Anche Tuor, come suo cugino Tùrin, viene cresciuto dagli Elfi Grigi. Ma ci sono delle importanti differenze tra i due: mentre Tùrin viene tenuto in grande considerazione presso Re Thingol, Tuor viene preso come schiavo da Lorgan, un Elfo che non è conosciuto del quale non sentiamo più parlare.
I destini dei due cugini sono simili, sono entrambi predestinati, ma si può dire che hanno esito completamente diverso.
Tùrin cresce orgoglioso e arriva a pensare di poter sfidare persino Morgoth, portando alla rovina tutto ciò che tocca; Tuor cresce umile e arriva molto in alto.
Tuor è infatti il predestinato, o il Prescelto da Ulmo come strumento dei propri disegni.
Dopo varie avventure, Tuor giunge infatti nelle aule abbandonate di Vinyamar, dove trova lo scudo e la cotta, la spada e l'elmo che che Turgon aveva lasciato tempo prima per ordine di Ulmo.
Tuor indossa la cotta e Ulmo stesso gli dà un mantello per nascondersi dai suoi nemici e gli ordina di andare a Gondolin. Voronwe gli fa da guida.
Strada facendo incontrano un uomo alto, vestito di nero, armato di una nera spada che andava di fretta. Questo è l'incontro con Tùrin. I loro cammini si incrociano, inconsapevolmente, mentre abbracciano il proprio destino: Tùrin sta andando verso nord, ed è quindi il momento in cui, invece di salvare Finduilas, decide di dar retta a Glaurung e cercare madre e sorella; Tuor sta seguendo gli ordini di Ulmo e si sta recando a Gondolin.
Arrivato al cospetto di Turgon (Maeglin e Idril), lo avverte che la maledizione di Mandos si sta compiendo e lo prega di partire e abbandonare tutto quello che ha costruito.
Turgon si ricorda le parole di Ulmo, ma si è fatto superbo, e in più non vuole lasciare Gondolin.
Nonostante le notizie della caduta di Nargothrond e del Doriath, Turgon si tappa le orecchie e decide di non intervenire, cercando di nascondersi ancora di più.
Tuor rimane a Gondolin e il cuore di Idril si volse a lui, e il cuore di Tuor a lei. Maeglin, sempre contro Tuor, lo odia sempre di più, perché sopra ogni cosa desidera possedere Idril, erede di Gondolin.
Il secondo matrimonio tra Uomini e Elfi viene celebrato con una gioiosa festa, perché Turgon tiene in alta considerazione Tuor, e poi intuisce che il destino dei Noldor è legato a colui che Ulmo aveva inviato.
L'anno successivo nasce Earendil Mezzelfo, figlio di Tuor e Idril.
Salta subito all'occhio la differenza tra questo matrimonio e quello di Beren e Lùthien, ma - guardando avanti - anche con la terza unione Uomini e Elfi, cioè Aragorn e Arwen. Sia Beren che Aragorn hanno dovuto penare parecchio, soprattutto Beren che ha dovuto prendere il Silmaril dalla corona di Morgoth, ma anche Aragorn che ha dovuto sconfiggere Sauron e unire i regni degli Uomini.
A differenza di Lùthien e Arwen che hanno dovuto rinunciare all'immortalità, Idril non è costretta a scegliere, e Tuor è il solo tra gli Uomini mortali che si unisce ai Noldor.
E questa è la parabola ascendente del destino di Tuor contrapposta a quella discendente di Tùrin.
Ma prima di ciò abbiamo la caduta di Gondolin.
Idril, saggia e previdente, fa costruire una via segreta.
Maeglin si fa catturare dagli Orchi, perché lui è solito ignorare l'ordine del Re di non uscire da Gondolin, e portato ad Angband ne svela l'esatta localizzazione a Morgoth in cambio della signoria e di Idril...ma come al solito le promesse per Morgoth non sono vincolanti!
L'anno in cui Earendil compie sette anni, Morgoth sferra l'attacco con i suoi Balrog, Orchi, lupi e draghi.
Maeglin si impadronisce di Idril e Earendil e Tuor lotta contro di lui sulle mura, scagliandolo di sotto. Anche lui incontra il suo destino, come suo padre Eol aveva predetto. Muore nello stesso precipizio dove era morto Eol, dopo essere rimbalzato tre volte e poi essere finito nelle fiamme sottostanti.
Turgon muore asserragliato nella sua torre quando la torre crolla. Incapace di lasciarsi alle spalle le sue cose e le sue creazioni, e in modo decisamente poco glorioso per il Supremo Re dei Noldor.
Tuor, Idril e i superstiti usano il passaggio segreto per scappare. Incappano in un'imboscata di Orchi e ben difficilmente si sarebbero salvati, nonostante il valore di Glorfindel dai capelli gialli...se Thorondor non fosse volato al momento opportuno in loro soccorso.
Così, guidati da Tuor, i superstiti si riuniscono con i superstiti del Doriath, tra cui Elwing, figlia di Dior. Quando si seppe che Turgon era morto, Ereinion Gil-galad, figlio di Fingon, viene nominato Re Supremo dei Noldor nella Terra-di-mezzo. A loro si uniscono anche i marinai di Cìrdan.
Morgoth è trionfante, non tiene per niente conto dei figli di Feanor, perché fino ad allora hanno solo aiutato i suoi progetti, e non si preoccupa dei superstiti.
Ulmo se ne va a Valinor a parlare ai Valar delle disgrazie degli Elfi e a pregare di perdonarli e di recuperare i Silmaril. Manwe non si commuove. L'ora non è ancora suonata, e solo uno, patrocinando di persona la causa sia degli Elfi che degli Uomini, implorando perdono per le loro malefatte e pietà, avrebbe potuto smuovere le Potenze.
...e quest'ultimo è ancora molto giovane, ancora. Devo dire che Idril è sempre stata uno dei miei personaggi preferiti, soprattutto per la sua accortezza e prudenza: sempre bene prepararsi una via di fuga, specie se si fa parte di una famiglia così... diciamo così movimentata.
RispondiEliminaSul padre di Idril, invece, meno si dice e meglio è. Di LUI, certo, non si può lodare la grande prudenza. Immagino che anche qui l'accortezza sia stata trasmessa a Idril attraverso il ramo femminile...
RispondiEliminaSi ha anche l'impressione che Turgon sia talmente pieno di sé da non tenere nella dovuta considerazione i consigli di Ulmo in persona...e questo non può essere buona cosa!
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