sabato 27 febbraio 2016

Joey is in town

All'alba di 15 anni fa ottenevo la mia prima supplenza annuale in una scuola particolare...a school with a difference :-)
Si tratta infatti di una scuola media per adulti, un centro EDA (che da allora ha cambiato varie volte denominazione). Una cattedra che definire poco ambita rende parzialmente l'idea. D'altra parte se fosse stata ambita io - neoabilitata - non ci sarei mai arrivata.
La dote più importante per lavorare in questo tipo di scuola è la flessibilità (soprattutto mentale), caratteristica assai rara da trovare nell'ambiente degli insegnanti - come nell'ambiente degli impiegati pubblici in generale - ...non me ne vogliano gli uni e gli altri.
Devo dire che io, forse per la mia giovane età, inesperienza e mancanza di aspettative, mi ci trovai piuttosto bene.
Accettai di fare i corsi di inglese serali, i corsi di spagnolo serali e, tanto per gradire, un po' di alfabetizzazione nelle ore rimanenti. E fu così che incontrai Joe.
Un bel giorno il Dirigente arrivò e mi disse:"Ho bisogno di lei per quattro madrelingua inglesi ai quali tengo in modo particolare, che hanno bisogno di un corso di italiano".
Musica per le mie orecchie.
I quattro in questione erano nientemeno che dei giocatori di pallacanestro in carrozzina ingaggiati per la stagione dalla squadra locale: tre australiani e un inglese. Joe era l'inglese.
Non so per quale ragione, ma ci siamo trovati subito simpatici e siamo riusciti a costruire un'amicizia sui generis - perché non si può certo dire che ci frequentassimo.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Finita la stagione sportiva i ragazzi sono tornati a casa, nel corso degli anni sono anche tornati ma in altre parti di Italia, si sono sposati con ragazze italiane e hanno continuato a giocare, allenare e vincere premi.
Mentre i contatti con i tre australiani sono andati persi, una visita a Londra qua, una mail con cadenza annuale là (peraltro non sempre con risposta) ci ha portato il weekend scorso ad incontrarci ancora - dopo sei anni - e a conversare di cose vecchie e nuove, soprattutto nuove.
E' bastato un whatsapp - Joe non usa facebook:
Are you there?
I'm coming to Italy
E quindi, come dicevo, six years later, ci siamo trovati a pranzare assieme. Joe è diventato un househusband ed io sono tornata all'educazione per adulti.
Appuntamento "a tra n anni", luogo sconosciuto tra Italia ed Inghilterra...see you, Joe!

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Trovo estremamente affascinanti queste conoscenze "casuali" che, in altri termini, sarebbero da definirsi "frutto del destino".
    Altrettanto bello potersi incontrare senza promesse e aspettative

    RispondiElimina
  3. Bella storia, lo sceneggiatore ci ha saputo fare!

    RispondiElimina
  4. @Valentina: Concordo. Senza menate, quando si può ci si vede. Però è stato sgridato per non avere risposto alle mail ;-)

    @povna: per fortuna non è sempre-sempre stronzo!!!! :-D

    RispondiElimina