I Noldor hanno la meglio, ma Feanor - guidato dalla sua ira - insegue i sopravvissuti pensando di arrivare da Morgoth. Viene attaccato dai Balrog e muore poco dopo per le ferite mortali.
Il peccato di Feanor è l'orgoglio. Feanor va sempre dritto per la sua strada e non ascolta mai i consigli. E' aggressivo perché guidato dall'ira e dall'odio. E quando muore...
Quindi spirò; ma non ebbe né tomba né sepolcro perché così focoso era il suo spirito che, come se ne staccò, il corpo cadde in cenere e fu spazzato via come fumo; e il suo sembiante non è più riapparso in Arda, né il suo spirito ha lasciato le aule di Mandos. Così finì il più possente dei Noldor, dalle cui gesta vennero sia la loro massima nomea, sia le loro più tristi sventure.Feanor e Saruman muoiono quasi allo stesso modo. Entrambi vanno in fumo, non va neanche nelle aule di Mandos, il suo confino sembra durare anche dopo la morte. Feanor anche al momento della morte non mostra alcun sentimento di perdono o pentimento, e non esprime il desiderio di staccarsi dalle cose terrene. Neanche la consapevolezza della morte comporta un cambiamento di prospettiva, infatti fa giurare ai suoi figli che terranno fede al suo giuramento.
Morgoth si riconosce sconfitto, apre le trattative di pace e promette persino la restituzione di un Silmaril. Maedhros, il figlio maggiore di Feanor accetta di incontrarlo e cade in un'imboscata: tutti i suoi compagni vengono uccisi e lui fatto prigioniero e condotto ad Angband
E Morgoth prese Maedhros e lo appese alla parete di un precipizio sopra Thangorodrim, ed era inchiodato alla roccia per il polso della destra serrato in un bracciale di acciaio.
Intanto Fingolfin e la sua schiera sono riusciti a superare il Ghiaccio Stridente e arrivano alla Terra di Mezzo, giusto in tempo per la comparsa di Luna, e mentre entrava nel Mithrim il Sole si levò fiammeggiante all'Ovest. I servi di Morgoth fuggono ad Angband e si nascondono sotto terra.
Fingolfin, però, essendo di tutt'altra tempra rispetto a Feanor, non cerca la battaglia, ma si ferma nel Mithrim, presso le rive settentrionali del lago. I figli di Feanor si stabiliscono invece sulle rive meridionali del lago, e alcuni di loro volentieri avrebbero dato il loro benvenuto, ma non osavano, perché si vergognavano.
Morgoth, vedendo che i Noldor erano divisi, rise... allora Fingon il valoroso, figlio di Fingolfin, decise di mettere fine alle ostilità. Senza consultarsi con nessuno, va a cercare Maedhros. A causa dell'oscurità e della desolazione della contrada non riesce a trovare un passaggio, allora prese l'arpa e intonò un canto di Valinor, e Maedhros risponde con il canto. Il salvataggio sembra impossibile, e mentre Maedhros chiede al suo amico di ucciderlo per non soffrire ulteriormente. Proprio mentre sta per scoccare la freccia, cala Thorondor, Re delle Aquile, mandato da Manwe. Fingon deve tuttavia tagliare la mano a Maedhros per liberarlo dal bracciale d'acciaio... per quest'impresa, Fingon si guadagnò grande rinomanza, e tutti i Noldor lo encomiarono; e l'odio tra le Case di Fingolfin e Feanor fu spento.
In segno di riconciliazione Fingolfin diventa erede del Regno dei Noldor, anche se non tutti sono d'accordo, e come Mandos aveva predetto, i membri della casa di Feanor vengono chiamati gli Spodestati.
Dopo alcuni anni, e svariati litigi degli Elfi Grigi con i Noldor e dei Noldor della Casata di Feanor con quelli della Casata di Fingolfin, viene organizzata da Fingolfin stesso la Festa di Riconciliazione, detta Mereth Aderthad.
Finrod, dopo aver visitato Thingol a Menegroth con sua sorella Galadriel, costruisce una sua roccaforte chiamata Nargothrond, con l'aiuto dei Nani dei Monti Azzurri. Fabbricarono anche Nauglamìr, la Collana dei Nani, la più rinomata delle opere eseguite negli Antichi Giorni. Finrod viene chiamato Felagund dai Nani, cioè Scavatore di Caverne.
Galadriel non segue suo fratello a Nargothrond, ma si ferma con Celeborn nel Regno Celato, e abitò con Melian, e da lei apprese molte sapienti nozioni circa la Terra di Mezzo.
Turgon ricostruisce una città a immagine e somiglianza di Tirion nella vallata di Tumladen tra i Monti Cerchianti.
Morgoth, credendo che gli Elfi fossero meno guardinghi e più divisi, sferra un altro attacco, la terza grande battaglia delle Guerre del Beleriand, detta Dagor Aglareb, cioè Battaglia Gloriosa.
Morgoth viene sconfitto un'altra volta, anche se i Noldor non riescono nè ad impadronirsi di Angband né a recuperare i Silmaril.
Morgoth tenta ancora di muovere battaglia ai Noldor, e fa uscire da Angband il primo drago: Glaurung. Essendo ancora giovane non riesce a reggere i dardi perché la sua corazza non è ancora completa. E dopo si ha la Lunga Pace che dura duecento anni.
Feanor ha tutte le caratteristiche classiche dei personaggi insopportabili di Tolkien, ma nonostante tutto non risulta mai del tutto insopportabile - probabilmente è l'effetto del fuoco dentro di lui, che lo consuma, ma non senza una certa gloria. Del resto, uno che riesce a fabbricare i Silmaril qualcosa di buono deve ben averla.
RispondiEliminaSaruman è molto diverso, e per questo molto più tragico: lui va in cenere, o meglio in polvere, perché ormai dentro di lui non era rimasto niente: un guscio vuoto. Partito da Valinor circondato dalle più grandi aspettative, non solo manca completamente la missione che gli è stata data, ma finisce per consumarsi cercando di raggiungere i più vuoti tra i molti vuoti obbiettivi che la vita può offrire, peggio di un impiegato degli anni 60 a caccia dell'arrampicata sociale. Non c'è proprio niente di grandioso in Saruman, per quanto tutti ci assicurino che UN TEMPO era incredibilmente ganzo. Insomma, un personaggio davvero deprimente - cosa che Feanor proprio non è.
Notevole anche la quantità di gente che perde mani e dita: Beren e Maedhros, Sauron e Frodo... e notevole anche il salvataggio ad opera delle aquile - anche quello un tema molto caro a Tolkien. La storia di Maedhros ricorda quella di Prometeo, anche lui incatenato a una rupe... ma con lui l'aquila che passava di lì si dimostrò molto, molto meno gentile.
Infatti la caduta di Fëanor ricorda la caduta di Melkor. Melkor era il più grande dei Valar e Fëanor era il più grande degli Elfi, destinato a grandi imprese. E grandi imprese hanno infatti entrambi compiuto, anche se non nella direzione giusta.
RispondiElimina"Quel grande impiastro di Saruman" (cit) ti è decisamente antipatico...io non ho ancora un'opinione in merito, ma l'avrò alla fine della lettura ^_^
Anche a me Maedhros ha ricordato Prometeo, ma perché dici che non è stato gentile con le aquile?
Era l'aquila che non era molto gentile con Prometeo: invece di salvarlo portandoselo via, gli mangiava ogni giorno il fegato, che ogni giorno ricresceva. Non credo che Prometeo, quando alla fine venne liberato, nutrisse un grande amore per le aquile...
RispondiEliminaAh, ok. Ora l'ho capita!
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