La protagonista della storia di oggi, che chiameremo Jasmine, ha 15 anni. E' alta, ha lunghissimi capelli castani, occhi castani, bravissima a scuola. E' seria, si impegna, è gentile...ed è in terza media.
E' in terza media a 15 anni perché è nata da genitori stranieri, l'ultima di sette fratelli tutti maschi, ed è nata ad insaputa della madre. Perché la mamma di Jasmine un giorno di 15 anni fa si è fatta accompagnare al pronto soccorso per dei forti dolori alla schiena, ed è tornata a casa con una bambina. Jasmine.
A dispetto di tutto, Jasmine è cresciuta ed è andata a scuola, ma forse per i suoi genitori - appartenenti ad un'altra cultura - non era così importante. Una femmina. Ma è proprio necessario che abbia un'istruzione?
Eppure Jasmine è sempre andata volentieri a scuola e ottiene buoni risultati. Anche se i suoi genitori non vengono mai a parlare con gli insegnanti, non vengono a ritirare la pagella, non vengono neanche a ritirare il consiglio orientativo.
Anche se lei in gita non ci va. Anche se non riceve regali quando prende un buon voto. Anche se i suoi genitori non devono prometterle il motorino per farla studiare.
E allora? Perché a 15 anni è ancora in terza media?
Perché un anno - alla scuola primaria - alla mamma di Jasmine è venuto in mente di andare al suo paese a trovare i parenti. Non ritenendo necessario far coincidere il suo viaggio con le vacanze scolastiche, e ritenendo invece assolutamente necessario passare un congruo numero di mesi nella sua terra natale, ha fatto perdere un anno di scuola alla povera Jasmine, costretta a seguirla rassegnata e in lacrime.
Al suo rientro, eventualmente, Jasmine deve ripetere l'anno.
In prima media la storia si ripete: Jasmine perde un altro anno tra la costernazione degli insegnanti costretti a bocciarla nuovamente per le troppe assenze.
Ecco perché Jasmine è in terza media a 15 anni.
Adesso i suoi compagni hanno due anni in meno, ma nonostante questo è sempre diligente e motivata.
A Jasmine piacciono le lingue, ha scelto il liceo linguistico e si è iscritta. La sua insegnante di inglese è felice per lei e orgogliosa. E' un bel traguardo arrivare alla licenza media e addirittura al liceo.
Purtroppo, proprio in vista del traguardo, la capricciosa madre di Jasmine decide di partire. La scusa è che il marito si trova al paese ed è malato. In realtà non c'è alcun pericolo di vita tale da giustificare un'immediata partenza, ma lei è irremovibile. Anche i fratelli maggiori di Jasmine, tutti sposati e disposti a tenerla in casa con loro, tentano di farle cambiare idea. Ma Jasmine parte. I genitori hanno deciso che se proprio vuole può iscriversi a scuola là dove si trova.
E' passato un mese da quando Jasmine è partita, ogni tanto ci arriva qualche messaggio su whatsapp. Nessuna speranza di rientro e la concreta paura (pensata ma non pronunciata ad alta voce) è che Jasmine sia considerata "materiale-da-marito".
Storia tristissima, e purtroppo è possibile che il vostro sospetto sia legittimo. Se la bambina fosse nata in Italia potremmo almeno dare la colpa alla Bossi-Fini... è nata in Italia?
RispondiEliminaQuanto ai viaggi, ho avuto un caso simile una volta: un ragazzo mi pare egiziano che trovai in seconda con un anno in più perché aveva ripetuto la prima. Siccome aveva una rispettabile media intorno al 7 e studiava regolarmente chiesi ai colleghi perché l'avevano fermato. Mi spiegarono che il padre se l'era portato a casa a metà anno dicendo che tornavano definitivamente in Egitto. Così non lo ammisero alla seconda. Con loro grande disappunto se lo rividero a Settembre, e ormai non c'era più modo di rimediare. Così il poverino ripeté la prima.
@murasaki: nata in Italia. Perché dici così, cosa cambia?
RispondiEliminami viene il magone.
RispondiEliminaChe storia triste. Povera ragazza.
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RispondiElimina@noisette e pensierini: sono cose che non dovrebbero succedere ai giorni nostri, con tutto il nostro progresso e la nostra evoluzione.
RispondiEliminaAl momento nulla, ma se avessimo una legge decente se fosse nata in Italia avrebbe la doppia cittadinanza e una via d'uscita. Ma son discorsi :(
RispondiEliminaQuando i genitori sono i peggiori nemici dei figli.
RispondiElimina@ellegio: questa la penso sempre anch'io dopo un pomeriggio di colloqui...tipo ieri!
RispondiEliminaAdesso è tardi. Ma denunciare prima i genitori per evasione dell'obbligo scolastico? Le hanno fatto perdere due anni, scientemente.
RispondiElimina@pellegrina: e forse è proprio questo che intendeva Murasaki...a parte il fatto che non sono cittadini italiani (almeno non credo), ma poi non ci sono materialmente. Estradizione? Mi sembra un po' esagerato, dato che non riescono ad ottenerla neanche per gli assassini. Molto meglio assolvere tutti, almeno non facciamo troppe figuracce. :-(
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