione che donne e uomini subiscono tutti i giorni, a rendere la storia vera e a tuttotondo.
L'unico rammarico sono un paio di vicende lasciate un po' in sospeso, ma potrebbe anche starci. Se l'ottica è fare una foto di un paio di settimane di vita di un paesino, c'è tutto un prima e tutto un dopo che non possono entrare in 458 paginee che, ancora una volta, rendono tutto più vero.
Quindi un consiglio appassionato e un augurio di buona lettura...anche quando non c'è tempo per fare niente (ogni riferimento è proprio voluto), si riesce sempre a ritagliarsi un po' di spazio per un giallo ;-)
martedì 13 novembre 2012
A single stone is just a rock but a group of stones is a temple
Il giorno dopo il dibattito televisivo dei candidati alle primarie del centro sinistra, e il giorno dopo la notizia che non verrà aumentato l'orario degli insegnanti, mi affiora alla mente un parallelismo.
Apparentemente le due notizie sono slegate e diversissime.
Io invece ci vedo delle analogie.
Partiamo dai candidati: il fair play, il modo civile in cui si sono confrontati, i salamelecchi. Tutti contentoni di potersi confrontare e the more the merrier.
Lì di fronte alle telecamere.
Invece sappiamo benissimo che le differenze ci sono e non mancano le frecciatine e financo le pugnalate alle spalle.
Insegnanti: insegnanti di scuola primaria, insegnanti di scuola secondaria, educatori, personale ATA.
Same-o same-o (cioè vedi sopra).
Stamattina, entrando a scuola,è partita la discussione. L'educatore, del quale ho già parlato, ieri ha espresso il suo malcontento con la bidella (non certo con noi), che non siano passate le 24 ore per i docenti. Perché a lui sembra che noi non facciamo niente, e gli sembra anche che non facciano niente anche gli ATA. Il fatto in sé potrebbe anche starci, ma quello che non ci sta è che lui pensi di essere l'unico a lavorare seriamente.
Strano è che invece proprio lui non fa una mazza (ma questo è un altro discorso).
Il punto qui è che non solo l'opinione pubblica è compatta contro di noi, a volte anche senza averne motivo o per le ragioni sbagliate. Il punto è che noi stessi siamo contro di noi. Ecco perché non riusciamo a dare un'immagine credibile e ad essere considerati dei professionisti.
Apparentemente le due notizie sono slegate e diversissime.
Io invece ci vedo delle analogie.
Partiamo dai candidati: il fair play, il modo civile in cui si sono confrontati, i salamelecchi. Tutti contentoni di potersi confrontare e the more the merrier.
Lì di fronte alle telecamere.
Invece sappiamo benissimo che le differenze ci sono e non mancano le frecciatine e financo le pugnalate alle spalle.
Insegnanti: insegnanti di scuola primaria, insegnanti di scuola secondaria, educatori, personale ATA.
Same-o same-o (cioè vedi sopra).
Stamattina, entrando a scuola,è partita la discussione. L'educatore, del quale ho già parlato, ieri ha espresso il suo malcontento con la bidella (non certo con noi), che non siano passate le 24 ore per i docenti. Perché a lui sembra che noi non facciamo niente, e gli sembra anche che non facciano niente anche gli ATA. Il fatto in sé potrebbe anche starci, ma quello che non ci sta è che lui pensi di essere l'unico a lavorare seriamente.
Strano è che invece proprio lui non fa una mazza (ma questo è un altro discorso).
Il punto qui è che non solo l'opinione pubblica è compatta contro di noi, a volte anche senza averne motivo o per le ragioni sbagliate. Il punto è che noi stessi siamo contro di noi. Ecco perché non riusciamo a dare un'immagine credibile e ad essere considerati dei professionisti.
sabato 10 novembre 2012
Senza parole
Il Senzavergogna, tornato dalla sua prima malattia, ci prova ancora una volta.
Maaaa, iooooo..... Non ho ancora messo mano al PEI perché, sai, con questa storia dell'avente dirittoooo.......
Io sono buona e cara (quando dormo in particolare), ma quando sento certe cose la rabbia mi monta a livelli critici e la devo sfogare per non rimanerne avvelenata. Quindi gli dico semplicemente che lui lo deve fare, anche se non sa quanto resterà tra noi (ho paura che non ce lo ruberà nessuno).
Senza contare che non ha ancora fatto uno straccio di programmazione, una verifica qualsiasi e non ha ancora preso appuntamento con gli psicologi.
Maaaa, iooooo..... Non ho ancora messo mano al PEI perché, sai, con questa storia dell'avente dirittoooo.......
