lunedì 27 gennaio 2014

Quenta Silmarillion - La Storia dei Silmaril

Capitolo 1 - L'inizio dei giorni

Nella Prima Guerra, prima che Arda fosse pienamente formata, Melkor ebbe il sopravvento finché intervenne Tulkas che lo sconfisse.
Yavanna piantò poi i semi degli alberi, e Aule costruì due grandi luminari per la Terra di Mezzo, che vennero posti in cima ad alti pilastri, chiamati Iluin e Ormal.
Durante la grande festa dei Valar decretata da Manwe, mentre si riposavano stanchi e soddisfatti, Melkor si ripresentò in segreto e cominciò gli scavi per costruire una grande fortezza sotto terra, detta Utumno
Benché i Valar nulla ancora ne sapessero, la malvagità di Melkor e la perfida influenza del suo odio ne esalavano, sì che la Primavera di Arda ne fu guasta. Verdi cose s'ammalarono e marcirono, e fiumi restarono intasati da erbacce e limo e si formarono maremme, fetide e atossicanti...
prima che i Valar lo trovassero, Melkor abbatté Illuin e Ormal, le lampade dei Valar, e deturpò la simmetria di Arda.

I Valar migrarono dalla Terra di Mezzo alla Terra di Aman, ai limiti del mondo (Valinor), e qui eressero delle alte mura per paura di Melkor. 
Yavanna intonò un canto di potere e Nienna pianse sul tumulo Ezellohar (Corollaire) dinanzi alla porta occidentale della città di Valmar, e due snelli virgulti si levarono. Gli alberelli crebbero e divennero belli e alti e pieni di fiori. Così nacquero i due alberi di Valinor:
Telperion, il maschio, (anche Silpion e Ninquelote) dal quale spioveva una rugiada di argentea luce 
Laurelin, la femmina (anche Marinalda e Culùrien) i cui bocci promanavano calore e una gran luce.
Dalla prima fioritura di Telperion, i Valar cominciarono a contare le ere del loro regno in Valinor.

Si avvicina la nascita dei Primogeniti, figli di Ilùvatar, gli Elfi (Quendi), e gli Uomini (Atavi), e la Terra di Mezzo è senza luce, ed è dimora di Melkor
Gli Elfi sono più simili agli Ainur, anche se minori in potenza
i Quendi saranno le più leggiadre di tutte le creature terrene, e possiederanno e concepiranno e produrranno più bellezza di tutti i miei Figli; e avranno la maggior felicità di questo mondo
 agli Uomini Ilùvatar concede un altro dono
volle dunque che i cuori degli Uomini indagassero al di là del mondo, e in questo mai trovassero pace; ma che avessero la facoltà di plasmare la propria vita oltre la Musica degli Ainur

2 commenti:

  1. Tra l'altro Telperion è un nome bellissimo. Se fossi un uomo mi piacerebbe moltissimo chiamarmi così.
    E amche qui Tolkien si conferma un gentiluomo: l'albero più caldo e luminoso è femmina, come più avanti lo sarà il sole (anzi, LA sole); anche se tutte le mitologie nordiche hanno il sole al femminile, e di conseguenza la Luna al femminile. Considerando che per noi mediterranei la Luna è il simbolo femminile per eccellenza nonché immagine della Grande Dea, non sarebbe male immaginarsi uno scambio di idee tra Iluvatar e la suddetta Grande Dea - o mandare Artemide a trovare Telperion e sentire cosa si raccontano...

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  2. @murasaki: in effetti questa cosa di sole e luna è molto bella e mi ha colpito, perché comunque anche nella tradizione nordica e anglosassone il sole è maschio e la luna femmina, ma tu stai correndo...della creazione di sole e luna si parla nel capitolo XI, ci ritornerò :-)

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