Dopo aver visto una trasmissione ieri alla tv, con la partecipazione della bionda, che prendeva spunto dalle notizie di "sollevamenti popolari" e "scioperi dei compiti" in Francia, e tentava di portare il dibattito a livello nostrano, provo a dire la mia sul tema compiti sì-compiti no.
Prima però una piccola divagazione per un commento sulla citata trasmissione televisiva... ma perché tutte le volte che noi italiani ci mettiamo a discutere di qualsiasi tema sia stato affrontato da altri Paesi stranieri suoniamo così provinciali?
E' solo una mia idea?
Sono forse troppo vittima del complesso di Cenerentola di fronte alla cultura di altri Paesi che risultano invariabilmente ai miei occhi meno faziosi, pretenziosi o in mala fede?
O forse è solo perché del Paese straniero di turno non conosco le particolarità e non ne "sgamo" le sottigliezze come invece riesco a fare con le situazioni nostrane?
Partiamo dai conduttori: chiaramente schierati.
Il pubblico: studenti di una scuola privata... e non viene specificato. Lo spettatore però se ne accorge, non fosse altro per il nome della scuola (che sinceramente non ricordo, ma era un Santo) che si lascia sfuggire una studentessa ospite.
L'ospite di lusso: docente universitario, che probabilmente non ha mai dovuto entrare in una classe di scuola primaria o secondaria, con idee progressiste e che mette in discussione l'intero sistema scuola, cosa sempre buona e giusta, ma in modo talmente sterile e populista, con la solita formuletta che la scuola dovrebbe essere questo e quello, di tutto e di più, e gli insegnanti dovrebbero essere così e cosà, e all'estero sì che funzionano le cose perché all'estero i ragazzi fanno tutto a scuola, compresi i compiti...
Infine, la prof (la bionda prof) e una mamma dell'associazione genitori (age): le uniche due persone ad avere detto qualcosa di sensato.
Le telefonate da casa: mamme e nonne che riferiscono di ragazzini delle elementari e medie che passano ore e ore a fare i compiti al pomeriggio: ma dove vanno a scuola questi? ad Auschwitz?
Anche io sono mamma, ho un figlio alla primaria e uno alla secondaria di primo grado, hanno sempre compiti, ma quelli della primaria gli portano via non più di 15 minuti al giorno, mentre l'altro passa il sabato mattina a fare i compiti, e in genere riesce a farli per tutta la settimana, così gli restano le cose dell'ultimo minuto per gli altri giorni. E' capitato che sia rimasto indietro e che si sia trovato dopo cena con le espressioni che non venivano o un testo dove non sapeva cosa scrivere, ma raramente, e sempre a causa di mancanza di organizzazione.
Infine, vorrei fare un paio di precisazioni sui commenti su scuola e prof tutti da buttare: è difficile fare una scuola di qualità, con insegnanti preparati e motivati, quando gli unici interventi sulla scuola degli ultimi decenni sono andati tutti nella direzione tagli! Tagli di classi, di scuole, di finanziamenti, di materiale, di personale e di stipendi. Nessuno ha sollevato questo problema.
Di conseguenza, come è possibile paragonare le possibilità di rendere la scuola attraente e divertente e stimolante, con le lavagne di ardesia e il gessetto (da noi) e lavagne multimediali o addirittura pc con collegamento ad internet a disposizione in tutte le aule per tutti gli studenti... addirittura uno per ogni studente (in Inghilterra per esempio)?
Da me siamo già (o, dovrei dire, ancora) alla fase "non si possono più fare fotocopie sono finiti i fogli".
Alla fine di compiti non ne ho parlato, e forse non a caso. Sarà perché in fondo la questione in realtà non è una questione?
eh, però io adesso voglio sapere quale trasmissione e cercarla su youtube!
RispondiEliminaL'ho vista anche io, la trasmissione. E la penso esattamente come te sul taglio (però, da TV2000 che ci aspettiamo)?! Proprio per questo penso (l'ho detto anche a lei) che la nostra Bionda abbia fatto benissimo ad accettare e andare a difendere una certa visione dell'educazione.
RispondiEliminaConcordo molto anche sulla questione dei tagli di cui non si parla (fa bene l'esperto a riempirsi la bocca di giochi in classe, quando non si dice che gli alunni sono oltre 30...). Hai notato che una telefonata ha iniziato, verso la fine, a parlare delle classi numerose e l'hanno zittita?
@noise: la trasmissione era "Nelcuoredeigiorni", ma non so se si trova, era sul canale Tv2000. Puntata del 10 aprile.
RispondiElimina@povna: vero, la bionda ha fatto bene ad accettare, anche se essendo in minoranza alla fine è passata come "ma lei è un caso eccezionale, gli altri sono tutti brutti e cattivi".
E l'ho notato sì, come non è stato commentato o ripreso l'intervento dell'insegnante che diceva che nella sua scuola ci sono le ore dedicate allo studio individuale e all'approfondimento, ma sta anche alla volontà dello studente utilizzarle in modo consono (cosa che spesso non fanno)
Grazie per avermi seguita... Sul post di oggi metto il link alla trasmissione. Vero che ero nella situazione "uno contro tutti", i conduttori, le telefonate da casa, gli alunni in studio. Però devo dire che la rappresentante dei genitori mi ha piacevolmente stupito, dato che difendeva i compiti a casa, e la fatica e l'impegno dello studio. E in fondo anche i toni generali erano pacati e lo spazio per dire quello che volevo dire me l'hanno anche dato. Certo, il prof universitario in una classe di 27 alunni con disabili, extracomunitari e dislessici non riconosciuti penso non sia mai entrato. Tutti noi invece sì:-)
RispondiElimina@Bionda: 27?! magari... 34, da noi!
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