Io sono buona e cara (quando dormo in particolare), ma quando sento certe cose la rabbia mi monta a livelli critici e la devo sfogare per non rimanerne avvelenata. Quindi gli dico semplicemente che lui lo deve fare, anche se non sa quanto resterà tra noi (ho paura che non ce lo ruberà nessuno).
Senza contare che non ha ancora fatto uno straccio di programmazione, una verifica qualsiasi e non ha ancora preso appuntamento con gli psicologi.
mercoledì 7 novembre 2012
Due cartoline da Venezia
Come precedentemente annunciato, il ponte dei morti l'ho passato a Venezia.
Di questo viaggio voglio condividere due cose, non perché siano state le uniche degne di nota, ma perché sono forse le più utili a chi vorrà andare a visitare questa città. Ora, non avete certo bisogno di consigli per andare in Piazza San Marco o a Rialto, all'Arsenale o a spasso in vaporetto per il Canal Grande.
Il primo consiglio riguarda un luogo da visitare per passare un pomeriggio.
L'isola di San Lazzaro, o isola degli Armeni.
Per raggiungere questa isoletta, prendete il vaporetto linea 20 da San Marco-San Zaccaria (a destra della piazza se ci si mette con le spalle al mare).
Attenzione: dovete prendere il vaporetto che parte alle 3.10, perché solo a quell'ora è possibile effettuare la visita guidata.
Si scende alla seconda fermata (la prima è l'isola di San Servolo, anche qui ci si può fermare, ma è più complicato perché bisogna prenotare prima, e insomma, noi non ci siamo riusciti). Comunque, dicevo, si scende alla seconda fermata, dopo 15 minuti circa di viaggio. Arrivati qui ci accoglie un bel giardino curato e una bellissima barca ormeggiata, l'Armenia appunto. Sulla destra c'è l'ingresso del monastero, dove un monaco accoglie i visitatori all'entrata, € 6 per gli adulti e € 3 per i bambini, e poi comincia la visita guidata.
Il monaco ha accompagnato i visitatori armeni, mentre a noi è toccata una studentessa di teologia e beni culturali dell'Università di Venezia, molto carina e molto preparata.
Entriamo in un chiostro, sempre perfettamente mantenuto, poi andiamo a visitare la chiesa
La foto non rende benissimo l'idea, perché scura, fatta senza flash. Vi assicuro però che la chiesa è spettacolare.Si tratta di una chiesa e di un monastero mechitarista, dal suo fondatore Mechitar. Qui trovate tutte le informazioni e le foto di quello che abbiamo visto, chiesa, biblioteca, refettorio, reperti, spiegato molto meglio di come farei io...
La visita finisce dopo un paio d'ore, giusto in tempo per prendere il vaporetto delle 17.25 che vi riporta in Piazza San Marco.
Per continuare la giornata e finire in bellezza, ecco il secondo consiglio, vi propongo una cena al Gam Gam, un ristorante kosher nel ghetto ebraico, dove potete gustare dei cibi deliziosi, con un ottimo rapporto qualità prezzo, camerieri giovani, simpatici e gentilissimi. Obbligatorio prenotare allo 041 5231495, si trova a Cannaregio 1122, c'è una fermata del vaporetto proprio di fronte (linea 4.2 o 5.2, si prende anche a San Marco-San Zaccaria... non mi ricordo il nome della fermata ma è l'ottava partendo da San Marco).
Da provare gli assaggi israeliani, humus con falafel, latkes con patate e carciofi fritti. Sono antipasti ma sufficienti a saziare, se proprio avete uno stomaco senza fondo potete prendere del cous cous sia con carne che con solo verdure, oppure la mussaka (carne con melanzane) o lo shwarma (pollo con salsina speziata). Molto buono anche il vino bianco della casa, che è un sauvignon.
Infine, un ultimissimo consiglio, anzi, un avvertimento per chi ancora non se ne fosse reso conto da sè... non ditelo a nessuno, ma alla televisione mentono... mentre al telegiornale strillavano che a Venezia c'erano 120 cm di acqua alta, la situazione era piuttosto questa
Di questo viaggio voglio condividere due cose, non perché siano state le uniche degne di nota, ma perché sono forse le più utili a chi vorrà andare a visitare questa città. Ora, non avete certo bisogno di consigli per andare in Piazza San Marco o a Rialto, all'Arsenale o a spasso in vaporetto per il Canal Grande.
L'isola di San Lazzaro, o isola degli Armeni.
Per raggiungere questa isoletta, prendete il vaporetto linea 20 da San Marco-San Zaccaria (a destra della piazza se ci si mette con le spalle al mare).
Attenzione: dovete prendere il vaporetto che parte alle 3.10, perché solo a quell'ora è possibile effettuare la visita guidata.
