venerdì 30 ottobre 2015

I colleghi: Principessa

Il primo giorno di servizio, quel famoso primo settembre al Collegio Docenti dove mi sentivo un'aliena, LaNuovaPreside conclude il collegio e lo riaggiorna a qualche giorno dopo. A seguire ci saranno le riunioni per materie. 
La collega seduta di fianco a me, anche lei primo giorno di servizio, anche lei disperata, mi chiede: "quanto ha detto che durerà il prossimo collegio?"
"un'ora" rispondo io.
Principessa, seduta due banchi dietro, si alza, viene da noi e ci sussurra: "tenete presente che l'orario del collegio docenti è indicativo, potrebbe durare anche di più" ...

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Bisogna fare l'orario, ci troviamo per lavorarci. Io osservo che posso fare anche quattro ore Inside - mattino dalle 9 alle 12 tassative, pausa pranzo, pomeriggio - e Principessa mi dice: "sì, ma l'ora di pausa pranzo non la puoi calcolare nelle 18 ore" ...

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Per me è la prima volta Inside, dico a Principessa che ci lavora da tre anni (anche se da come ne parla sembrano venti) che vorrei delle indicazioni, suggerimenti... un po' di Inside Etiquette, insomma.
Principessa con aria da una-che-la-sa-lunga dice che mi deve spiegare un sacco di cose...e non mi spiega una mazza fino alla sera prima del mio primo ingresso Inside, quando per telefono mi dà indicazioni sulla strada e mi dice: "non metterti minigonne o cose trasparenti" ...*

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A metà settembre, ad un corso di aggiornamento, incontro per la prima volta l'insegnante che lavora - lei sì - da vent'anni Inside. Gentilissima, mi dà il suo numero di telefono e mi dice di chiamarla quando voglio fare un giro prima dell'inizio delle lezioni, per vedere com'è, capire un po' di cose.
Principessa mi blocca perché non è necessario che vada, tanto le iscrizioni le prende lei e andrei a fare niente ...

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Questione orario(2): il nostro orario di servizio è spalmato dalle nove del mattino alle nove di sera. Io chiedo, nei limiti del possibile, di non farmi fare mattino e sera lo stesso giorno, in quanto troppo lontana da casa per fare il viaggio due volte. Gli altri colleghi concordano, anzi, se ne fa una regola per tutti. Chi fa il mattino/pomeriggio non fa la sera, chi fa pomeriggio/sera non fa il mattino. 
Principessa non era presente, perché Lei ha sempre qualcosa da fare Inside e regolarmente non viene in sede. Adesso che ho visto qualcosa Inside, penso sinceramente che semplicemente si imboschi.
Quando le riporto quello che avevamo detto, Lei dice che questo non è possibile per me (per Lei invece è possibile eccome), tanto Io posso tornare a casa, mentre Lei no, perché abita a 30 chilometri ed ha tre figli...le svelo che anch'io abito a 30 chilometri, ma forse avendo solo due figli li posso anche abbandonare. Principessa cade dal pero...ah, è una che ascolta eh?

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Questione orario (3): evidentemente il secondo nome di Principessa è Cenerentola, perché non l'ho ancora vista fermarsi a scuola oltre le 18.00. Se c'è riunione fa quella che va anche se la riunione non è finita, e il suo orario di lezione non finisce mai oltre le 18.00 (due volte la settimana). Io invece, che ho tre corsi al mattino e due la sera mi faccio tre sere fino a tardi - compreso il venerdì.
Deve essere dura avere la macchina che si trasforma in zucca!

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Questione orario (4): Principessa è convinta di poter disporre delle mie ore e della mia persona come crede meglio. Essendo gelosa come mamma orsa di Inside e credendosi insostituibile (quanto fanno pena quelli che si sentono insostituibili al lavoro), si permette di decidere chi fa cosa e quando.
Un giorno che io avrei dovuto fare due ore, una con PrimoInside e l'altra con SecondoInside, Principessa decide di farmeli trovare tutti assieme, perché tanto sono tutti a livello base. Questo è un refrain che - nonostante le lezioni siano cominciate da una sola settimana - puzza già di stantìo. Inutile spiegarle che non è così perché PrimoInside fa tre ore la settimana mentre SecondoInside ne fa quattro, e che tra pochissimo saranno già sfasati. Inutile anche precisare che SecondoInside ha elementi decisamente migliori e quello che faccio con loro in un'ora, in PrimoInside lo devo fare in due o tre.
Il motivo di questo accorpamento è che c'era riunione in sede (cosa che LaNuovaPreside non ha ritenuto abbastanza importante da farmi cambiare orario), e Principessa ha pensato che fosse più importante che partecipassi alla riunione, e naturalmente LaNuova non si era neanche accorta che fossi impegnata. Continua a sognare Principessa, che è anche un po' BellaAddormentata ...

