La creazione di Sole e Luna è il capitolo più bello, secondo me, fino a questo momento del Silmarillion.
Si narra che, dopo la vendetta di Melkor i Valar hanno un periodo di silenzio e immobilità, un periodo di lutto insomma, che però non deve essere scambiato per mancanza di iniziativa o paura, perché i Valar possono fare tante cose anche solo con la forza del pensiero.
E soprattutto la corruzione di Feanor dispiace ai Valar, perché di tutti i figli di Ilùvatar era il più dotato.
Yavanna con il suo canto, e Nienna con le sue lacrime, fanno ricorso a tutti i loro poteri di guarigione e crescita per riparare gli alberi, e nonostante non ci sia niente da fare per loro, prima di morire definitivamente, Telperion produce un fiore d'argento e Laurelin un frutto d'oro.
Naturalmente questi diventeranno Luna e Sole, in Tolkien sono di genere diverso rispetto a quello che siamo abituati, sole è donna perché viene da Laurelin, e luna è uomo perché viene da Telperion.
Questi due astri sono destinati all'illuminazione della Terra di Mezzo, onde con la luce ostacolare le imprese di Melkor.
Il fiore d'argento viene chiamato Isil il chiarore dai Vanyar e Ràna il caparbio dai Noldor, Tilion è colui che guida il vascello che lo porta. Il frutto d'oro è Anar il fuoco dorato per i Vanyar, e Vàsa il Cuore del Fuoco per i Noldor e Arien è la fanciulla che guida il vascello. Per gli Elfi, Sole vuol dire avvento degli Uomini e declino degli Elfi, mentre Luna ne conserva la memoria.
Isil viene approntato per primo, ed è il più anziano dei nuovi luminari, come lo era stato Telperion. Dopo che Tilion aveva attraversato il cielo sette volte, il vascello di Arien fu pronto, e sorse la prima aurora del Sole. Morgoth ne fu sgomento e si nascose ancora più in profondità.
I due luminari non erano stati creati per volare insieme, ma Tilion è sempre attratto da Arien, e capita che entrambi siano visibili sopra la Terra, e a volte tanto si avvicina che che la mette in ombra.
I primi due tentativi di fare luce dei Valar, le lampade e gli alberi, sono stati distrutti da Melkor. Stavolta sole e luna sono posti in cielo, dove Melkor non può arrivare...ma la luce di sole e luna non sono niente a confronto della luce degli alberi: quella luce oggi sopravvive solo nei Silmaril.
Dai giri di sole e luna si comincia a misurare il tempo nella Terra di Mezzo, prima abbiamo delle ere, per esempio le tre ere della cattività di Melkor, ma da nessuna parte viene indicato quanto siano lunghe queste ere.
Anche qui c'è del bene che deriva dal male: dalla distruzione degli alberi nascono sole e luna che illuminano la Terra di Mezzo.
Perché Melkor odia tanto la luce? Era colui che voleva la luce solo per sé, ed ora la teme e la odia perché non può averla in esclusiva, quando tutti possono godere della luce, lui non l'apprezza più.
Nonostante i tentativi di Melkor di attaccare Tilion - ad Arien non osa nemmeno avvicinarsi -, vadano tutti a vuoto, i Valar mettono mani e piedi avanti ed erigono mura ancora più alte, costruiscono torri e mettono sentinelle. Nei canti questo periodo è detto Nurtale Valinòreva, l'Occultamento di Valinor. Così, come aveva previsto Mandos, il Reame Beato fu precluso ai Noldor, e nessuno mai giunse in Valinor...salvo uno solo...ve lo dico: è Earendil.
Altro tema classico in Tolkien: tutto muore, tutto si deteriora... ma all'ultimo momento un colpo di coda della bellezza morente produce qualcosa che permette la sopravvivenza di quanto era stato bello, in una nuova forma, apparentemente annacquata,ma con sviluppi imprevisti.
RispondiEliminaL'universo è in espansione e i Valar si allontanano sempre di più... però improvvisamente ti giri e li ritrovi lì, dietro a te, in forma diversa ma sono sempre loro.
La creazione non è mai finita.
E c'è anche sempre sempre sempre l'idea che dal male nasce il bene, come è stato cantato nei canti della creazione.
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