giovedì 6 febbraio 2014

Thingol e Melian

Questo è il capitolo più breve del Silmarillion, ed è anche l'unico con riferimenti autobiografici.
Melian era una Maia della stirpe dei Valar...nessuno era più bello di Melian, né di lei più saggio, né più abile in fatto di incantesimi
quando si svegliano i Quendi, Melian va nella Terra di Mezzo per riempire il silenzio del suo canto e di quello degli uccelli.

Elwe, il signore dei Teleri, mentre si trovavano nel Beleriand e andava a trovare il suo amico Finwe, signore dei Noldor, passa per il bosco e rimane incantato dalla voce di Melian, che
gli colmò il cuore di meraviglia e desiderio. E dimenticò affatto il suo popolo e i propositi della sua mente e, seguendo gli uccelli nell'ombra degli alberi...si sperdette.
Trovata Melian, "una improvvisa malia fu su di lui", e Elwe non fu mai più visto dal suo popolo. 
Il viaggio di Elwe, quindi finisce qui, non tornerà mai a Valinor, ma da lui e Melian discenderanno gli Elfi Sindar, detti Elfi Grigi, gli Elfi del Crepuscolo, ed egli divenne Re Mantogrigio, cioè Elu Thingol.
Da Thingol e Melian venne al mondo il più bello di tutti i Figli di Ilùvatar.
Il capitolo finisce così, ma io vi svelo che si tratta di Lùthien, e la nota autobiografica è Melian, che è la moglie di Tolkien, pare che anche lui si sia innamorato di sua moglie quando la sentì cantare.

1 commento:

  1. E' bella la scena dell'incontro di quei due. E io ho sempre ODIATO Thingol perché chi ha provato quel che ha provato lui non può non capire...
    Ma sto precorrendo i tempi ^__^

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