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Questione orario(5): un pomeriggio Principessa organizza un incontro con lo scrittore Inside, quindi mi chiede gentilmente comunica che avrei dovuto sostituirla al SecondoSera alle 17.30.
Casualmente sento che l'evento finisce alle 15.45. Allora le dico: "ma scusa, se finisce alle 15.45 puoi andare a fare lezione alle 17.30" (tempo di trasferimento 15 minuti)
Principessa diventa rossa come un peperone e dice che LEI deve intrattenersi con loro anche dopo, e che comunque non era quello il modo(?) e la sede(?) di dirlo.

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Sempre più perplessa, e anche un po' incazzata, incasso. Purtroppo non sono una persona aggressiva, e questo mi fa arrabbiare perché ho la sensazione di non riuscire a difendermi.
Ma lasciamo stare.
Durante lo sfuriare della tempesta nella mia mente e nel mio corpo, incontro LaNuova. Beh, già che ci sono... le accenno vagamente a dei comportamenti un po' strani di Principessa...
Lei mi blocca subito e mi dice
"Haaaaa, siiiiiiii........non si preoccupi, Principessa dice anche a me quello che devo fare. Io la lascio parlare...poi ogni tanto la riporto all'ordine...ma comunque, Noi...la tolleriamo..."
Conclusione: LaNuova è il mio eroe, e dopo anni di Bugblatta son cose!!!!!

*Faccio notare al lettore che ci siamo viste quotidianamente per un mese almeno e ho messo la gonna - forse - due volte, ed era molto lontana dall'essere mini. Che io sia più tipo da anfibi che da tacco 12 è evidente dopo due giorni che mi si conosce.

lunedì 26 ottobre 2015

Le mie classi

Dopo il periodo di accoglienza, un limbo nel quale abbiamo sostanzialmente cercato di capire chi avevamo di fronte, con le loro esigenze, aspettative, capacità e, perché no, motivazione, siamo giunti alla formazione dei gruppi classe.
I criteri da prendere in considerazione erano vari. Prima di tutto quale corso è adatto?
Il Primo Periodo (licenza media) o Secondo Periodo (biennio superiori)? 
La risposta non è così scontata. Se per il ragazzo sedicenne italiano, reduce da una serie di fallimenti alla scuola diurna, la situazione è chiara, non lo è altrettanto per l'immigrato o il rifugiato che per età e per numero di anni di scolarizzazione nel paese l'origine potrebbe tranquillamente frequentare il Secondo Periodo. Capita infatti che frequenti il Primo perché deve acquisire una conoscenza minima della lingua italiana. Oppure, banalmente, per accedere ai corsi di formazione professionale per diventare OSA, cuoco, cameriere, parrucchiere o estetista, ha bisogno della licenza media.
Una volta stabilito quale vestito si adatta meglio, idealmente si dovrebbero fare dei gruppi di livello. Questo punto è sempre oggetto di interminabili discussioni perché a livello pratico è impossibile da attuare.
Il primo problema sono le risorse: gli insegnanti sono sempre quattro (due italiano, uno matematica, uno inglese) più qualche ora di tecnologia (non ancora nominato). A questo si aggiungono le esigenze di orario di frequenza dei corsisti. C'è chi lavora e non può frequentare prima delle sei di sera, e non è detto che tutti loro siano allo stesso livello nelle varie materie.
Quindi, i gruppi di livello continuano ad essere la chimera, e la dura realtà sono i gruppi classe poco omogenei.
Abbiamo quindi ben due gruppi di Primo Periodo, uno al mattino e uno la sera; uno di Secondo Periodo serale; poi ci sono le ClassiInside, che dobbiamo seguire "a domicilio" perché gli utenti, ehm, non possono uscire. E qui abbiamo un Primo Livello con pochi elementi e un più corposo Secondo Livello.
Ecco che si delinano i gruppi PrimoMattino, PrimoSera, PrimoInside, SecondoSera e SecondoInside, dei quali spero di riuscire a parlarvi prossimamente nel dettaglio.

