venerdì 28 febbraio 2014

L'avvento degli Uomini in Occidente

Il rapporto tra gli Elfi e gli Uomini riecheggia il rapporto tra i Valar e gli Elfi, infatti quando gli Uomini vedono Fingon Felagund, pensano sia un Valar. E Fingon invita gli Uomini a vivere presso di lui così come fecero i Valar invitando gli Elfi ad Aman.

Ma veniamo all'incontro, dove la musica gioca un ruolo importante. Finrod sente il popolo di Beor il Vecchio cantare, e dopo essersi reso conto che non sono Orchi (incontro tra Barbalbero e Hobbit), li osserva a lungo e ne rimane affascinato. Quando si addormentano, si siede vicino al fuoco e intona una canzone con l'arpa. Finrod canta degli Elfi, della bellezza di Aman e della creazione di Arda, e la sua musica crea delle visioni negli occhi degli Uomini.
Interessante notare che ogni qualvolta gli Elfi raccontano di Aman e del loro passato, tralasciano sempre tutte le cose brutte e le cattive azioni compiute, dando così un'immagine di se stessi edulcorata e migliore della realtà.
Gli Uomini chiamano Finrod Felagund, il primo Elfo che incontrano, Nòm, cioè Sapienza.
Quando Finrod chiede a Beor da dove vengono loro, Beor non è in grado di rispondere
Beor disse ben poco, e in effetti, ben poco sapeva, poiché i Padri della sua gente non avevano narrato molto del proprio passato e il silenzio era sceso sui loro ricordi. "Una tenebra si stende dietro di noi"..."e noi le abbiamo volto le spalle e non desideriamo tornarvi neppure col pensiero. I nostri cuori si sono volti all'Occidenete, e noi riteniamo che lì troveremo la Luce
Non tutti gli Elfi accolgono gli Uomini come amici come fa Finrod, infatti Thingol è piuttosto seccato perché teme turbino la pace in cui vivono... e sono abbattitori di alberi e cacciatori di bestie, ragion per cui siamo loro ostili.
Melian, come al solito non critica direttamente Thingol, ma commenta così con Galadriel
Ormai il mondo volge rapido verso grandi eventi. E uno degli Uomini, proprio della casa di Beor, verrà, e la Cintura di Melian non lo tratterrà, poiché una sorte maggiore del mio potere sarà a mandarlo
 ora molti Uomini credevano di essere giunti alla fine del loro viaggio e di aver raggiunto la Luce, ma altri erano scontenti, in particolare Bereg della Casa di Beor e Amlach, un nipote di Marach. Costoro dicevano apertamente 
abbiamo percorso lunghe strade, desiderosi di sfuggire ai perigli della Terra-di-Mezzo e alle buie cose che vi dimorano, e ciò perché abbiamo udito che all'Ovest era la Luce. Ora però abbiamo saputo che la Luce è di là dal Mare, ma non possiamo andare là dove gli Dei abitano Beati
e anche
Il Signore delle Tenebre è qui davanti a noi...dicono che abiti al Nord; e là stanno dunque il dolore e la morte da cui siamo fuggiti
Un concilio viene convocato, e qualcuno vuole allearsi agli Elfi per sconfiggere Morgoth, perché egli mira a conquistare tutta la Terra-di Mezzo, e quindi non avranno pace in nessun luogo, e Bereg invece sostiene che è un affare che devono sbrigare gli Elfi che sono immortali; Amlach aggiunge che sicuramente esiste un Signore delle Tenebre, ma esisteranno davvero i Valar e Aman? Solo le parole degli Elfi come prova, e se mentissero? Successivamente Amlach smentisce di aver preso parte al concilio e aver parlato in quel modo, quindi si fa avanti l'ipotesi di una spia di Morgoth.

A questo punto gli Uomini si dividono. Gli Haladin vivono nel Thargelion per proprio conto, e subiscono un attacco da parte degli Orchi. Haldad, uno degli Haladin combatte valorosamente, ma viene ucciso assieme a suo figlio Haldar. La figlia Haleth sopravvive e assume il comando del popolo, dimostrando di essere coraggiosa e forte.
Dopo la battaglia con gli Orchi, Caranthir porge il ramo d'ulivo, e riconoscendo, seppur in ritardo, il valore degli Uomini, offre loro la sua protezione e il premesso di dimorare più vicino agli Elfi.
Haleth, la fiera e orgogliosa, rifiuta la sua protezione, perché non accetta di essere governata o comandata da nessuno.
Altri Uomini sono invece felici dell'amicizia con gli Elfi, ad esempio Hador Lòrindol, figlio di Hathol figlio di Magor figlio di Malach Aradan, vive nella casa di Fingolfin e si guadagna l'amore del Re. Gli viene pertanto assegnata la Signoria del Dor-lòmin, dove  raduna gran parte della sua gente. In casa sua si parla solo elfico, anche se non dimentica la parlata degli Edain, e anzi ne derivò la favella comune di Nùmenor.
I discendenti di Beor il Vecchio vivono invece nel Dorthonion...

Gli Uomini che vivono a stretto contatto con gli Elfi diventano più longevi, e apprendono rapidamente l'arte e la sapienza elfiche, 
fino a superare di gran lunga tutti gli altri Umani che ancora dimoravano a est delle montagne e non avevano visto gli Eldar nè contemplato i volti che erano stati esposti alla Luce di Valinor

