del quale ha già parlato qualche tempo fa Michela, e che proprio per la sua recensione sono andata a leggere.
Si tratta di un romanzo che, a partire dalla storia di un olandese che viveva a New York quando si chaimava ancora New Amsterdam, e successivamente dei suoi discendenti fino ai giorni nostri, traccia la storia di questa città. Uno degli elementi che collega il tutto è una cintura wampum, indiana, che attraverso i secoli viene tramandata da padre in figlio, l'ultimo giorno di questa cronaca finisce l'11 settembre. Man mano che si procede con la narrazione si aggiungono altri personaggi e altre famiglie che con la prima si intrecciano per matrimoni, incontri, o per parentele varie. I personaggi non sono reali ma verosimili, a partire dai cognomi, dei cognomi che esistono e che fanno parte della storia di questo luogo.
Questo romanzo è molto godibile, è un bel tomo, di quelli che piacciono agli amanti della lettura.
L'unico appunto che a me è venuto da fare è che si percepisce come la cosa più importante per tutti i personaggi siano i soldi, il successo e il potere. Ma non solo i soldi, questo non basta, l'old money.
Confesso che, a me, dopo un po' viene a noia questa smania di appartenere a una certa classe sociale e di rimanervi avvinghiati con le unghie e con i denti. Però riconosco che potrebbe essere un effetto voluto dell'autore, infatti, quali sono i valori fondanti dell'America?
Mentre leggevo questo romanzo, mi è stato fatto notare che in casa c'erano altri due romanzi dello stesso autore, Sarum
e I Principi d'Irlanda
anche questi molto corposi. Ed anch'essi romanzi storici.Sarum parla della storia dell'Inghilterra, viene scelta Sarum, la piana di Salisbury, dove si trova Stonehenge, perchè è il fulcro della storia dell'isola. Luogo fortunato per la posizione strategica, dove si incrociano cinque fiumi, e dove si sono succedute tutte le civiltà dalla preistoria ad oggi.
Qui la narrazione è più complessa, per ovvi motivi, la storia dell'Inghilterra non comincia nel 1600, ma nella preistoria. Quindi non sarebbe stato possibile utilizzare lo stesso metodo di New York, qui l'autore parla di una serie di famiglie, all'inizio ce ne sono solo due: Hwll e Akun, che vengono dal nord, e Tep, abitante della valle dei cinque fiumi.
Ogni capitolo parla di ere diverse, quindi ci sono dei salti temporali di secoli, e man mano che si procede si aggiungono nuove famiglie: i Nooma all'epoca degli henge (oggi Mason), gli Aelfwald all'epoca dei normanni (oggi Shockley), e così via.
L'origine dei nomi è interessantissima, ovviamente anche in questo caso sono personaggi fittizi.
Per quanto riguarda la narrazione, risulta meno scorrevole di New York, perchè quando ci sono i salti temporali ci vuole un po' per "ambientarsi" e capire tutti i collegamenti tra i personaggi e con la storia.
Consiglio però di tenere duro, se necessario tornare indietro per capire meglio qualche passaggio, perché alla fine ne vale la pena.
Per quanto riguarda l'ultimo che ho letto, I Principi d'Irlanda, ovviamente si tratta della storia dell'Irlanda, in particolare dell'area di Dublino, culla della civiltà irlandese, come Sarum lo è della civiltà inglese.
Stesso impianto di Sarum, abbiamo i Fergus, famiglia celta che viveva nei forti ad anello, gli Smiths, i Mac Gowan (i fabbri), gli Harold e i Doyle(vichinghi), i Walsh (mercenari).
Stesso difetto di Sarum, verso la metà si rischia di impantanarsi e si fa un po' di fatica, e stessa soddisfazione quando si è finito di leggerlo. I Principi d'Irlanda arriva fino al 1500, ma credo esista la seconda parte che non ho letto.
Questa volta i libri che vi consiglio non sono libri da week-end, bisogna prevedere un certo lasso di tempo per affrontarli.