mercoledì 16 aprile 2014

Gli anelli di Potere e la Terza Età

in cui questi racconti giungono alla loro conclusione

Ed eccoci all'ultimo capitolo della storia degli Elfi, e quindi anche di questo libro. Questa parte è stata scritta a posteriori, cioè dopo Il Signore degli Anelli, e ne è pertanto influenzato.
Il tema principale è infatti l'origine degli Anelli del Potere e dell'Unico.
Si comincia quindi con Sauron il Maia, sedotto da Melkor nel Principio di Arda
e se lo rese fedele, ed egli divenne il massimo e il più fido dei servi dell'Avversario, nonché il più pericoloso, potendo egli assumere molte forme e quando gli aggradasse apparir nobile e bello, sì da ingannare tutti che non fossero i più avvertiti.
Ci sono delle somiglianze tra Sauron e Melkor (o Morgoth), infatti molto simile è la strategia di usare l'inganno e le menzogne con Elfi e Uomini, per sobillargli il desiderio di ribellarsi ai Valar.

Dopo la Grande Battaglia e la caduta di Morgoth, in Sauron cresce l'orgoglio, prova odio per gli Elfi e paura per i Nùmenoreani.

Gil-galad, figlio di Fingon, con Elrond Mezzelfo, figlio di Earendil e fratello di Elros, primo Re di Nùmenor (che dimorano nel Beleriand), non danno retta a Sauron, e anzi lo allontanano e lo trattano con diffidenza. Quindi si rivolge agli Elfi che dimorano nell'Eregion, Celebrimbor, figlio di Curufin. Sauron gli porta gli stessi argomenti che Melkor portò ai Noldor quando voleva si ribellassero ai Valar
Possibile che [Gil-galad e Elrond] non desiderino vedere altre contrade ornarsi di felicità come la loro? Ma perché dunque la Terra-di-mezzo dovrebbe restare per sempre desolata e buia, laddove gli Elfi potrebbero renderla altrettanto bella di Eressea, che dico, persino di Valinor?
in modo indiretto e mostrando falsa umiltà e falso altruismo, gli dice quello che in fondo vogliono sentirsi dire. Invece di incitarli a usare la violenza gli dice di pensare al bene che potrebbero fare anche agli altri.
E le sue parole vengono recepite. A Celebrimbor, abile fabbro, viene l'idea di fabbricare Anelli di Potere. Essendo definiti in questo modo è difficile pensare che siano una cosa buona, sapendo poi che
era Sauron a guidarne le fatiche, perfettamente consapevole di ciò che quelli facevano, essendo suo desiderio di impastoiare gli Elfi e di tenerli sotto controllo.
Allo stesso tempo, in segreto, Sauron forgia un Unico Anello con cui dominare tutti gli altri, nella Montagna di Fuoco della Terra d'Ombra, e a patto che l'avesse con sé, era al corrente di tutto ciò che si faceva per mezzo degli anelli minori, e poteva vedere e governare gli stessi pensieri di coloro che li portavano su di sé.

Ma gli Elfi non sono così tonti, e si accorgono del trucco. Si sfilano immediatamente gli anelli. Sauron urla e strepita, ed esige che gli vengano consegnati tutti gli anelli.
Gli Elfi sfuggono e ne salvano tre. Narya, Anello di Fuoco, ornato di rubino; Nenya, Anello d'Acqua, ornato di diamante; Vilya, Anello d'Aria, ornato di zaffiro. I tre vennero nascosti fino a che Sauron possedette l'Anello di Dominio, e quindi rimasero immacolati, anche se assoggettati all'Unico.
Da quel momento la guerra tra Sauron e gli Elfi non finì mai più.
Celebrimbor rimase ucciso nella guerra, e Elrond Mezzelfo fonda la roccaforte di Imladris, o Rivendell.

Sauron distribuisce gli altri anelli: sette vengono dati ai Nani, nove agli Uomini. Si dice che i Nani risultarono difficili da domare per Sauron, e si servirono degli anelli solo per accumulare ricchezze.
I nove Uomini che si servirono degli anelli divennero potentissimi in vita (che diventa imperitura), ma la vita divenne per loro intollerabile, e ad uno ad uno caddero sotto il dominio dell'Unico e entrarono nel reame delle ombre. Erano i Nazgul, i Fantasmi dell'Anello.

In questo periodo Sauron riunisce tutte le creature corrotte e cerca di ottenere il regno della Terra-di-mezzo. Non riesce a sconfiggere i Nùmenoreani e, come abbiamo visto, si "allea" a loro sperando di ottenere con l'astuzia ciò che non poteva con la forza.