giovedì 27 febbraio 2014

Maeglin

Turgon vive felice a Gondolin, ma Aredhel sua sorella è più irrequieta, la scelta di vivere nascosta e protetta non le appartiene, e diventa sempre più capricciosa, fino a che un giorno decide di partire, anche da sola.
Contro il volere del fratello, vuole recarsi a trovare i figli di Feanor. Lei e i suoi accompagnatori vengono attaccati e inseguiti dalle creature di Ungoliant, e si perdono. 
Aredhel prosegue da sola e prima di rendersene conto, si trova irretita nel Nan Elmoth. In questa foresta vive Eol, un elfo della stirpe dei Teleri che ama lavorare il ferro e i metalli, e quando la vede...assai bella gli parve, ed egli la desiderò; e le stese attorno i suoi incantesimi. Questa è la stessa foresta dell'incontro tra Thingol e Melian, anche se per loro la situazione è molto diversa. Nel caso di Aredhel e Eol non c'è amore a prima vista, sembra esserci solo ottundimento, e di Aredhel si dice che...non fosse poi molto riluttante. Per molti anni vivono nell'oscuro folto del bosco, perché Eol non ama la luce del sole, e il loro figlio Maeglin assomiglia ai Noldor mentre di carattere è molto simile a suo padre.
Maeglin ama ascoltare le storie della stirpe dei Noldor, in particolare di Gondolin, e del fatto che il Signore di Gondolin avesse solo una figlia, Idril. 
Finché un giorno madre e figlio, approfittando dell'assenza di Eol, partono per Gondolin. Purtroppo Eol torna prima del previsto e si mette al loro inseguimento, ed ecco che trova il sentiero segreto.
Portato al cospetto di Turgon, egli gli dice che non potrà mai lasciare Gondolin... essendo la mia legge che nessuno, il quale trovi la strada per venirci, possa poi andarsene.
Eol, però, non riconosce la sua legge e rivendica solo il possesso di sua moglie e suo figlio, e se Aredhel non vuole seguirlo, si porterà via solo il figlio. Ma Maeglin rimase in silenzio.
Eol prende un giavellotto che aveva nascosto sotto il mantello e lo scaglia contro Maeglin, ma colpisce Aredhel che si mette davanti per salvare il figlio. A causa di questa ferita Aredhel muore, e Eol viene condannato a essere buttato nel Caragdur.
Maeglin si ferma a Gondolin e si dimostra forte e valoroso; nutre una forte ammirazione per Idril, che non amava affatto Maeglin...le sembrava che in lui fosse qualcosa di strano e contorto...dimostrando in questo molta più saggezza e lungimiranza di Turgon suo padre, che invece si fidava completamente di lui.

mercoledì 26 febbraio 2014

I Noldor del Beleriand

I tre grandi regni del Beleriand sono dunque Gondolin, Rocca Nascosta, dove dimorano Turgon e sua sorella Aredhel; Nargothrond, dove dimorano Finrod e Felagund; il Doriath, con la città di Menegroth, dove dimorano Thingol e Melian e anche Galadriel.
Tutti questi posti sono in un certo senso "magici", il Doriath è protetto dalla magia di Melian; Nargothrond e Gondolin sono sotto la protezione di Ulmo, e Gondolin si trova in una cerchia di montagne alte e aspre, e nessuna creatura vivente vi veniva salvo le aquile di Thorondor.

Mentre Menegroth e Nargothrond sono state costruite con l'aiuto dei Nani, Gondolin è interamente opera degli Elfi, ed è una copia quasi perfetta di Tirion su Tuna, al di là del mare. Turgon fa due fontane a innagine e somiglianza degli alberi: Glindal è l'albero d'oro e Belthil è l'albero d'argento. La figlia di Turgon, Idril, ha i capelli come l'oro di Laurelin ed è la più grande meraviglia di Gondolin.
Ulmo rammenta a Turgon di non affezionarsi troppo alle sue opere terrene...e rammenta che la speranza vera dei Noldor sta in Occidente e viene dal Mare...e poi ricorda a Turgon della maledizione di Mandos, che lui, Ulmo, non aveva potere di annullare. Il consiglio che Ulmo da a Turgon è di lasciare nel Nevrast (luogo dove dimora Turgon prima di trasferirsi a Gondolin) un elmo, una cotta di maglia e una spada per uno che verrà ad avvertirlo di un imminente pericolo. Noi teniamo tutto a mente che più avanti verrà tutto buono, e teniamo anche a mente che Turgon non ascolta i consigli di Ulmo.

Nel frattempo, Galadriel, che passa molto tempo con Melian, è costretta a confidarle (perché Melian intuisce molto) che i Noldor hanno lasciato Valinor senza il consenso dei Valar, per stanare Melkor e per riappropriarsi dei Silmaril...ma più importante è ciò che non dice: il giuramento di Feanor, il regicidio e l'incendio delle navi.
Melian mette in guardia Thingol
Attento ai figli di Feanor! L'ombra della collera dei Valar grava su di loro; ed essi hanno fatto del male, ben lo intuisco, sia in Aman che a quelli della loro stessa stirpe. Un rancore a stento sopito divide i principi dei Noldor.
 Thingol non dà troppa importanza alla cosa, rendendo evidente, se ce ne fosse bisogno, che tra i due non è certo il più acuto.
Quando Cirdan riferisce a Thingol di alcune voci maligne che ha udito a proposito di atti compiuti dai Noldor prima di venire nel Beleriand, ne rimane molto turbato. Se la prende con Finrod e i suoi fratelli, che in quel periodo si trovava nel Doriath a visitare la sorella Galadriel. Finrod si difende, anche perché egli stesso era stato vittima del tradimento di Feanor, ma per non mettere in cattiva luce gli altri Noldor, tace.
Angrod invece si sfoga
E noi che abbiamo superato il Ghiaccio Stridente dovremmo avere la nomea di fratricidi e traditori?
Pure, l'ombra di Mandos grava anche su di voi dice Thingol, e allora da quel momento ordina a tutti i Sindar di non usare la lingua dei Noldor, e che chi la usa verrà considerato fratricida e traditore impenitente.

martedì 25 febbraio 2014

Il Beleriand e i suoi Regni

è un altro capitolo non facile da "digerire", questo è tradizionalmente il capitolo dove il lettore del Silmarilion, non più che motivato e carico, si perde... ma noi siamo (nel senso di io) motivati e carichi, e non ci facciamo scoraggiare da un capitolo pieno di nomi di luoghi dove sostanzialmente non accade niente.
Di questo si tratta. 
La descrizione particolareggiata di dove si sono stabiliti tutti gli Elfi nel Beleriand, con tanto di mappa, che in questo caso è più che utile, anzi, oserei dire di fondamentale importanza.
Cosa dire di questo capitolo. Sembra quasi più utile a Tolkien, per fare un punto della situazione che al lettore, ma non dimentichiamo che Tolkien amava questo genere di cose, e lo vediamo anche nella cura con cui ha inventato i nomi dei luoghi. Si può imparare molto della lingua dei Quendi, anche perché veniamo forniti di nome più traduzione.
Allora scopriamo per esempio che DOR vuol dire land (terra), vedi Doriath = terra della Cintura
Dorthonion = terra dei pini
BAND vuol dire prigione,  come in Angband=prigione di ferro.
Ma a parte questo estremo piacere di crogiolarsi nei nomi, non è essenziale ricordare tutto, se non che il Silmarilion non è stato scritto per il pubblico, probabilmente Tolkien non immaginava che un giorno sarebbe stato pubblicato


