Un caro augurio a tutti gli amici della rete.
Qui da me si fa il pranzo natalizio, e voi? Pranzo del 25 o cena del 24?
In ogni caso, Buon Natale!
martedì 25 dicembre 2012
giovedì 20 dicembre 2012
My side of the quiz
Ritorno sull'argomento dopo una pausa di qualche giorno per lasciare sedimentare una serie di emozioni, non tutte positive, e sull'inevitabile vespaio che ha provocato la prova preselettiva, per raccontare il mio percorso, personalissimo e (mi rendo conto) non da tutti condivisibile.
Ho già fatto un concorsone, ma con risultati appena passabili. Sul perché dovrei scrivere un post a parte, e poi è andata così, non posso tornare indietro e non posso cambiare le cose.
Tuttavia ho cominciato in questo modo a lavorare nella scuola, ed oggi, dopo dodici anni di servizio, mi sento un'insegnante. Ho sempre lavorato anno per anno ma non come se fossi lì per caso, di passaggio, in attesa di trovare il mio posto fisso. Ho fatto la coordinatrice, la funzione strumentale (anche se non avrei voluto), ho fatto la mia parte. E soprattutto, questo è quello che so fare e su cui ho investito tante e tante energie.
Quando si è cominciato a parlare di un nuovo concorso, per me non c'è stato bisogno di riflettere sul da farsi, andava tentato e basta. Ma tentato non rende l'idea, andava fatto. Anche Ioda direbbe con me "Non c'è provare! C'è fare o non fare".
È semplice, per me è troppo importante ed è prioritario. Quindi, se questo richiede rispondere a delle stupide domande, ok, lo,faccio.
Da quando sono uscite le famose 3500 domande, ho passato il mio tempo libero a provare i test, rinunciando anche ad alcune attività (palestra, blog, lettura), erano 20 giorni, non una vita intera!
Fin dal primo giorno le domande del test si sono rivelate fattibili, e comunque le ho fatte tutte, ho ragionato su alcune che a prima vista sembravano assurde...una era la famosa di Fiona, Pamela e Gina (la prima volta che l'ho letta mi sono chiesta che cosa avessero fumato quelli che l'avevano fatta, ma on second thought mi è apparsa in tutta la sua banalità).
Ho deciso a tavolino che non avrei risposto ad un certo tipo di domande, e infatti il signor X che davanti al giudice ha negato di aver rifiutato di aver affermato il falso (vado a memoria), ancora adesso non so se ha detto la verità o no, oppure non so ancora se prendendo un numero a caso di due cifre e facendo una serie di operazioni (moltiplicare per due, poi dividere e poi boh), alla fine ottengo un numero pari, dispari, di una, due o tre cifre.
Anyways (come dice la mia amica americana), questo non ha inciso particolarmente, anzi, avrei potuto fare a meno di rispondere anche a 10 domande.
Quindi questo fatto indebolisce un po' le teorie di quelli che si lamentano per non aver saputo di Fiona, Pamela e Gina e PER QUESTO non sono stati giudicati idonei.
In un altro blog ho commentato che a me non sembra così scandaloso che ad uno che vuole fare l'insegnante sia richiesto di sapere la lingua italiana, quindi i plurali, i tempi verbali corretti da usare nelle frasi e il significato delle parole E che sia dotato di logica, perché la logica sta alla base di tutto. Sono stata criticata da una persona che mi ha detto che non è la logica, è la lingua (mi sembrava di aver detto la stessa cosa, se vogliamo sottilizzare su cosa viene prima e cosa dopo tra due cose importanti, facciamo pure).
Concludo con una nota a margine, che tanto a margine non è:
Il SenzaVergogna, ha preparato una verifica di storia per Susannatuttapanna e Fonzie. La prima domanda era : quando ci fu' la guerra ..... (per i puristi degli accenti, con l'i-coso non riesco a mettere le lettere accentate, soprattutto se non sono previste nella lingua italiana)
E quando gli ho chiesto come mai nella sua programmazione mancassero degli argomenti che avevamo concordato, più volte, di mettere, la risposta è stata : non ci stavano nel foglio.
