sabato 20 luglio 2019

Amo viaggiare

Ammetto che la mia affermazione nel titolo non sia particolarmente originale, anche senza l'aiuto di Pagnoncelli credo di poter dire che il 90% della popolazione ama o amerebbe viaggiare se potesse.
Viaggi organizzati, viaggi fai-da-te, viaggi rilassanti, tour de force, sacco in spalla, tutto compreso, low cost....basta andare, vero?

Ok, ci siamo. A me piace il viaggio semi organizzato da me, come quello che farò la settimana prossima in Cornovaglia accompagnata da Charlie Brown (Ciccio o Chuck) che è il mio primogenito e che NON vuole assolutamente che lo chiami così, il che è una tremenda ingiustizia perché lui E' Charlie Brown. Ma passi.

Mi sono divertita a prenotare il volo, noleggiare la macchina, prenotare la prima notte in un B&B a Salisbury (prima tappa del viaggio per vedere la cattedrale e rivedere Stonhenge), sfogliare la rough guide per capire cosa voglio fare (tutto) e vedere (tutto), selezionare perché purtroppo abbiamo solo 2 settimane e non due mesi..., utilizzare couch surfing ed esultare per avere la possibilità di stare tre giorni sull'Isola di Wight (yessss, seconda tappa), insomma, ci siamo capiti.

MA, a quattro giorni dalla partenza comincia una fase che non mi piace per niente, che si verifica ad ogni viaggio anche se so che poi passa:

la preparazione della valigia😱😱😱

Dio come odio preparare la valigia!!!
Comincio dalle cose più facili: mutande, reggiseni, calze...pigiama, ciabatte, spazzolino, dentifricio e tutto il beautycase...ma porto i trucchi? Ma no, chi se ne frega, sono in vacanza...vabbé solo eye-liner e mascara (cioè quello che metto sempre), quindi anche struccante... e lo smalto? Come faccio che non si può portare l'acetone in aereo...e poi che sbatti, no no no, vado a fare le unghie col semipermanente. Questo mi è venuto in mente ieri, ho contattato un paio di persone che fanno dei prezzi umani perché non ho nessuna intenzione di spendere 60 euri, ho constatato che una non lavora più perché ha avuto due gemelli (dopo due figlie) e l'altra è occupata. Bene, niente smalto. Unghie nature per due settimane.
Telo mare, costume, asciugamano per quando facciamo couch surfing...oddio, devo prendere qualcosa per i miei ospiti, qualcosa che sia italiano, tipico ma allo stesso tempo non un ciaffo per turisti, ci sono...qualcosa da mangiare, ma cosa? Biscottini? Un vasetto di pesto? No, vetro no. Un formaggio della Valtellina? No, i vestiti al Casera no.
Poi c'è il momento lista. Scrivo disciplinatamente tutte le cose che ho già deciso (quelle facili), aggiungo il trasformatore per la presa UK, le ricariche per telefonino e i-pad, e poi sono ancora lì. Cosa porto da vestire?
Calcolando che sarà un viaggio sportivo comincio con tute e magliette, in Inghilterra piove quindi metto il K-way, in Inghilterra fa freddo, quindi il pile.
Altra difficoltà è preparare la valigia per un posto dove ci sono 15 gradi partendo da un posto dove ce ne sono 30...cosa mettevo quando c'erano 15 gradi? I jeans...ma non ho più jeans che mi vanno bene perché sono ingrassata di 10 chili. Devo provarmi dei pantaloni.  Ed è qui che mi arrendo, lascio perdere tutto e mi metto a leggere un libro, a bermi un prosecco e a fumarmi una sigaretta (marlboro gold pacchetto morbido perché costa 50 centesimi in meno)...e rimando. Fino a che mancheranno due minuti alla partenza e sarò costretta a infilare in valigia qualcosa, di solito più di quello che mi servirà, perché vabbè che siamo sportive, ma un vestitino e un tacchetto? Non si sa mai.
E comunque vada sarà un successo.
Stay tuned.