lunedì 24 febbraio 2014

Il Ritorno dei Noldor

Questo capitolo denso di avvenimenti comincia con l'arrivo di Feanor nella Terra di Mezzo e l'incendio delle navi dei Teleri. Fingolfin vede le fiamme, e capisce di essere stato tradito, ma anche gli Orchi e le sentinelle di Morgoth le vedono. L'esercito di Morgoth lo assale: Seconda battaglia delle Guerre del Beleriand, detta Dagor-nuin-Giliath, cioè Battaglia Sotto le Stelle, poiché la luna non era ancora sorta.
I Noldor hanno la meglio, ma Feanor - guidato dalla sua ira - insegue i sopravvissuti pensando di arrivare da Morgoth. Viene attaccato dai Balrog e muore poco dopo per le ferite mortali.
Il peccato di Feanor è l'orgoglio. Feanor va sempre dritto per la sua strada e non ascolta mai i consigli. E' aggressivo perché guidato dall'ira e dall'odio. E quando muore...
Quindi spirò; ma non ebbe né tomba né sepolcro perché così focoso era il suo spirito che, come se ne staccò, il corpo cadde in cenere e fu spazzato via come fumo; e il suo sembiante non è più riapparso in Arda, né il suo spirito ha lasciato le aule di Mandos. Così finì il più possente dei Noldor, dalle cui gesta vennero sia la loro massima nomea, sia le loro più tristi sventure.
Feanor e Saruman muoiono quasi allo stesso modo. Entrambi vanno in fumo, non va neanche nelle aule di Mandos, il suo confino sembra durare anche dopo la morte. Feanor anche al momento della morte non mostra alcun sentimento di perdono o pentimento, e non esprime il desiderio di staccarsi dalle cose terrene. Neanche la consapevolezza della morte comporta un cambiamento di prospettiva, infatti fa giurare ai suoi figli che terranno fede al suo giuramento.

Morgoth si riconosce sconfitto, apre le trattative di pace e promette persino la restituzione di un Silmaril. Maedhros, il figlio maggiore di Feanor accetta di incontrarlo e cade in un'imboscata: tutti i suoi compagni vengono uccisi e lui fatto prigioniero e condotto ad Angband
E Morgoth prese Maedhros e lo appese alla parete di un precipizio sopra Thangorodrim, ed era inchiodato alla roccia per il polso della destra serrato in un bracciale di acciaio.

Intanto Fingolfin e la sua schiera sono riusciti a superare il Ghiaccio Stridente e arrivano alla Terra di Mezzo, giusto in tempo per la comparsa di Luna, e mentre entrava nel Mithrim il Sole si levò fiammeggiante all'Ovest. I servi di Morgoth fuggono ad Angband e si nascondono sotto terra.
Fingolfin, però, essendo di tutt'altra tempra rispetto a Feanor, non cerca la battaglia, ma si ferma nel Mithrim, presso le rive settentrionali del lago. I figli di Feanor si stabiliscono invece sulle rive meridionali del lago, e alcuni di loro volentieri avrebbero dato il loro benvenuto, ma non osavano, perché si vergognavano.

Morgoth, vedendo che i Noldor erano divisi, rise... allora Fingon il valoroso, figlio di Fingolfin, decise di mettere fine alle ostilità. Senza consultarsi con nessuno, va a cercare Maedhros. A causa dell'oscurità e della desolazione della contrada non riesce a trovare un passaggio, allora prese l'arpa e intonò un canto di Valinor, e Maedhros risponde con il canto. Il salvataggio sembra impossibile, e mentre Maedhros chiede al suo amico di ucciderlo per non soffrire ulteriormente. Proprio mentre sta per scoccare la freccia, cala Thorondor, Re delle Aquile, mandato da Manwe. Fingon deve tuttavia tagliare la mano a Maedhros per liberarlo dal bracciale d'acciaio... per quest'impresa, Fingon si guadagnò grande rinomanza, e tutti i Noldor lo encomiarono; e l'odio tra le Case di Fingolfin e Feanor fu spento.
In segno di riconciliazione Fingolfin diventa erede del Regno dei Noldor, anche se non tutti sono d'accordo, e come Mandos aveva predetto, i membri della casa di Feanor vengono chiamati gli Spodestati.

Dopo alcuni anni, e svariati litigi degli Elfi Grigi con i Noldor e dei Noldor della Casata di Feanor con quelli della Casata di Fingolfin, viene organizzata da Fingolfin stesso la Festa di Riconciliazione, detta Mereth Aderthad.

Finrod, dopo aver visitato Thingol a Menegroth con sua sorella Galadriel, costruisce una sua roccaforte chiamata Nargothrond, con l'aiuto dei Nani dei Monti Azzurri. Fabbricarono anche Nauglamìr, la Collana dei Nani, la più rinomata delle opere eseguite negli Antichi Giorni. Finrod viene chiamato Felagund dai Nani, cioè Scavatore di Caverne.

Galadriel non segue suo fratello a Nargothrond, ma si ferma con Celeborn nel Regno Celato, e abitò con Melian, e da lei apprese molte sapienti nozioni circa la Terra di Mezzo.

Turgon ricostruisce una città a immagine e somiglianza di Tirion nella vallata di Tumladen tra i Monti Cerchianti.

