martedì 21 ottobre 2014

Saga degli Orchetti - Capitolo 3

La Resa dei Conti

Dopo aver passato circa due settimane di scuola a correggere - lentamente - i compiti, per dar modo alle pecorelle smarrite di ritrovarsi, arriva l'inevitabile.
A fine settembre ritiro i libri, un po' perché correggere compiti non è la mia attività preferita, un po' perché oltretutto non mi sembra in questo modo di ottenere risultati apprezzabili. In pratica, mi sembra di capire che gli argomenti affrontati l'anno scorso siano passati dai cervelli degli orchetti senza lasciare alcuna traccia.
Ad ogni modo, dopo aver aspettato ben un mese dalla fatidica telefonata, scopro che la metà che aveva dichiarato di non averli fatti ha continuato a non farli; dell'altra metà solo metà (che fa un quarto del totale) li ha fatti veramente.
A malincuore, perché sono sempre cose spiacevoli, scrivo sui diari degli orchetti "inadempienti" che nonostante abbia aspettato due settimane per ritirare i compiti, il loro figlio non li ha fatti.
Senza fare una piega, i genitori firmano.

to be continued, in case anything happens

venerdì 17 ottobre 2014

Saga degli Orchetti - Capitolo 2

Primi giorni di scuola

Il primo giorno di scuola finalmente arriva, ho un'ora con la mia collega di italiano dagli orchetti, siamo ancora in orario super provvisorio e ridotto e quindi ci sono anche delle compresenze (parola ormai dimenticata negli ultimi anni).
Ovviamente il primo giorno è all'insegna della burocrazia, consegna di avvisi, moduli da compilare per mensa, autorizzazioni varie, libretti, regolamento. 
Non chiedo compiti e non faccio riferimento alla strana telefonata di agosto. Loro stessi tirano fuori l'argomento: "prof. cosa facciamo sabato che abbiamo un'ora di inglese?". Io dico che cominceremo a correggere i compiti delle vacanze...nessuno dice niente.
Mi dico che la faccenda è andata in modo estremamente liscio, e mi immagino che abbiano utilizzato le ultime due settimane per mettersi in pari.
Arriva il sabato, e invece scopro che metà classe non ha fatto i compiti, ma nessuno mi dice che non li ha fatti perché io non li ho dati, ma non forniscono alcuna spiegazione...dicono semplicemente che loro non li hanno fatti.
A differenza dell'altra seconda di Gondor, dove sono arrivata il primo giorno ed ho ritirato tutti i compiti, qui mi comporto in maniera diversa, sapendo la questione. Quindi non metto note, non mi altero, ma dico fermamente che i compiti vanno fatti. Li ripeto per tutti e dico che a partire dalla volta successiva si correggerà. 
Fossero gli orchetti anche solo un po' svegli, si renderebbero conto che con un minimo sforzo potrebbero anche cavarsela...ma non sarebbero più orchetti! Pertanto quello che succede a questo punto è che chi non li ha fatti si bea di averla passata liscia in barba a professori, genitori (forse)*, compagni asini (nel senso che hanno lavorato come asini) e regole. E continua imperterrito per la sua strada.

to be continued

*il forse è riferito al fatto che io credo fermamente che quella metà classe sia supportata dai genitori, o per lo meno, che i genitori in questione non abbiano la minima influenza sui loro figli. 

sabato 4 ottobre 2014

Saga degli Orchetti - Capitolo 1

La Decisione

Dopo le telefonate di mezza estate, io che aspettavo il giorno delle nomine di fine agosto con una certa tranquillità e anche senza troppi patemi, mi scopro dubbiosa.
Ma io -mi chiedo guardandomi allo specchio- sono proprio sicura di voler tornare a Granburrone? 
L'alternativa ci sarebbe...è Mordor, c'è una cattedra anche lì, sono addirittura più ore...però è Mordor, l'ultima volta che ci sono stata mi ha preso una specie di ansia depressiva, ho perso 5 chili e andavo di bromazepan.
Faccio una lista di pro e contro, parlo con la mia collega di Granburrone per assicurarmi che non mi odierebbe se la "lasciassi" (non che lei abbia bisogno di me, ma si è sempre lavorato bene assieme), valuto se a Mordor è cambiato qualcosa, faccio, disfo, rifaccio e intanto arriva il giorno delle nomine, sabato 30 agosto.

E io non so cosa fare.

Arrivo alle undici, ora di convocazione, e naturalmente stanno ancora nominando altre classi di concorso e ne mancano ancora una decina prima della mia.
Attendo fiduciosa.

Passano le ore, e io non so cosa fare.

Tre ore dopo è il mio momento. Arrivo lì, guardo in faccia i "tipi da provveditorato", un attimo di smarrimento, e poi pronuncio la mia scelta...Granburrone! Un parto difficile. Non ce l'ho fatta a fare il salto nel buio, forse perché è un buio abbastanza noto.

Mi metto l'elmetto e vado ad affrontare gli orchetti.

to be continued