Nel lontano 1928, ad una quarantesettenne Virginia Woolf, con un attivo di cinque romanzi pubblicati, venne chiesto di tenere un corso all'Università di Cambridge, precisamente in un College femminile dell'Università di Cambridge. "Le donne e la narrativa" era il tema da affrontare, le donne come personaggi letterari e le donne come creatori di personaggi, quindi come scrittrici.
Da questo corso, o serie di lezioni, o lectures, è nato il saggio
ovvero
una risposta intelligente al diffuso commento che le donne raramente (all'epoca) avevano contribuito alla produzione di quello che veniva definito high culture.
Il contenuto di questo saggio è noto: le donne erano escluse dal mondo dell'arte e della letteratura perché le donne non avevano una stanza tutta per sé, una stanza dove studiare, leggere o semplicemente pensare.
La stanza tutta per sé è un luogo per stare da sole, per essere un individuo, e non solo un membro di una comunità o una persona al servizio della comunità.
Poi c'è l'incredibile personaggio inventato: Judith Shakespeare, la sorella del nostro William, con lo stesso talento e le stesse ambizioni... però Judith non va a scuola, è una donna; a casa non approvano il suo interesse per i libri che la distolgono dalle faccende domestiche, è una donna; Judith non può sposare chi vuole, il suo matrimonio viene combinato dal padre.
Come può una donna far emergere il suo talento in una società simile?
Ed eccoci ai giorni nostri, nel 1997 Alicia Giménez-Bartlett, autrice spagnola (che tra l'altro ha scritto anche una serie di gustosissimi romanzi gialli con protagonista l'ispettrice Pedra Delicado e in vice-ispettore Fermin Garzòn... ne parleremo), scrive
opera di finzione dove l'autrice finge di aver trovato il diario della cameriera di Virginia Woolf, Nelly.
Come vede Nelly lo stile di vita della sua padrona Virginia? E soprattutto, Nelly ce l'ha una stanza tutta per sé?
Molto interessante e divertente quest'ultimo libro, da leggere sicuramente dopo aver letto almeno il saggio di Virginia Woolf, se non tutte le opere.
Con questo post partecipo al venerdì del libro di homemademamma.
Grande il saggio della Woolf, fondamentale (anche per le rilevanze simboliche della stanza tutta per sé) e pluri-citato.
RispondiEliminaDivertente questa riscrittura della Giménez-Bartlett, della quale avevo letto solo i gialli (per me invece non entusiasmanti). Mi incuriosisce molto, credo che proverò!
cariiino!!!
RispondiEliminaNon sono un'appassionata di Virginia Woolf ma son sicura che prima o poi leggerò qualcosa e perché non partire dal tuo suggerimento? Giménez-Bartlett la conosco, i suoi libri con protagonista la Pedra Delicado sono tra i miei preferiti.
RispondiEliminaIo non conosco nessuno dei due titoli che proponi... Ne prendo nota.
RispondiEliminaAdoro questo saggio di Virginia Woolf molto più dei suoi romanzi. La considero una lettura imprescindibile! Avevo sentito parlare di questo libro che citi ma non lo conosco...me lo segno! Grazie.
RispondiEliminaLoretta
suggerimenti interessanti, prendo nota, grazie! ciao.
RispondiEliminaConosco entrambi ed il primo l'ho amato molto quando ero ragazza
RispondiEliminaecco... io non ho mai letto niente della Wolf ... mi sa che prima o poi devo rimediare! e poi leggerò anche l'altro!
RispondiEliminagrazie! ciao!
Grazie per i suggerimenti, sembrano entrambi molto interessanti!!!
RispondiEliminaIl primo l'ho letto, il secondo no...mi incuriosisce però...
RispondiElimina