Morgoth, credendo che gli Elfi fossero meno guardinghi e più divisi, sferra un altro attacco, la terza grande battaglia delle Guerre del Beleriand, detta Dagor Aglareb, cioè Battaglia Gloriosa.
Morgoth viene sconfitto un'altra volta, anche se i Noldor non riescono nè ad impadronirsi di Angband né a recuperare i Silmaril.
Morgoth tenta ancora di muovere battaglia ai Noldor, e fa uscire da Angband il primo drago: Glaurung. Essendo ancora giovane non riesce a reggere i dardi perché la sua corazza non è ancora completa. E dopo si ha la Lunga Pace che dura duecento anni.

domenica 23 febbraio 2014

Gli Uomini

Dopo l'avvento del Sole e l'isolamento di Valinor, nelle regioni orientali della Terra di Mezzo si destano gli Uomini.
Gli Elfi li chiamano Atani, Secondo Popolo; ma anche Hildor, i Successivi; Apanònar, Ultimi Nati; Engwar, I Malaticci o Fìrimar, i Mortali.
Come se non bastasse, vengono anche chiamati Usurpatori, Stranieri, Imperscrutabili, Maledetti-da-sé, I Manigrevi, Figli del Sole e Temi-la-notte.

Si nota subito la differenza di relazioni tra Valar e Elfi e Valar e Uomini. I Valar sembrano lavarsene le mani degli Uomini. D'altra parte, essendo mortali rimarrebbero sotto la loro protezione per poco tempo, mentre gli Elfi sono immortali e se muoiono vanno a Valinor. Gli Uomini non sopravvivono a Valinor.

Ad ogni modo gli Uomini nascono ad Ovest, e in tutta l'opera di Tolkien l'Ovest è zona positiva, abitata dai buoni. Quando gli Uomini arrivano ad Ovest, a causa della loro caratteristica sete di conoscenza e "irrequietezza", non sono appagati e continuano a cercare. Cosa? Non si sa.
Gli Elfi non comprendono gli Uomini, si vede dai nomi con cui li definiscono, la prospettiva elfica del Silmarillion si vede qui.

Temi-la-notte e Figli-del-sole, il contrario degli Orchi.
Non sono vissuti prima della creazione del Sole, quando il buio non era sinonimo di male. Per gli Uomini la luce è la norma, è il bene. E' il sole che protegge e veglia sugli Uomini, come i Valar lo fanno con gli Elfi.

In principio Uomini ed Elfi erano amici e alleati contro Morgoth, e prima che si estraniassero, una stirpe di mezzi elfi nacque da Earendil e Elwing e da Elrond, loro figlio.

sabato 22 febbraio 2014

Il sole, la Luna e l'occultamento di Valinor

La creazione di Sole e Luna è il capitolo più bello, secondo me, fino a questo momento del Silmarillion.

Si narra che, dopo la vendetta di Melkor i Valar hanno un periodo di silenzio e immobilità, un periodo di lutto insomma, che però non deve essere scambiato per mancanza di iniziativa o paura, perché i Valar possono fare tante cose anche solo con la forza del pensiero.
E soprattutto la corruzione di Feanor dispiace ai Valar, perché di tutti i figli di Ilùvatar era il più dotato.
Yavanna con il suo canto, e Nienna con le sue lacrime, fanno ricorso a tutti i loro poteri di guarigione e crescita per riparare gli alberi, e nonostante non ci sia niente da fare per loro, prima di morire definitivamente, Telperion produce un fiore d'argento e Laurelin un frutto d'oro.
Naturalmente questi diventeranno Luna e Sole, in Tolkien sono di genere diverso rispetto a quello che siamo abituati, sole è donna perché viene da Laurelin, e luna è uomo perché viene da Telperion.
Questi due astri sono destinati all'illuminazione della Terra di Mezzo, onde con la luce ostacolare le imprese di Melkor.
Il fiore d'argento viene chiamato Isil il chiarore dai Vanyar e Ràna il caparbio dai Noldor, Tilion è colui che guida il vascello che lo porta. Il frutto d'oro è Anar il fuoco dorato per i Vanyar, e Vàsa il Cuore del Fuoco per i Noldor e Arien è la fanciulla che guida il vascello. Per gli Elfi, Sole vuol dire avvento degli Uomini e declino degli Elfi, mentre Luna ne conserva la memoria.
Isil viene approntato per primo, ed è il più anziano dei nuovi luminari, come lo era stato Telperion. Dopo che Tilion aveva attraversato il cielo sette volte, il vascello di Arien fu pronto, e sorse la prima aurora del Sole. Morgoth ne fu sgomento e si nascose ancora più in profondità.

I due luminari non erano stati creati per volare insieme, ma Tilion è sempre attratto da Arien, e capita che entrambi siano visibili sopra la Terra, e a volte tanto si avvicina che che la mette in ombra.

I primi due tentativi di fare luce dei Valar, le lampade e gli alberi, sono stati distrutti da Melkor. Stavolta sole e luna sono posti in cielo, dove Melkor non può arrivare...ma la luce di sole e luna non sono niente a confronto della luce degli alberi: quella luce oggi sopravvive solo nei Silmaril.

Dai giri di sole e luna si comincia a misurare il tempo nella Terra di Mezzo, prima abbiamo delle ere, per esempio le tre ere della cattività di Melkor, ma da nessuna parte viene indicato quanto siano lunghe queste ere.
Anche qui c'è del bene che deriva dal male: dalla distruzione degli alberi nascono sole e luna che illuminano la Terra di Mezzo.
Perché Melkor odia tanto la luce? Era colui che voleva la luce solo per sé, ed ora la teme e la odia perché non può averla in esclusiva, quando tutti possono godere della luce, lui non l'apprezza più.

Nonostante i tentativi di Melkor di attaccare Tilion - ad Arien non osa nemmeno avvicinarsi -, vadano tutti a vuoto, i Valar mettono mani e piedi avanti ed erigono mura ancora più alte, costruiscono torri e mettono sentinelle. Nei canti questo periodo è detto Nurtale Valinòreva, l'Occultamento di Valinor. Così, come aveva previsto Mandos, il Reame Beato fu precluso ai Noldor, e nessuno mai giunse in Valinor...salvo uno solo...ve lo dico: è Earendil.

venerdì 21 febbraio 2014

I Sindar

Chi si ricorda di Thingol e Melian? Quelli che si sono fermati nella Terra di Mezzo, nel Beleriand, e che quindi sono moriquendi (perché non hanno mai visto la luce degli alberi)?
Bene.
Gli Elfi Grigi, che avevano per signore Elwe, detto Elu Thingol, cioè Re Mantogrigio, sono i Sindar.
Viene alla luce Lùthien, l'unica figlia di Melian e Thingol dopo la prima cattività di Melkor, quando la gloria di Valinor è al suo massimo splendore, e i bianchi fiori di niphredil sorsero dalla terra per salutarla a guisa di stelle.

