domenica 2 febbraio 2014

L'avvento degli Elfi e la cattività di Melkor

Mentre i Valar dimorano alla luce degli alberi al di là delle Montagne di Aman, la Terra di Mezzo giace nel crepuscolo.
Melkor continua la sua opera di corruzione delle creature, infatti egli non crea niente, distrugge e corrompe. I Balrog sono Maiar corrotti (i Maiar sono degli spiriti di grado inferiore rispetto ai Valar, ma sempre potenti).
I Valar, in particolare alcuni di loro, sono preoccupati per l'oscurità della Terra di Mezzo, Tulkas vorrebbe andare a stanare Melkor e combatterlo, ma è destino che i Primogeniti giungano nelle tenebre. Vengono allora fabbricate le stelle.

Si potrebbe pensare che i Valar in fondo non siano poi così attivi per distruggere Melkor (cosa che più avanti qualcuno gli rinfaccerà), sembrerebbe che non siano troppo preoccupati delle sorti della Terra di Mezzo, forse perché la luce da loro c'è.
Allora ci viene detto appunto che è destino che sia così, e ci viene anche detto (sempre più avanti), che i Valar non hanno bisogno di fare, disfare, prendere le armi in pugno e lottare, loro possono fare tutto anche rimanendo fermi.

Ad ogni modo, così è stato deciso, e i Primogeniti si svegliano e la prima cosa che vedono i loro occhi sono le stelle. Nominano tutte le cose e si chiamano Quendi, coloro che parlano con voci. Orome li chiama Eldar, Popolo delle Stelle. 

Dopo la nascita dei Primogeniti, i Valar decidono finalmente, per il loro bene, che non possono lasciare Melkor scorrazzare liberamente per la Terra di Mezzo, e così partono all'attacco, soprattutto Tulkas che da tempo scalpitava, 
Allora Tulkas s'avanzò in in veste di campione dei Valar, e combatté con lui e lo atterrò; e Melkor fu legato con la catena Angainor che Aule aveva forgiata, e condotto in cattività; e il mondo ebbe pace per una lunga era

purtroppo i Valar non completano l'opera, perché non vanno a stanare tutte le creature malvagie che vivevano in Utumno, e non scovarono neppure Sauron (e mal gliene incolse, verrebbe da dire).

Dopo la battaglia i Valar si riuniscono per decidere se gli Elfi dovessero essere lasciati liberi nella Terra di Mezzo o portati a Valinor.
E qui cominciano le distinzioni tra gli Elfi. Ingwe, Finwe e Elwe vanno a Valinor a parlamentare con i Valar, e qui vedono la potenza dei Valar e la luce degli alberi, e ne rimangono incantati.
Riportati dal loro popolo li invitano a seguirli: i consanguinei di Ingwe, gran parte di quelli di Finwe e Elwe si dissero pronti a seguire Orome, ma alcuni si rifiutarono di partire, e questi sono gli Avari, i riluttanti.
Quindi coloro che partono sono gli Eldar, e coloro che rimangono sono gli Avari.

Gli Eldar si dispongono in tre schiere per la marcia. La prima guidata da Ingwe, che arrivò a Valinor e mai più fece ritorno alla Terra di Mezzo, questi Elfi sono i Vanyar o Elfi Chiari, che pochi Umani hanno conosciuto.

La seconda schiera, guidata da Finwe, sono i Noldor, o Elfi Profondi.

La terza schiera, la più grande è quella dei Teleri, capitanati da Elwe e suo fratello Olwe, sono gli Elfi del Mare che traggono gran diletto dall'acqua e si fermarono nella terra di Aman.

Queste tre stirpi di Elfi sono detti Calaquendi, cioè Elfi della Luce, perché hanno visto la luce degli alberi, ma altri Eldar che si misero in marcia ma non arrivarono mai alla fine del viaggio, soprattutto Teleri, sono detti Moriquendi, cioé Elfi delle Tenebre, perché non videro altra luce prima di sole e luna.

2 commenti:

  1. Eh sì, i Valari intervengono quando gli pare, SE gli pare, nel modo che gli pare... Morgoth invece non ha alcuna paura di sporcarsi le mani e interviene senza farsi nessun problema. Ed è sempre così: i Buoni fanno un sacco di distinguo, i Cattivi scorrazzano allegramente.

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