Non aggiungo altro.
Ho già fatto un concorsone, ma con risultati appena passabili. Sul perché dovrei scrivere un post a parte, e poi è andata così, non posso tornare indietro e non posso cambiare le cose.
Tuttavia ho cominciato in questo modo a lavorare nella scuola, ed oggi, dopo dodici anni di servizio, mi sento un'insegnante. Ho sempre lavorato anno per anno ma non come se fossi lì per caso, di passaggio, in attesa di trovare il mio posto fisso. Ho fatto la coordinatrice, la funzione strumentale (anche se non avrei voluto), ho fatto la mia parte. E soprattutto, questo è quello che so fare e su cui ho investito tante e tante energie.
Quando si è cominciato a parlare di un nuovo concorso, per me non c'è stato bisogno di riflettere sul da farsi, andava tentato e basta. Ma tentato non rende l'idea, andava fatto. Anche Ioda direbbe con me "Non c'è provare! C'è fare o non fare".
È semplice, per me è troppo importante ed è prioritario. Quindi, se questo richiede rispondere a delle stupide domande, ok, lo,faccio.
Da quando sono uscite le famose 3500 domande, ho passato il mio tempo libero a provare i test, rinunciando anche ad alcune attività (palestra, blog, lettura), erano 20 giorni, non una vita intera!
Fin dal primo giorno le domande del test si sono rivelate fattibili, e comunque le ho fatte tutte, ho ragionato su alcune che a prima vista sembravano assurde...una era la famosa di Fiona, Pamela e Gina (la prima volta che l'ho letta mi sono chiesta che cosa avessero fumato quelli che l'avevano fatta, ma on second thought mi è apparsa in tutta la sua banalità).
Ho deciso a tavolino che non avrei risposto ad un certo tipo di domande, e infatti il signor X che davanti al giudice ha negato di aver rifiutato di aver affermato il falso (vado a memoria), ancora adesso non so se ha detto la verità o no, oppure non so ancora se prendendo un numero a caso di due cifre e facendo una serie di operazioni (moltiplicare per due, poi dividere e poi boh), alla fine ottengo un numero pari, dispari, di una, due o tre cifre.
Anyways (come dice la mia amica americana), questo non ha inciso particolarmente, anzi, avrei potuto fare a meno di rispondere anche a 10 domande.
Quindi questo fatto indebolisce un po' le teorie di quelli che si lamentano per non aver saputo di Fiona, Pamela e Gina e PER QUESTO non sono stati giudicati idonei.
In un altro blog ho commentato che a me non sembra così scandaloso che ad uno che vuole fare l'insegnante sia richiesto di sapere la lingua italiana, quindi i plurali, i tempi verbali corretti da usare nelle frasi e il significato delle parole E che sia dotato di logica, perché la logica sta alla base di tutto. Sono stata criticata da una persona che mi ha detto che non è la logica, è la lingua (mi sembrava di aver detto la stessa cosa, se vogliamo sottilizzare su cosa viene prima e cosa dopo tra due cose importanti, facciamo pure).
Concludo con una nota a margine, che tanto a margine non è:
Il SenzaVergogna, ha preparato una verifica di storia per Susannatuttapanna e Fonzie. La prima domanda era : quando ci fu' la guerra ..... (per i puristi degli accenti, con l'i-coso non riesco a mettere le lettere accentate, soprattutto se non sono previste nella lingua italiana)
E quando gli ho chiesto come mai nella sua programmazione mancassero degli argomenti che avevamo concordato, più volte, di mettere, la risposta è stata : non ci stavano nel foglio.
Non aggiungo altro.
martedì 18 dicembre 2012
Open day allo scientifico
Ci si presenta alle 14,25 (inizio delle danze 14,30). Gli studenti, con la maglietta con il logo del liceo, ci danno un bigliettino colorato con orario inizio visita, noi abbiamo quello delle 14.30, evvai! Abbiamo fatto bene ad arrivare presto.
Nello spazio di cinque minuti, quando uno studente trafelato chiede quante persone hanno il biglietto con 14,30, e tutti alzano la mano, ci rendiamo conto che c'è stato un overbooking... l'aula magna è già ai limiti della capienza, dovremo aspettare il prossimo turno alle 15,00.