Durante la seconda era della cattività di Melkor i Nani penetrano nel Beleriand.
Nani, si fa presto a dire Nani, perché essi si chiamano Khazad, ma i Sindar li chiamano Naugrim, Popolo Rachitico, o Gonnhirrim, Padroni della Pietra (ecco, così va meglio). Le loro dimore sono Galbigathol (che gli Elfi chiamano Belegost, cioè Granrocca) e Tumunzahar (che gli Elfi chiamano Nogrod, cioà Dimora Cava). Ma massima dimora è Khazad-dum (Hadhorond per gli Elfi, cioè Buca dei Nani e successivamente Moria).
Dunque, dicevamo, i Nani penetrano nel Beleriand da Nogrod e Belegost... e gli Elfi furono sbalorditi, perché si erano ritenuti le uniche creature viventi della Terra di Mezzo che pronunciassero parole e costruissero con le mani, anche se questi Naugrim parlano con una lingua veramente incomprensibile e sgradevole.
Ora, mentre gli Elfi mai vanno a casa dei Naugrim, questi passano spesso e volentieri dal Beleriand, costruiscono una grande strada e Re Thingol, anche se non li ama particolarmente, dà loro il benvenuto non avendo alcun motivo di rancore.

Alla fine della seconda era della cattività di Melkor, Melian decide di costruire una dimora sontuosa e forte, temendo che la Pace di Arda non durasse per sempre. E così Thingol chiese consiglio proprio agli abili Naugrim, i quali lo aiutarono volentieri, e costruirono assieme Menegroth, le Mille Caverne.
All'avvicinarsi della terza era della cattività di Melkor, Nani ed Elfi sono sempre più inquieti, voci dicono che creature cattive si aggirano nella Terra di Mezzo, quindi Thingol si fa forgiare delle armi, cosa di cui mai gli Elfi avevano avuto bisogno.

E poi accade che, come si è già detto, Melkor e Ungoliant uccidono gli alberi di Valinor, poi l'urlo di Melkor si sente in tutto il Beleriand, e la terra viene invasa dagli orchi. Molto deve combattere Re Thingol per sopravvivere, e molti Elfi muoiono in battaglia.


giovedì 20 febbraio 2014

La fuga dei Noldor

Dopo la morte degli alberi, Yavanna chiede a Feanor di donare i Silmaril per ridare loro vita, ma Feanor rifiuta, perché come Yavanna non può più rifare gli alberi, lui non può rifare i Silmaril, e privarsene gli spezzerebbe il cuore.
Ma la creazione di Yavanna non è paragonabile alla creazione di Feanor: gli alberi non sono stati creati esclusivamente per il suo piacere, sono per dare luce a tutti; i Silmaril sono un piacere solo per se stesso. E probabilmente la separazione non ne provocherebbe la morte, il suo è un attaccamento morboso.
E mentre Yavanna e Feanor discutono, Melkor uccide Finwe, Re dei Noldor, e ruba il loro tesoro compresi i Silmaril.
In questo modo si spiega la frase sibillina - che tutti hanno inspiegabilmente ignorato - pronunciata da Mandos quando Feanor sostiene che sarebbe stato il primo Elfo a morire se fosse stato privato dei Silmaril:
Non il primo
Da quel momento Feanor chiamerà Melkor Morgoth, Nero Nemico del Mondo.

Ma anche Melkor ha i suoi problemini, con l'insaziabile fame di Ungoliant, che dopo aver fatto come voleva, pretende anche tutto il tesoro degli Elfi. Melkor deve consegnarle tutte le gemme. si rifiuta di consegnarle anche i Silmaril, che tiene ben stretti nella mano anche se lo ustionano. Ungoliant cerca di ucciderlo, ma un terribile urlo di Melkor richiama i Balrog che lo salvano. Da allora Ungoliant se ne scappa in una valle chiamata Valle dell'Orrenda Morte, e mai più verrà vista. Allora
Morgoth forgiò per se stesso una grande corona di ferro, e si autonominò Re del Mondo. A prova del che, incastonò i Silmaril nella propria corona. Le sue mani erano nere di ustioni per via del contatto con quei sacrosanti gioielli, e nere sempre rimasero; né mai più Morgoth si liberò del dolore delle scottature e dell'irritazione che gliene veniva

Valar ed Elfi si disperano, ma Feanor che non è tipo da piangersi addosso, prima pronuncia un giuramento che invoca il buio eterno su di lui e i suoi figli se non si riprendono i Silmaril, e poi incita il popolo degli Elfi a partire per la Terra di Mezzo. Non tutti sono d'accordo, ma alla fine la maggior parte dei Noldor decidono di partire. Partono in due schiere, Feanor e il suo seguito all'avanguardia e Fingolfin dietro che guida la schiera maggiore ma a malincuore e solo perché suo figlio Fingon l'ha spronato e perché ha giurato fedeltà a Feanor.
Feanor si rende conto di aver bisogno di navi, e si rivolge ai Teleri. I Teleri non sono interessati a seguire Feanor e non vogliono dare loro le navi. Feanor se ne impadronisce con la forza e uccidendo molti Teleri.
Dopo questo atto sconsiderato, che Feanor giustifica con il giuramento fatto, venne pronunciata una maledizione sui Noldor, probabilmente da Mandos stesso: la Profezia del Nord, nonché Sorte dei Noldor.
Nonostante ciò, Feanor non si piega e va dritto per la sua strada.
Finafin, invece, decide di abbandonare il cammino, ottenendo il perdono dei Valar e diventando Re dei Noldor nel Reame Beato, mentre i suoi figli e Fingolfin proseguono il viaggio.
Ci si aspetterebbe che Feanor, avendone fatte di tutti i colori, ora la smetta di fare il bad guy, ma evidentemente non è cosa che si possa fare così alla leggera, e come ulteriore prova del suo egoismo e della sua cattiveria, dopo aver utilizzato le navi per trasportare se stesso e coloro che riteneva a lui fedeli - non Fingolfin -, decide di non rimandare indietro le navi per gli altri suoi compagni, ma le brucia.
A Fingolfin non resta altro da fare se non incamminarsi per quella lunga e fredda via che avevano voluto evitare
molti perirono; e fu con schiera ridotta che Fingolfin mise finalmente piede sulle Terre Esterne. Ben poco amore epr Feanor e i suoi figli nutrivano coloro che ancora marciavano dietro di lui e che diedero fiato alle trombe nella Terra di Mezzo al primo sorgere della Luna

