martedì 24 giugno 2014

La prova scritta

Alla prova scritta arrivano tutti pronti. Ho ripetuto fino alla nausea quali sono le regole: ognuno deve portare il proprio dizionario e ad alcuni è stato consigliato vivamente (leggi obbligato) di fare il questionario e non la lettera su traccia. Non mi sembra un numero tale di regole per cui te ne può sfuggire qualcuna.

Ovviamente Madonninainfilzata arriva senza dizionario e pretende di utilizzare quello della scuola. Come sempre. A niente sono serviti tre anni di raccomandazioni "almeno per l'esame, fattelo prestare 'sto benedetto dizionario, se proprio non vuoi spendere quei pochi euri per possederne uno".
Ho smesso anche di incazzarmi.

Dopo aver distribuito fogli protocolli e fotocopie, ricordo la complicatissima procedura (leggete il testo con attenzione, rispondete alle domande con risposte complete, attenzione ai pronomi e ai tempi dei verbi, and so on).
Dopo circa 15 minuti si presenta alla cattedra Ciop (il gemello di Cip): "Prof, lei per tutto l'anno mi ha detto di fare il questionario..."
"Giusto Ciop" 
E lui: "Ma io adesso vorrei fare la lettera...posso?"
"Ciop, tu puoi fare quello che vuoi, ma se fossi in te ci penserei bene..."
Ciop fa la lettera. Non vedo l'ora di correggere questo testo che sembrerà tradotto da google translator.


9 commenti:

  1. Che la stupisca è più che probabile!

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  2. Io non so perché diavolo è sempre così. Anche i miei diciannovenni, sai quanti ce ne sono che tra dieci quesiti d'esame di cui la metà facili sono andati a scegliere quelli che sapevano di non saper fare?!?

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  3. @povna e Murasaki: beh, il post l'ho scritto in differita (ho barato insomma) quindi avevo già letto cose tipo "I have a 13 years of age" e altre piccole perle...ma avrei potuto scommettere. Siamo riusciti a contenere i danni perché almeno la traccia è stata seguita alla lettera ;-)
    Insomma, se l'è cavata con un cinque.

    @ellegio: mah, non so. Io a volte penso che vogliano fare un'uscita col botto. Tipo "adesso ti stupisco!". Non è forse vero che la televisione ci insegna che devi avere quel guizzo in più se vuoi riuscire nella vita (vincere masterchef o diventare un imprenditore con lo stipendio di giada)?
    Poi c'è la realtà.

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  4. L'idea del guizzo all'esame è giusta e ti alza il voto, se ben eseguita., ma se non c'e almeno l'8 in tutte le materie dell'idea è bene parlare con i docenti, secondo me. Qui da noi appunto con la lettera a spagnolo una ragazza si è giocata l'otto...

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  5. Una classe di originali [cit]
    La collega di italiano a un certo punto si è arresa e li ha fatti esercitare sulla prima traccia. Sai quanti han fatto l'argomentazione o la relazione? E sai che cagate ne sono uscite?
    Certo, poi abbiamo avuto le colleghe di ginnastica e di artistica che hanno notato come la collega di italiano sia stata "stretta" nei voti. Ha dato persino dei cinque!
    Meno male che in inglese non hanno avuto il coraggio di intervenire (lì, anche un paio di quattro secchi...).

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  6. E' vero, a qualcuno all'esame gli piglia così.
    Ricordo un tema allucinante, di quelli che non c'è un discorso che si capisca cosa vuol dire e non parliamo di collegarsi al discorso prima o a quello dopo, sulla mafia; la collega che non si capacitava: "ma come, questo piglia la sufficienza per miracolo e proprio all'esame decide di fare il tema dell'attualità? E sulla mafia poi? E senza sapere nulla della mafia? Non ne abbiamo nemmeno parlato in classe!"

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  7. C'è anche l'altra, e più inquietante ipotesi: ha letto il brano e non ha capito una mazza, e questo è "molto triste assai", perché i testi sono calibrati sul loro livello. Infatti all'orale me l'ha confermato :-((
    Per la prova di italiano è invece ancora più inspiegabile, e anche noi abbiamo avuto casi di kamikaze

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  8. Facciamoci delle domande e diamoci delle risposte, tutti quanti noi, colleghi cari...

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