Prima cosa sconvolgente: i ragazzi chiedono se gentilmente potremmo aspettare il prossimo turno... io dico "sì, ok", ma sono l'unica. Tutti gli altri - genitori - dicono "No".
Come "no"?
In particolare noto una signora abbronzatissima (lampados più terra indiana/cipria/fondotinta, qualsiasi cosa sia trendy oggi) coi boccoli.
Nonostante i "no", siamo tutti fatti accomodare al piano di sopra dove ci sono le aule mentre aspettiamo il turno delle 15,00.
Tutti cambiano il loro bigliettino con uno nuovo per prossimo "spettacolo".
Boccolosa no, lei si abbarbica al suo bigliettino "arancione-14,30" e rimane lì, proprio davanti all'entrata dove ci avevano detto di non sostare per non impedire il passaggio.
Dieci minuti dopo arrivano due studentesse che invitano il gruppo con foglietto rosa a seguirle. Non è difficile, se hai il foglietto rosa vai con loro, se hai il foglietto arancione o azzurro devi seguire altre studentesse con badge arancione o azzurro. Tutti fanno lo stesso giro, ma dividendosi in gruppi sarà più agevole la visita ai laboratori.
Ci portano al piano seminterrato a vedere il bar, tanto per aspettare il nostro turno. Passiamo di nuovo davanti all'entrata e Boccolosa, che vede movimento, dice ad uno studente che lei è lì dalle 14,30 quindi vuole aggregarsi al gruppo. Lo studente stremato le dice "allora vada pure". Quindi lei, col suo bigliettino arancione-14,30 si aggrega al gruppo rosa-15,00.
Arrivati al bar, Boccolosa dà altri segni di impazienza e comincia a commentare "ma io non capisco perchè siamo venuti al bar", "ma dov'è l'aula magna? E' qui vicino? Ci portate voi?"
Arriva il nostro momento: gruppo rosa-15,00 più Boccolosa arancione-14,30 (e forse altri che io non ho notato) si dirige all'aula magna.
Again, siamo in troppi! Un prof chiede alle persone rimaste in piedi di uscire, per motivi di sicurezza e anche perché se il gruppo è troppo grande non si riesce poi ad entrare nei laboratori che dovremo vedere dopo. Il prof in questione è un insegnante di filosofia, non proprio di primo pelo, nel senso che dovrebbe incutere rispetto, e che spiega bene la situazione, si scusa del disagio, dice che sono centinaia le persone che vengono all'open day e gli spazi sono quello che sono. Dopo tutta la spiegazione con dovizia di particolari, nessuno accenna ad andarsene.
"Allora state lì, farete una visita scadente".
Alla fine procediamo, presentazione con slides e poi giro dei laboratori di scienze, lingue, informatica e biblioteca. E tutto è bene ciò che finisce bene.
Ma la morale? La morale è che anche quando sto dall'altra parte della barricata tendo a simpatizzare con gli operatori della scuola, ma cosa si fa - mi chiedo - se un genitore fa i capricci, ad una semplice richiesta dice no e non vuole sentire ragioni?
E poi, la preoccupazione di avere dei futuri compagni di classe per mio figlio, figli di tanti genitori.
Forse mi sto preoccupando troppo... e poi non si sa se sarà lo scientifico ;-)
Ma la morale? La morale è che anche quando sto dall'altra parte della barricata tendo a simpatizzare con gli operatori della scuola, ma cosa si fa - mi chiedo - se un genitore fa i capricci, ad una semplice richiesta dice no e non vuole sentire ragioni?
E poi, la preoccupazione di avere dei futuri compagni di classe per mio figlio, figli di tanti genitori.
Forse mi sto preoccupando troppo... e poi non si sa se sarà lo scientifico ;-)
lunedì 17 dicembre 2012
Chi ben comincia...
E con 47 risposte esatte, 2 non date e 1 sbagliata, totalizza 46.5 punti!
Se state pensando che me la tiro troppo, avete ragione!
Se state pensando che me la tiro troppo, avete ragione!