mercoledì 19 febbraio 2014

L'ottenebramento di Valinor

Dove si nasconde Melkor?
Come gli altri Valar, anche lui ha la capacità di mutare la propria forma, e quindi se ne va invisibile fino alla buia regione di Avathar, assai a sud. Ed è qui che ha la sua dimora Ungoliant. Cosa sappiamo di lei? E' una creatura corrotta da Melkor, ma che poi ha ripudiato il suo signore. E' una degli Ainur, come Melkor e Sauron. Sembra avere il potere di disfare, distruggere le cose. In realtà crea il buio e il vuoto. Si nutre di luce e produce buio. Brama la luce e allo stesso tempo la odia, come Gollum.
In un burrone viveva, e assumeva forma di ragno dall'aspetto mostruoso, tessendo le sue negre tele in un crepaccio tra i monti. Quivi succhiava tutta la luce che riusciva a trovare, e poi la filava in scure reti di soffocante tetraggine, finché nessun'altra luce poteva penetrare nella sua dimora; e allora era colta da fame
Il fatto che un mostro di tale "mostruosità" abbia preso la forma di un ragno non è forse un caso, ché pare Tolkien fosse particolarmente disgustato da queste creature, e particolarmente "orroroso" è l'accenno alla sua fame...

Il collegamento che ci viene subito in mente è con Shelob, che infatti è l'ultima figlia di Ungoliant, e con i ragni di Smirkwood ne lo Hobbit, che sono i figli di Shelob.

A questo punto Melkor assume la sua forma definitiva: un buio Signore, alto e spaventevole, e va a cercare Ungoliant per mettere a punto la sua tremenda vendetta. Per convincerla a sfidare i Valar, Melkor si spinge al limite, e fa una promessa che poi costerà molto cara
Fà come ti ho detto; e se avrai ancora fame quando tutto sarà fatto, io ti darò tutto ciò che la tua brama possa esigere

Alla festa dei Valar, che celebravano il raccolto, ci sono tutti gli Elfi, i Maiar e i Valar, ci sono anche Feanor e Fingolfin, il quale giura obbedienza al fratellastro...ma essi ignoravano il significato che le loro parole avrebbero avuto.
Proprio mentre Feanor e Fingolfin erano di fronte a Manwe, una nube nera copre i campi di Valinor: Melkor e Ungoliant sono arrivati. Il Buio di Ungoliant sale fino alle radici degli alberi e Melkor li ferisce, la linfa ne sgorga come fosse sangue e Ungoliant lo beve. 
Gli alberi muoiono.
Ma Ungoliant ha ancora sete, e prosciuga i Pozzi di Varda.
Così la grande tenebra piombò su Valinor...La luce mancò; ma la Tenebra che le fece seguito fu ben più che la sua perdita. In quell'ora si formò infatti una Tenebra che sembrava non già mancanza, bensì una cosa dotata di vita propria
Melkor ha compiuto la sua vendetta.
 

martedì 18 febbraio 2014

I Silmaril e le agitazioni dei Noldor

Il periodo in cui Feanor diventa adulto è quello in cui gli Elfi costruiscono le cose più importanti e che in seguito avranno maggior rinomanza.
Feanor stesso, in gran segreto, produsse i Silmaril.
Cosa sono i Silmaril?
I Silmaril sono tre grandi gioielli, fatti di un materiale misterioso e indistruttibile, come i Palantìr (che probabilmente sono stati costruiti da Feanor anch'essi). Ciò che li rende ulteriormente speciali e preziosi è che contengono la luce degli alberi di Valinor
e il fuoco interno dei Silmaril, Feanor lo ricavò dalla luce amalgamata degli alberi di Valinor, che pur sempre vive in loro, ancorché gli Alberi da tempo siano isteriliti e non più splendano
inoltre
nessuna carne mortale, nessuna mano impura, nulla di malvagio può toccarli senza bruciare ed avvizzire
quindi nessun uomo (carne immortale) e nessun Elfo con cattive intenzioni (mano impura) li può toccare.

Melkor comincia a bramare i Silmaril, e cerca di distruggere Feanor e di mettere fine all'amicizia tra i Valar e gli Elfi seminando zizzania tra gli Elfi e convincendoli che i Valar hanno intenzione di soppiantarli con gli Uomini.
Particolarmente dura è la lite tra Feanor e il fratellastro Fingolfin, e sebbene Melkor venga smascherato, ormai la pace è distrutta, e Feanor viene ritenuto colpevole e bandito da Tirion.
Durante il confino, Melkor, che se se stava ben nascosto ai Valar e soprattutto a Tulkas, va da Feanor, e continua ad avvelenargli la mente con le sue menzogne.
Quando, però, nomina i Silmaril, Feanor si insospettisce e lo caccia. Melkor però e vendicativo, e si sa che trama vendette terribili. Feanor e i Valar, avvisati da Feanor stessi, vivono con la paura della minaccia di Melkor.
 

lunedì 10 febbraio 2014

Feanor e la liberazione di Melkor

Ora che finalmente le tre stirpi degli Eldar risiedono a Valinor e Melkor è prigioniero, si ha un periodo di pace e beatitudine, gli Eldar crescono in statura fisica e mentale. Vengono create molte opere belle, ad esempio la scrittura.

Fu questo il periodo in cui nacque Feanor, Spirito di Fuoco, figlio di Finwe e Mìriel,
ma mentre portava nel ventre sul figlio, Mìriel si consumò nello spirito e nel corpo; e dopo che l'ebbe dato alla luce, bramò di essere sgravata dalla fatica di vivere
Mìriel è il primo Elfo che muore, e la sofferenza che prova dopo la nascita di suo figlio è premonitrice di qualcosa di brutto.
Dopo la morte di Mìriel, Finwe è inconsolabile, e riversa tutto il suo amore sul figlio, che cresce bello, abile, dagli occhi lucenti e penetranti e dai capelli neri come ala di corvo. Sposa Nerdanel, dalla quale ebbe poi sette figli.
Intanto Finwe prende come seconda moglie Indis la Chiara, una Vanya. Feanor non vede di buon occhio la nuova moglie del padre e neanche i loro due figli Fingolfin e Finarfin.