Si scende alla seconda fermata (la prima è l'isola di San Servolo, anche qui ci si può fermare, ma è più complicato perché bisogna prenotare prima, e insomma, noi non ci siamo riusciti). Comunque, dicevo, si scende alla seconda fermata, dopo 15 minuti circa di viaggio. Arrivati qui ci accoglie un bel giardino curato e una bellissima barca ormeggiata, l'Armenia appunto. Sulla destra c'è l'ingresso del monastero, dove un monaco accoglie i visitatori all'entrata, € 6 per gli adulti e € 3 per i bambini, e poi comincia la visita guidata.
Il monaco ha accompagnato i visitatori armeni, mentre a noi è toccata una studentessa di teologia e beni culturali dell'Università di Venezia, molto carina e molto preparata.
Entriamo in un chiostro, sempre perfettamente mantenuto, poi andiamo a visitare la chiesa
La foto non rende benissimo l'idea, perché scura, fatta senza flash. Vi assicuro però che la chiesa è spettacolare.Si tratta di una chiesa e di un monastero mechitarista, dal suo fondatore Mechitar. Qui trovate tutte le informazioni e le foto di quello che abbiamo visto, chiesa, biblioteca, refettorio, reperti, spiegato molto meglio di come farei io...
La visita finisce dopo un paio d'ore, giusto in tempo per prendere il vaporetto delle 17.25 che vi riporta in Piazza San Marco.
Per continuare la giornata e finire in bellezza, ecco il secondo consiglio, vi propongo una cena al Gam Gam, un ristorante kosher nel ghetto ebraico, dove potete gustare dei cibi deliziosi, con un ottimo rapporto qualità prezzo, camerieri giovani, simpatici e gentilissimi. Obbligatorio prenotare allo 041 5231495, si trova a Cannaregio 1122, c'è una fermata del vaporetto proprio di fronte (linea 4.2 o 5.2, si prende anche a San Marco-San Zaccaria... non mi ricordo il nome della fermata ma è l'ottava partendo da San Marco).
Da provare gli assaggi israeliani, humus con falafel, latkes con patate e carciofi fritti. Sono antipasti ma sufficienti a saziare, se proprio avete uno stomaco senza fondo potete prendere del cous cous sia con carne che con solo verdure, oppure la mussaka (carne con melanzane) o lo shwarma (pollo con salsina speziata). Molto buono anche il vino bianco della casa, che è un sauvignon.
Infine, un ultimissimo consiglio, anzi, un avvertimento per chi ancora non se ne fosse reso conto da sè... non ditelo a nessuno, ma alla televisione mentono... mentre al telegiornale strillavano che a Venezia c'erano 120 cm di acqua alta, la situazione era piuttosto questa
pochi centimetri solo in alcuni punti di Piazza San Marco...
venerdì 2 novembre 2012
Man and boy
Situazioni da evitare mentre ci si prepara per il proprio fondamentale, finalmente-sono-diventato-un-adulto trentesimo compleanno.
Fare una scappatella con una collega
L'avventato acquisto di beni di lusso che non ti puoi permettere
Farsi lasciare dalla moglie
Perdere il lavoro
Diventare improvvisamente genitore single
Se state per compiere trent'anni, qualsiasi cosa facciate, non fate nessuna di queste cose
Vi fottera' l'intera giornata.
Harry è il protagonista di questo divertente e a tratti commovente romanzo di Tony Parson del 1999.
L'estratto riportato sopra è l'incipit, naturalmente Harry ha fatto tutte quelle cose!
Ho scoperto Tony Parson più o meno subito dopo la pubblicazione di man and boy, consigliatomi da un'amica inglese come autore nuovo e moderno (avevo l'esigenza di ampliare la mia conoscenza della letteratura inglese che era fino ad allora essenzialmente basata sui classici).
All'epoca mi era piaciuto tantissimo, tanto da aver poi comprato anche i romanzi successivi con lo stesso protagonista
One for my baby (2001)
Man and wife (2003)
The family way (2004)
Stories we cold tell (2006)
My favourite wife (2007)
Starting over (2009)
Purtroppo non so se sono stati tradotti in italiano perché on line non li ho trovati.
L'impressione che ne ho avuto io, riprendendolo oggi, è che si trattasse del corrispettivo maschile della Chick Lit, e giuro che non sapevo neanche esistesse un termine apposito, invece consultando wikipedia, ho scoperto che esiste la Men Lit.Un'occasione per leggere cosa pensa e cosa prova l'altra metà del cielo. E dopo aver letto Bridget Jones, è un'interessante insight, per questo lo consiglio alle amiche del Venerdì del Libro da una Venezia probabilmente con l'acqua alta...