venerdì 19 ottobre 2012

Dreamcatcher

Un giorno alla biblioteca del paesello, la bibliotecaria, conoscendo la mia passione per i gialli, mi dirigeva verso alcuni scatoloni tutti impolverati (avevano appena finito di ristrutturare).
"Tutti quei libri non ci interessano più, non sappiamo dove metterli. Se trovi qualcosa che ti interessa..."
Mi avvicino come una bambina ad una barretta di cioccolato incautamente dimenticata dalla mamma in bella mostra sul tavolo di cucina. Trovo alcuni gialli mondadori (che hanno il loro perché) e ne scelgo alcuni, poi vedo un sacchetto di carta gigante pieno di libri in lingua originale del Re, Steven King!!!
Chiedo "Ma anche questi non ti interessano?"
"No, figurati, portali a casa anche tutti"
La donna più felice del mondo, neanche un solitario nel bichiere dello champagne avrebbe sortito lo stesso effetto :-D

Grande lettrice di King parecchi anni fa (ai tempi di It e Precious Things), l'avevo abbandonato. Quale occasione migliore per rimettermi in pari?

Quindi ho cominciato la full immersion con Dreamcatcher, in questo romanzo c'è un po' tutto, l'elemento autobiografico: il protagonista è vittima di uno spaventoso incidente, viene investito da una macchina mentre attraversa la strada, proprio come l'autore. E la sofferenza fa parte della genesi del libro e traspira nel racconto. Il libro è stato scritto proprio durante la lunga convalescenza.
L'elemento visionario: sogno e realtà si mischiano. Mi è capitato di pensare che se fossi "entrata" nel racconto a metà avrei pensato che erano tutti pazzi, protagonisti e scrittore, ma dall'interno tutto era perfettamente logico.
La tensione: non ti molla mai durante tutto il racconto, non c'è una singola pagina, come dire, non essenziale allo scopo.
Il finale: apparentemente lieto, ma con ombre che si addensano all'orizzonte e fantasmi, tanti fantasmi.

Per quanto riguarda la trama, preferisco sempre lasciarla scoprire ai lettori, ma comunque si può dire che è ambientato nel Maine, e parla di cinque ragazzi che formano un gruppo molto particolare, e non solo per l'affiatamento e perché si incontrano alla scuola media e rimarranno amici fino all'età adulta.
Ci sono di mezzo inoltre sogni che non sono sogni, telepatia, esseri provenienti da altri pianeti e paura, nel migliore stile King.

E con questo post partecipo come sempre al Venerdì del Libro


6 commenti:

  1. ultimamente son un po fifona... però la tua recensione è molto bella e mi sono rivista nella felicità di fare incetta di libri abbandonati. ;) che gioia...

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  2. Io....ahimè...non ho mai letto un libro di King!!!
    In effetti questo potrebbe anche essere il primo!!

    Moonlitgirl

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  3. @Ci: vero?

    @Moonlightgirl: mi sembra un'ottima idea!

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  4. Non leggo king, sono anchio fifona....
    ma capisco perfettamente le tue sensazioni di fronte a una montagna di libri in regalo!
    alessandra

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  5. @povna: allora bisogna rimediare ;-)

    @ilmiograndecaos: da non leggere d'inverno in una casa isolata nel bosco...e se si è fifoni :-D

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