La cattività di Melkor giunge al termine, e dopo essere vissuto tre ere in prigionia, viene condotto al cospetto dei Valar. Anche se vedendo la loro gioia e quella dei figli di Ilùvatar, Melkor prova solo invidia e odio, si prostra ai piedi di Manwe e chiede perdono...
e parve a Manwe che Melkor fosse redento dal male. Ciò perché Manwe ne era immune e non riusciva a comprenderlo
gli altri Valar non si lasciano ingannare così facilmente, soprattutto Ulmo e Tulkas,...ma così era stato deciso, questo è il destino, che era già nella musica, e tutti si piegano al volere di Manwe.

Ora che è libero, Melkor tenta di corrompere gli Elfi, in quanto da lui odiati immensamente. Ma i Vanyar lo trattavano in maniera molto sospettosa, i Teleri venivano considerati da lui con scarso valore, mentre i Noldor erano lieti di imparare da lui...
e alcuni tra essi prestavano orecchio a parole che meglio sarebbe stato che mai avessero udito

sabato 8 febbraio 2014

Eldamar e i Principi degli Eldalie

Se le varie suddivisioni degli Elfi che abbiamo visto in precedenza, risultassero troppo semplici, ecco un altro bel capitolo che rimedia alla cosa... ;-)

Abbiamo allora i Vanyar (quelli di Ingwe) e i Noldor (quelli di Finwe) che arrivano alle estreme rive occidentali  delle Terre di Qua. Ulmo prende un'isola e la utilizza a mo' di vascello per farli traghettare a Valinor.
I Teleri (quelli di Elwe che poi trova Melian e non viene più rivisto, e suo fratello Olwe) invece rimangono nella Terra di Mezzo, nel Beleriand Occidentale.

Però, però, i Noldor sentono tanta nostalgia dei loro fratelli Teleri, e chiedono a Ulmo di portarli a Valinor.
Ma Osse era dispiaciuto che i Teleri se ne andassero, e ne convince alcuni a restare... questi sono i Falathrim, gli Elfi delle Falas, primi marinai della Terra di Mezzo e primi fabbricanti di navi. Cìrdan il carpentiere era il loro Signore.
Anche gli amici e parenti di Elwe, ovviamente rimasero, e questi sono gli Eglath, il Popolo Abbandonato.

Olwe parte, ma Osse lo segue, e una volta arrivati alla Baia di Eldamar, convince Ulmo a fermare il viaggio: così l'isola viene fermata e radicata sul fondo del mare, e questa è chiamata Tol Eressea, Isola Solitaria.

I Vanyar e i Noldor vivono felici alla luce degli alberi in Valinor, ma a volte hanno nostalgia di vedere le stelle (certo che per essere degli esseri perfettissimi e immortali questi Elfi sono parecchio "agitati"), ecco allora che viene aperta una breccia nelle alte mura di Valinor e nella vallata che scendeva verso il mare gli Elfi costruiscono una collina: Tuna. Sulla cima di Tuna viene costruita la città di Tirion, e Yavanna dona loro un albero che è l'immagine ridotta di Telperion, salvo che non produce luce propria. Questo albero viene chiamato Galathilion, e dai suoi semi nacque Celeborn a Tol Eressea, dal quale a sua volta crebbe Nimloth, l'Albero Bianco di Nùmenor.

Per i Noldor, ricorrerò ad un bell'albero genealogico... piccolo trucchetto per semplificare, altrimenti impazziamo...



Interessante notare alcune cose: Finwe è eccezione tra gli Elfi in quanto si sposa due volte, perché Miriel muore, prima tra gli Elfi.
Da tenere d'occhio è Feanor, che sarà molto importante nella storia, e anche, possiamo dire, un fetentone, per usare un linguaggio tecnico. Importanti anche i suoi fratellastri Fingolfin e Finarfin, quest'ultimo il padre di Galadriel.
Per quanto riguarda i Teleri, alla fine giungono anche loro a Valinor, dopo avere dimorato a lungo a Tol Eressea. Costruiscono delle navi a forma di cigno e trainate da dei cigni dall'ala robusta fino ad Aman e alle sponde di Eldaman.

Col passare delle Ere, abbiamo questa situazione:
Finwe (re dei Noldor) regna a Tirion
Olwe (re dei Teleri) regna a Alqualonde
Ingwe (re dei Vanyar, considerato Re Supremo di tutti gli Elfi) regna a Taniquetil.

Se non vi si è completamente fuso il cervello (a me sì, sappiatelo, che senza gli schemi cominciavo a non capirci più niente) e ancora non ne avete piene le tasche di Elfi e altro ancora...stay tuned and God Speed ;-)

giovedì 6 febbraio 2014

Thingol e Melian

Questo è il capitolo più breve del Silmarillion, ed è anche l'unico con riferimenti autobiografici.
Melian era una Maia della stirpe dei Valar...nessuno era più bello di Melian, né di lei più saggio, né più abile in fatto di incantesimi
quando si svegliano i Quendi, Melian va nella Terra di Mezzo per riempire il silenzio del suo canto e di quello degli uccelli.

