venerdì 25 maggio 2012

Ancora Murakami

Oggi, ligia al Venerdì del libro, parlo di un grande classico (nel senso che spesso ricorre nelle recensioni di questa iniziativa). Infatti il "vecchio Murakami" (vecchio alla Holden Caulfield) questa volta mi ha colpito con il suo Norwegian Wood Tokio Blues, uno dei libri che da tempo mi ripromettevo di leggere, soprattutto dopo la delusione di 1Q84 e le recensioni invece positive di questo.
Come avevo già detto parlando di 1Q84, infatti, mi era rimasto l'amaro in bocca. Mi piace lo stile di Murakami, mi piace come scrive e avevo voglia di leggere anche una bella storia.
Norwegian Wood è una bella storia! Questa è l'edizione che ho letto io
                                                    Norwegian Wood. Tokyo Blues
con una bella introduzione di Giorgio Amitrano, che io ho letto dopo, per non rovinarmi la lettura, ma che ho trovato molto interessante.


Di questo libro è già stato detto tutto - e probabilmente anche il contrario di tutto - quindi in questa recensione vorrei porre l'accento su alcune cose che mi hanno colpito in modo particolare a causa di un vissuto mio. Quello che ci colpisce a volte sono dei particolari perché appunto riusciamo a "portarli a casa".
Un personaggio abbastanza secondario racconta una storia, la storia di come un bel giorno nella tua testa qualcosa si rompe, una rotella va fuori posto, nel libro viene definito "tiiiing"
Quella ragazza era una bugiarda patologica. Può essere una vera e propria malattia, sai? quella di raccontare continuamente bugie. E intanto, mentre uno sta inventando si autoconvince che quello che sta dicendo sia vero. Poi, per salvare la coerenza delle storie che crea è costretto ad inventare bugie riguardo a cose attinenti. Ma anche quando normalmente uno pernserebbe: "che strano!" o "qui il discorso non quadra", il cervello di quella persona gira ad una velocità talmente vertiginosa che ti previene cambiando completamente le carte e quindi l'altro finisce col non accorgersi che sono tutte bugie. Nessuno va a pensare che una ragazza così bella possa inventare bugie su cose assolutamente inutili. O almeno io non ci pensavo. per circa sei mesi stetti a sentire montagne di bugie. Che idiota sono stata.

per difendere i suoi interessi, era capace di inventare senza nessuno scrupolo bugie che potevano danneggiare gli altri

Ecco, sostituite la parola "ragazza" con la parola "signora e compagno" ed avete quello che è successo a me -anche il contesto è diverso, nessuna violenza nel mio caso-. Gente di cui tu ti fidi ciecamente che si rivelano persone false e che ti hanno fatto del male scientemente. 
Inevitabilmente, ti sorgono spontanee alcune domande, e anche qui mi affido ad una citazione:
Perché lei abbia scelto proprio me, ancora oggi non l'ho capito....Anche se ormai fa lo stesso. Tanto è tutto finito, e finito così
è evidente che il mio cervello non ha fatto tiiiing. Tuttavia mi sento di dire che le cose non torneranno mai più come prima per me come persona, sia dal punto di vista psicologico che materiale, essendo stata truffata di una bella sommetta (che un giudice lo riconosca o no).


Tornando al libro, quindi, posso dire che la storia mi ha intrigato molto. La critica vede le influenze di varie altre opere, ad esempio David Copperfield e Il Giovane Holden, ma anche Il Grande Gatzby. Tant'è vero che sono andata a rileggermi gli ultimi due (il primo lo so a memoria) che non prendevo in mano da tempo. Io non sono molto brava a scovare le influenze, di solito amo leggere senza troppe dietrologie, ma mi sono divertita a trovare similitudini e differenze con questi libri. Buona lettura!









11 commenti:

  1. Norwegian Wood, come sempre, è un libro che non lascia comunque indifferenti. Io, come sai, sono stata più scettica, anche se ne riconosco la bravura (ne avevo parlato qui: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2012/01/03/norwegian-wood/). Ma di lui ho preferito La fine del mondo e il paese delle meraviglia.
    A me in vece l'intertestualità piace sempre, concordo con la Kristeva quando la definisce il sale stesso del fare letterario. Anche se alcune volte i richiami intertestuali in NW sono per me troppo telefonati e dunque perdono di significato.
    In ogni caso, un autore importante, da riprendere a dosi più o meno ampie ogni po'.

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  2. @povna: Sì avevo letto la tua recensione, e anche quella di La fine del mondo. Non temere, prima o poi arriverò a leggere anche quello!

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  3. Bella la tua recensione.
    L'ho letto un bel po' di tempo fa e mi era piaciuto, l'ho anche regalato (persino a mio padre ;) forse ho osato un po'? volevo capisse cosa legg(ev)o e noi ci regaliamo sempre libri). A volte i riferimenti si colgono a volte no, però per me la lettura è sempre e principalmente spegnere il cervello ed estraniarmi completamente, all resto penso quando poggio il volume e torno al mio mondo... ciao!

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  4. @Cì: grazie! Io non so se l'avrei regalato a mio padre in effetti,anche se probabilmente sono solo fisime. Per i resto, è vero, la lettura è estraniazione, ma quando una vicenda molto grave ti colpisce nel profondo è sempre lì, in ogni tuo pensiero. Per questo, o anche per questo, dico che è impossibile ritornare ad essere come prima. A volte è un bene, a volte è un male. Io spero di riuscire a tirare fuori del bene anche da tanto male :-)

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    1. Sì posso immaginare e mi dispiace, da certe batoste si imparano sicuramente qualcosa, ma ce ne vuole per "tirare fuori del bene anche da tanto male" e si eviterebbe! Solidarietà.

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  5. Innanzitutto mi dispiace di sapere che hai subìto una truffa che ti ha anche fatto soffrire dentro oltre a a privarti di una bella sommetta, poi invece ti ringrazio per la recensione, un libro che conosco di nome e che mi gira intesta da un pò...adesso vedrò se mi decido a leggerlo!
    Ciao, un bacione!

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  6. A breve anche io verrò intrattenuta dal buon Haruki e dal suo L’uccello che girava le viti del mondo, un libro liberato (trovi qui la storia: http://towritedown.wordpress.com/2012/05/22/lunch-bookcrossing/).

    A lettura fatta, mi piacerebbe confrontarmi con te e con le altre amiche dei VdL su questo autore.

    Un sorriso,
    Grazia

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  7. Aspetto la tua recensione de La sposa normanna... ci tengo!

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  8. Concordo con te, è un bellissimo libro. Però ai personaggi è impossibile affezionarsi, anzi, io li avrei presi a sberle uno per uno. E se non mi affeziono ai personaggi io faccio fatica..
    Diverso il caso de "la ragazza dello sputnik", suo libro minore che straconsiglio.

    Infine, grazie di essere passata da me, e anche di aver partecipato al giveaway. Quanto alla tua domanda tecnica: non c'è più il tasto "segui", ma puoi seguire un blog aggiungendoti ai membri. C'è un tasto blu proprio dove c'è l'elenco dei followers, dice qualcosa come "unisciti a questo sito".
    Buona giornata!

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