Dopo lo sconvolgimento della Terra-di-mezzo ad opera dei Valar, i Nùmenoreani che si sono salvati (i figli di Elendil, quelli che erano sulle navi), fondano il regno di Gondor. Minas Ithil è la residenza di Isildur e minas Anor la residenza di Anàrion. Con loro avevano molti tesori portati da Nùmenor, i più famosi sono le Sette Pietre e l'Albero Bianco.
L'Albero Bianco viene piantato davanti alla dimora di Isuldur, le sette pietre vengono così divise: tre a Elendil e due a ciascuno dei suoi figli. Le pietre non sono altro che i Palantìri.

Sauron si rimette in forze e sferra un altro attacco e distrugge l'Albero (ma Isildur ne salva un frutto). Viene costituita la Lega detta Ultima Alleanza, tra Elfi e Uomini, e Sauron viene sconfitto: Gil-galad e Elendil rimangono uccisi, ma Isildur, con il mozzicone della spada di Elendil (Narsil) taglia il dito di Sauron che portava l'Anello del Dominio.
Isildur non vuole distruggere l'Anello, vuole tenerlo come guidrigildo per la morte del padre e del fratello, si sente il legittimo proprietario perché lui ha inferto il colpo mortale al nemico, e non può tollerare che venga distrutto perché lo trova estremamente bello.

Ha inizio la Terza Era. Isildur pianta il seme dell'Albero Bianco in memoria del fratello a Gondor. E' il periodo in cui Elfi e Uomini si estraniano, dell'Anello non se ne sa più niente, gli Elfi si ritirano nelle loro roccaforti e si isolano dal mondo esterno.
Sappiamo che la lama infranta di Narsil viene conservata da Elrond e non viene riforgiata...finché non venga ritrovato l'Anello, mentre l'Anello viene perso nel fiume da Isildur mentre tenta di scappare dagli Orchi che lo inseguono.
L'Anello di Zaffiro è in mano a Elrond, e l'Anello di Diamante è in mano a Galadriel. L'Anello Rosso rimane nascosto fino alla fine e nessuno tranne Elrond, Galadriel e Cìrdan sa a chi è affidato.

E' questa un'epoca di decadenza, dove qualcosa di oscuro corrompe la foresta di Mirkwood, Bosco Atro. E proprio allora appaiono gli Istari, che gli Uomini chiamavano Maghi. Mandati dai Signori dell'Occidente per sconfiggere Sauron, gli Istari hanno l'aspetto di uomini anziani ma vigorosi. I principali sono Mithrandir e Curunìr, che gli Uomini chiamano Gandalf e Saruman. Mithrandir è amico soprattutto degli Elfi, mentre Curunìr degli Uomini, e poi c'è Radagast, amico di tutte le bestie della terra e dell'aria.

E il resto è storia, come si suol dire, cioè la Storia del Signore degli Anelli, con Saruman che viene corrotto dal potere dell'Anello, Gandalf che si rivela il più potente, e tutta la situazione salvata dai più umili, i Mezzuomini.

Vorrei mettere una musichetta per sancire la fine di questa impresa, la lettura del Silmarillion, che io paragonerei a quella di Frodo e Sam...o forse Gollum. 
Ringrazio ancora i Silmarillionaires e The Tolkien Professor per avermi accompagnato. Io mi sono divertita molto e spero di "convertire" nel mio piccolo un paio di lettori ;-)

2 commenti:

  1. Gli argomenti di Sauron con Celeborn, mi sono accorta leggendoti, sono gli stessi che poi userà Saruman con Gandalf: non è forse compito dei saggi fare del bene e guidare e aiutare le umili masse? Ma Gandalf disapprova, e per tutto il corpus tolkieniano ricorre sempre la morale che un grandissimo potere va evitato con cura, perché si accompagna inevitabilmente alla grandissima capacità di fare delle grandissime cazzate - molto suggestive, molto nobili, molto epiche e grandiose, ma comunque cazzate.

    In conclusione della tua grande impresa ringrazio te e quelli che te l'hanno ispirata. Quest'estate o questo autunno rileggerò il Silmarillion e i tuoi post mi faranno da guida.
    Hannon le ^__^
    (sì, l'ho cercato su google, sempre sia benedetto)

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  2. Sì, direi che in tutta l'opera di Tolkien i grandi tendono a farla fuori dal vaso (se mi permetti la sottile metafora :-D, mentre gli umili alla fine sorprendono in positivo. È una costante lotta orgoglio-umiltà, e si capisce benissimo da che parte vanno le simpatie di Tolkien. Che sia la realizzazione concreta (per quanto su carta) de "gli ultimi saranno i primi" ? Io comunque vedo molta religiosità in lui.
    Ma grazie a te!
    God speed!

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