Elwe, il signore dei Teleri, mentre si trovavano nel Beleriand e andava a trovare il suo amico Finwe, signore dei Noldor, passa per il bosco e rimane incantato dalla voce di Melian, che
gli colmò il cuore di meraviglia e desiderio. E dimenticò affatto il suo popolo e i propositi della sua mente e, seguendo gli uccelli nell'ombra degli alberi...si sperdette.
Trovata Melian, "una improvvisa malia fu su di lui", e Elwe non fu mai più visto dal suo popolo. 
Il viaggio di Elwe, quindi finisce qui, non tornerà mai a Valinor, ma da lui e Melian discenderanno gli Elfi Sindar, detti Elfi Grigi, gli Elfi del Crepuscolo, ed egli divenne Re Mantogrigio, cioè Elu Thingol.
Da Thingol e Melian venne al mondo il più bello di tutti i Figli di Ilùvatar.
Il capitolo finisce così, ma io vi svelo che si tratta di Lùthien, e la nota autobiografica è Melian, che è la moglie di Tolkien, pare che anche lui si sia innamorato di sua moglie quando la sentì cantare.

mercoledì 5 febbraio 2014

Della dura realtà...variazioni sul tema dello scorrere inesorabile del tempo

Calvin ha sempre detto che da grande vuole fare il contadino e vuole avere una fattoria, e dopo il viaggio in Irlanda ha pensato di fare anche l'allevatore di cavalli, eleggendo proprio l'Irlanda come luogo adatto allo sviluppo delle sue ambizioni.
Quindi giornalmente programma la sua vita futura, e trova problemi e complicazioni da risolvere, e ce li sottopone.
Dopo aver sistemato la questione "come faccio a comprare una fattoria se non so chi la vende" ed altre cose pratiche, adesso è il periodo di preoccupazione che riguarda la vita sociale.
"Ma se vado in Irlanda sarò da solo e non conoscerò nessuno..."
Al che io gli dico "Calvin, ma non hai ancora capito che se vai in Irlanda io vengo con te?" (non scherzando affatto, ogni occasione sarebbe buona per passarci un po' di tempo)
"Ma tu cosa farai?"
"Mah, io sarò in pensione..."
"Allora sarai un peso?!?"

martedì 4 febbraio 2014

la mattina del dì di festa

Una domenica mattina il telefono squilla alle 9.30, è la mamma.
Di solito io mi alzo molto prima di quell'ora, ma stavolta non mi ero ancora alzata e risponde Calvin.
Lo sento dire che sto dormendo, allora gli dico di passarmela pure che sono sveglia.
Naturalmente non è niente di importante, è una delle solite telefonate per dire cose ovvie e trite e ritrite.
Io non mi altero (ho fatto un voto), e pazientemente dico sempre sì, ok, va bene, intervengo brevemente per dire con molta calma che lo avrei fatto comunque...come peraltro avevamo già stabilito...

Alla fine della telefonata interviene Calvin:
"la nonna è un po' pesante eh?"

"Ma no, Calvin, non è pesante...anche io e il papà saremo così con te"

"Tipo tra quarant'anni"

"No, Calvin, mooolto prima..."

domenica 2 febbraio 2014

L'avvento degli Elfi e la cattività di Melkor

Mentre i Valar dimorano alla luce degli alberi al di là delle Montagne di Aman, la Terra di Mezzo giace nel crepuscolo.
Melkor continua la sua opera di corruzione delle creature, infatti egli non crea niente, distrugge e corrompe. I Balrog sono Maiar corrotti (i Maiar sono degli spiriti di grado inferiore rispetto ai Valar, ma sempre potenti).
I Valar, in particolare alcuni di loro, sono preoccupati per l'oscurità della Terra di Mezzo, Tulkas vorrebbe andare a stanare Melkor e combatterlo, ma è destino che i Primogeniti giungano nelle tenebre. Vengono allora fabbricate le stelle.

Si potrebbe pensare che i Valar in fondo non siano poi così attivi per distruggere Melkor (cosa che più avanti qualcuno gli rinfaccerà), sembrerebbe che non siano troppo preoccupati delle sorti della Terra di Mezzo, forse perché la luce da loro c'è.
Allora ci viene detto appunto che è destino che sia così, e ci viene anche detto (sempre più avanti), che i Valar non hanno bisogno di fare, disfare, prendere le armi in pugno e lottare, loro possono fare tutto anche rimanendo fermi.

Ad ogni modo, così è stato deciso, e i Primogeniti si svegliano e la prima cosa che vedono i loro occhi sono le stelle. Nominano tutte le cose e si chiamano Quendi, coloro che parlano con voci. Orome li chiama Eldar, Popolo delle Stelle. 

Dopo la nascita dei Primogeniti, i Valar decidono finalmente, per il loro bene, che non possono lasciare Melkor scorrazzare liberamente per la Terra di Mezzo, e così partono all'attacco, soprattutto Tulkas che da tempo scalpitava, 
Allora Tulkas s'avanzò in in veste di campione dei Valar, e combatté con lui e lo atterrò; e Melkor fu legato con la catena Angainor che Aule aveva forgiata, e condotto in cattività; e il mondo ebbe pace per una lunga era

purtroppo i Valar non completano l'opera, perché non vanno a stanare tutte le creature malvagie che vivevano in Utumno, e non scovarono neppure Sauron (e mal gliene incolse, verrebbe da dire).

Dopo la battaglia i Valar si riuniscono per decidere se gli Elfi dovessero essere lasciati liberi nella Terra di Mezzo o portati a Valinor.
E qui cominciano le distinzioni tra gli Elfi. Ingwe, Finwe e Elwe vanno a Valinor a parlamentare con i Valar, e qui vedono la potenza dei Valar e la luce degli alberi, e ne rimangono incantati.
Riportati dal loro popolo li invitano a seguirli: i consanguinei di Ingwe, gran parte di quelli di Finwe e Elwe si dissero pronti a seguire Orome, ma alcuni si rifiutarono di partire, e questi sono gli Avari, i riluttanti.
Quindi coloro che partono sono gli Eldar, e coloro che rimangono sono gli Avari.

Gli Eldar si dispongono in tre schiere per la marcia. La prima guidata da Ingwe, che arrivò a Valinor e mai più fece ritorno alla Terra di Mezzo, questi Elfi sono i Vanyar o Elfi Chiari, che pochi Umani hanno conosciuto.

La seconda schiera, guidata da Finwe, sono i Noldor, o Elfi Profondi.

La terza schiera, la più grande è quella dei Teleri, capitanati da Elwe e suo fratello Olwe, sono gli Elfi del Mare che traggono gran diletto dall'acqua e si fermarono nella terra di Aman.

Queste tre stirpi di Elfi sono detti Calaquendi, cioè Elfi della Luce, perché hanno visto la luce degli alberi, ma altri Eldar che si misero in marcia ma non arrivarono mai alla fine del viaggio, soprattutto Teleri, sono detti Moriquendi, cioé Elfi delle Tenebre, perché non videro altra luce prima di sole e luna.