I said "I promise", and I do not forget. I will be constant to him.
Questo romanzo di Philippa Gregory parla di Caterina d'Aragona, l'infanta di Spagna, figlia dei sovrani più famosi della storia Isabella e Ferdinando.
Caterina è promessa sposa di Arthur Tudor sin dalla tenera età di tre anni, per questo è Principessa di Galles.
A quindici anni viene mandata in Inghilterra per sposare Arthur. Il matrimonio però durerà solo 5 mesi, perché Arthur, come tutti sanno, muore prematuramente.
Alcune cronache dicono che Arthur fosse un ragazzo debole e poco sano, per questo motivo le nozze non furono mai consumate. Tant'è vero che Caterina andrà in sposa al fratello Henry.
Altri resoconti dicono che in realtà il matrimonio era valido a tutti gli effetti - wedded and bedded, come dirà nonna Margaret - e che il matrimonio tra Henry e Caterina era basato su una menzogna.
Philippa Gregory si basa su questa seconda versione, e costruisce la storia di questa Caterina, una donna determinata a diventare regina d'Inghilterra a qualunque costo.
Innumerevoli sono i rimandi a questa constanza (the constant princess), che permetteranno ad una donna, poco più che bambina all'epoca dei fatti, di sopportare infinite umiliazioni e di non arrendersi mai.
Perché Caterina è constant?
Innanzitutto perché è stata cresciuta e allevata come Principessa di Galles dai suoi genitori, e non riesce ad accettare nessun' altra alternativa, lei deve essere regina. E poi perché è una promessa fatta al suo primo marito Arthur, che prima di morire le dice di mentire sul loro matrimonio e di sposare suo fratello Henry.
Non sarà facile, dall'aprile del 1502 al 1509 Caterina rimarrà in attesa di sposare Henry, relegata lontano dalla corte e senza soldi. Il volpone Ferdinando non darà mai la seconda parte della dote al re Henry VII, e lei dovrà impegnare il suo servizio di piatti d'oro per sopravvivere.
Nonna Margaret, tenterà di mandare a monte il matrimonio tra lei e il suo adorato nipote, ma Henry, dipinto come un ragazzino viziato al quale le danno tutte vinte, si impunta e la sposa.
Dopo il matrimonio, avvenuto quando Caterina ha 23 anni e Henry 18, si presenta il problema dell'erede. Caterina avrà ben sei gravidanze: prima una bambina nata morta, poi un maschietto nato a Capodanno che sopravviverà solo 52 giorni, un aborto, un altro maschietto che morirà dopo pochi giorni, finalmente Maria e poi un'altra figlia morta entro una settimana dalla nascita.
La Gregory parla in particolare dei primi due parti, e il dolore immenso per la perdita del bambino di Capodanno.
Poi c'è un salto temporale e le ultimissime pagine raccontano di Caterina che va al processo per difendersi dall'accusa di aver mentito sulla sua verginità.
Questo il mio consiglio per questo venerdì del libro.
Accidenti che trama intensa. Per anni ho letto tantissime biografie e romanzi storici di grandi regine, era diventato il mio genere preferito, poi sono passata ad altro, magari potrei valutare questo libro: amo le donne tenaci.
RispondiEliminaE' una storia che ho letto praticamente da tutti i punti di vista... tranne, in effetti, quello di Caterina. Grazie della segnalazione, me lo appunto per l'estate.
RispondiEliminaSono piuttosto ignorante su questa storia, lo ammetto!
RispondiEliminaPotrebbe essere un libro interessante, quindi, perchè mi aprirebbe un mondo nuovo.
potrei regalarlo... a mia madre, potrebbe piacerle:) tanto poi li passa a me! ah ah ah
RispondiEliminami piace questa recensione e potrebbe piacermi pure il libro;)
Ci: per sopravvivere all'epoca dei Tudors dovevi avere altro che tenacia! Se eri donna poi! Comunque chissà se veramente è stata così la storia. I fatti biografici sono accertati, ma i pensieri e le intenzioni. Comunque è sempre bello leggerli.
RispondiEliminaMurasaki: pensavo anch'io di aver letto abbastanza, ma non so resistere ai Tudors
Maris: in effetti, come dicevo sopra è un pezzo di storia affascinante
Monica: beh! Si sa che i regali migliori sono quelli che piacciono anche a chi li fa!
Prima o poi me lo leggo. Io non so resistere all'Inghilterra tout court.
RispondiEliminaLa storia delle mogli di Henry VIII la conosco, ma decisamente quella di Caterina d'Aragona è la storia che rimane più in ombra rispetto al fascino emanato dalle storie delle altre consorti, che hanno lasciato la corte di Enrico in modo più spettacolare (in tutti i sensi) e ancora allietano i posteri con i loro regali spettri in giro per i palazzi.
RispondiEliminaUn abbraccio,
Mionica
Me ne ha parlato di recente mio marito, deve essere molto interessante
RispondiEliminaQuesto libro mi è nuovo... Trama intrigante... mi hai incuriosita a dovere!
RispondiEliminaPovna: eh, sì, lo so. Pensa che avevo letto un altro romanzo della Gregory e non mi aveva affatto convinto, invece questo mi è piaciuto.
RispondiEliminaMonica: niente fantasma di Caterina in nessun castello inglese? ;-)
Alessandra: piaciuto anche a lui?
Stefania: mi fa piacere aver solleticato il tuo interesse!