sabato 24 ottobre 2015

Cent'anni a Nordest

L'anno scorso sono cominciate le celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale (inizio). Anche la biblioteca locale ha organizzato un'iniziativa interessante: una serie di incontri con un esperto di storia contemporanea e un grandissimo professore di lettere in pensione, nonché scrittore e traduttore.
L'esperto di storia apriva le danze raccontando i fatti storici e il prof. leggeva, o meglio interpretava, brani tratti da opere letterarie sul tema o lettere dal fronte.
Esattamente come è successo a Murasaki, anch'io mi sono resa conto che nonostante il mio corso di studi regolare (elementari-medie-superiori) e anche un paio di esami di storia all'università, non ne sapevo granché.
Da qui la voglia di approfondire.
Quando ho sentito una trasmissione radiofonica che parlava di questo libro di Wu Ming 1, ho pensato che dovevo assolutamente leggerlo.
La prima cosa notevole è il fatto che l'opera di circa 200 pagine è accompagnata da circa 70 pagine di bibliografia e fonti (lo so che non siamo più abituati, adesso è l'epoca delle bufale su facebook che fanno il giro del mondo e creano movimenti e comitati...un sacco di gente che non ha niente da fare).
Le 200 pagine scorrono lisce e in un battibaleno si arriva alla fine. Però io che sono una lettrice troppo veloce, ho sentito la necessità di tornare indietro e rileggerlo. La densità degli argomenti e soprattutto i passaggi, le cause-effetto e i salti temporali per spiegare il presente attraverso gli avvenimenti del passato hanno richiesto una lettura più lenta ed attenta.
Senza entrare troppo nei particolari per non rovinare il piacere della lettura agli altri, si parla ovviamente di Nordest, ovvero Tre Venezie, ovvero Triveneto in quanto teatro della guerra di trincea, altrimenti definibile come macelleria messicana/dilettanti allo sbaraglio - riferito al governo italiano e ai generali - e scenario anche di liberazioni secondo alcuni, e annessioni e deportazioni secondo altri.
Aggiungiamo i qualunquismi, populismi e pressapochismi degli ultimi anni sulla lettura della storia e viene fuori il presente: il perché "in queste terre, ogni fenomeno sia estremo".
Mi interessa in particolare il fenomeno di rimozione di alcune vicende come la questione dei reduci e le esecuzioni sommarie per le cosiddette diserzioni. E penso che non sia affatto un caso che così tante persone anche di cultura medio-alta non sappia o non ricordi o non abbia ben presente. E allora andiamo a scavare, che magari sotto alla montagna di notizie farlocche - scie chimiche, immigrati che ci stanno invadendo e ci portano via il lavoro, la casa, i soldi e magari anche le donne, la teoria gender e le vaccinazioni killer - troviamo qualche storia vera sepolta. Sempre che non ci faccia più comodo non sapere. Eppure l'aveva ben detto lui, già nel 1922
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers. 
 
 
 

domenica 4 ottobre 2015

Il giorno prima del primo giorno di scuola

...che per me è come il giorno prima degli esami...

Dopo un mese di servizio che è servito a raccogliere iscrizioni, fare riunioni, fare i primi colloqui con gli iscritti, fare riunioni, spiegare ai corsisti cosa potevano fare e lo scenario delle loro possibilità alla fine del loro percorso e...fare riunioni...ci siamo!
Domani cominciano le lezioni.

Inizieremo con una prima fase che noi chiamiamo "accoglienza" e consiste nel cercare di capire e valorizzare le loro conoscenze e competenze per riconoscere eventualmente dei crediti, che si traducono in uno "sconto" sul monte ore. Perché c'è appunto questa possibilità nella mia scuola.
Faremo due gruppi perché da quest'anno ci sono ben due possibilità: le 400 ore, il classico, chiamato primo periodo del primo livello (ex licenza media), con tanto di esame finale e attestato; e poi le 800 ore (circa) chiamate secondo periodo del primo livello, che corrispondono al biennio* delle scuole superiori istituti tecnici e professionali. Detto così sembra un banale recupero anni, ma in realtà ci rivolgiamo ad una fascia di popolazione vittima della dispersione scolastica. Diciottenni che la scuola diurna non accetta più, adulti che per qualsiasi motivo vogliono o devono tornare sui banchi di scuola, stranieri che non hanno il titolo di studio o che ce l'hanno ma qui da noi non è riconosciuto.

Per non ridurre la fase di accoglienza ad una serie di test e per rendere il tutto più digeribile, anzi più appetibile (perché qui gli alunni si devono tenere da conto), mi sto alambiccando il cervello per trovare attività da fare e preparare lezioni accattivanti, utili alla conoscenza reciproca e tra gli iscritti, e anche utili ai miei scopi.
I miei colleghi sono tutti veterani e questa parte ce l'hanno abbastanza chiara, io invece elaboro, faccio, disfo, rifaccio e pondero.
Ieri seduta sul divano di casa, parte il sospiro - SIGH! -, Marito mi chiede perché sospiro e io spiego che sto pensando a cosa fare il primo giorno di scuola (e i seguenti).

Calvin: Beh, fagli un test d'ingresso così intanto vedi come sono messi.
Calvin professore! ;-)

*Qui lo chiamano monoennio, ma è una parola che io non riesco ad usare, mi sembra un ossimoro e poi proprio non mi piace