lunedì 21 aprile 2014

Update effettuato: Teacher 2.0

Dovere e diritto di ogni insegnante è aggiornarsi. Ogni anno mi scelgo degli aggiornamenti mirati, seguendo i miei interessi - no, non vuol dire che seguo un corso di cucina giapponese o di decoupage e lo considero aggiornamento -, parlo di interessi scolastici. Di solito riguardano due argomenti: l'inglese (per ovvi motivi) e la tecnologia.
L'ultimo seminario/incontro/corso trattava entrambi gli argomenti, cioè era in inglese e parlava di tecnologia, intesa come nuovi strumenti per insegnare, motivare etc. i nostri ragazzi del 2014.
Io  mi sono divertita moltissimo e ho trovato inspirazione per alcune attività da proporre in classe.
Il concetto più importante che ho colto è: non state a pensare a quello che NON avete a disposizione, ma lavorate con quello che avete, quello che passa il convento, che a volte è più di quello che pensiamo.
Sarebbe bellissimo avere una classe con i banchi non disposti in modo tradizionale (o addirittura niente banchi), collegamento wi-fi, LIM e tablet per ogni alunno; ma non prendiamo questa scusa per non provarci neanche e continuare col nostro vecchio metodo della lezione frontale.
E - da tenere in considerazione - i ragazzi del 2014 non ci stanno senza internet. Magari non hanno il computer fisso a disposizione, ma di sicuro hanno un tablet o un telefono...
Poi, una collega-amica mi ha segnalato un sito pieno zeppo di attività on-line.
Mettendo insieme le due cose, il giorno dopo - lo so, sono tremendamente impaziente quando qualcosa mi ispira la devo provare subito - vado a scuola e mi informo sulla "dotazione" dei miei alunni di terza, tenendo conto del fatto che c'è una LIM e anche un collegamento wi-fi, ma che sarebbe meglio non diffondere la password tra gli studenti.
In effetti, si può fare. Tutti hanno, male che vada, un simil-smartphone, e anche se non tutti hanno l'abbonamento per internet, ce l'hanno almeno 1 su 2 e si possono passare la linea - cosa che mi suggeriscono loro stessi: ...prof, io porto il tablet e il telefono, così mi passo la linea... prof, io posso dare la linea a qualcuno che non ce l'ha...
Perfetto! Con un piccolissimo strappo a quell'antiquato regolamento scolastico che dice che è vietato portare cellulari a scuola, chiedo a tutti di venire armati di dispositivi atti alla navigazione per la lezione successiva.
E così, tutti contenti e ricettivi, la volta dopo cominciamo l'avventura: alla LIM illustro dove devono andare, spiego il funzionamento del sito, faccio vedere gli esercizi e le attività, puntualizzo che ognuno può vedere se ha fatto bene, cosa ha sbagliato, il numero di tentativi e il tempo impiegati; si può addirittura scegliere il livello della stessa lezione così ognuno può lavorare secondo le proprie capacità.
Devo dire che per un'ora c'è stato un religioso silenzio e nessuno ha alzato la testa se non per chiedere assistenza tecnica.
La prima parte del piano va a meraviglia. Assegno un'attività per casa per concludere il lavoro e per avere il feedback sul lavoro svolto.
La lezione successiva, dove ho cercato di stabilire se era rimasto qualcosa, è stata un tantino più deludente.
Non mi è sembrato che avessero appreso granché. Ho pensato che non potevo giudicare dopo una sola volta; così ho assegnato per compito una lezione.
La volta successiva il compito in gran parte non era stato svolto, con le solite scuse. Calato anche l'entusiasmo per l'attività in classe...no, prof, io non posso perché consumo troppo e poi stasera non posso più usare internet...
Tirando le somme, rimane qualche perplessità. Non è la prima volta che tento di rendere le lezioni più accattivanti utilizzando la tecnologia, e come sempre mi rimane il dubbio che sia veramente efficace. E' facile attirare l'attenzione e farli lavorare (o forse giocare) ma quando si tratta di apprendimento o acquisizione le cose cambiamo.

5 commenti:

  1. Post interessante, e non sei la prima cui sento esprimere queste perplessità. Io sono ancora molto lontana da questa fase, ma mi sembra chiaro che studiare con le nuove tecnologie non è più divertente che farlo con le vecchie, e di tendenza ai ragazzi non sempre studiare piace, sia con le nuove che con le vecchie tecnologie, e affidarsi al loro amore per l'ignoto in questo campo può non risultare sempre un opzione vincente.
    Per questo, temo, affidarsi ai LORO mezzi tecnologici può diventare un arma a doppio taglio: quei bellissimi cellulari e tablet che fino a un attimo fa andavano come schegge improvvisamente risultano oppressi da infiniti difetti e vizi di funzionamento quando si tratta di usarli non tanto NELLA scuola, ma PER la scuola...
    (nota in coda: ma quei captcha per commentare sono proprio necessari?)

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  2. @murasaki: sono stata invasa dagli spam, per cui per ora faccio così. L'alternativa è la moderazione (che comunque inserirò nei periodi in cui sono in viaggio o non collegata), in più c'è un post controverso che attira commenti di ogni tipo. Ma tu come fai? Non hai problemi del genere?

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  3. Qualche spam arriva ogni tanto, con alcuni post in particolare; però in quel caso scatta l'antispam - che dovresti avere anche tu, visto che sei blogspot come me - e il commento va automaticamente in stand by. Ogni giorno o due passo a guardare i commenti e tolgo l'eventuale spam - un lavoro di circa dieci secondi, che tra l'altro potrei anche non fare. Comunque ci sono settimane e mesi in cui di spam non se ne vede.
    ...e mi domando qual è il post controverso ^___^

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  4. Quello sulla compagnia telefonica nazionale.
    È vero, c'è il filtro...insomma adesso ci penso un attimo e poi vedo, ma non ora, ho tutti i neuroni occupati in un'impresa casalinga, pulizie di primavera ;-)

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  5. La tecnologizzazione non si fa in una, in due e nemmeno in dieci lezioni. E, secondo me, le attività differenziate si fanno a casa, o in lavori per gruppi (preferibilmente di tre, come è noto, didatticamente il numero migliore), ma solo occasionalmente. E' un lavoro lungo e che deve passare come dice Murasaki dal fatto che sia la scuola l'agente fornitore di tecnologia, senza prenderlo in prestito dagli alunni. Insisti, però, vedrai che piano piano, ragionando su una programmazione di almeno un quadrimestre, ci sono parecchie cosette che vanno a regime.

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