Mi è capitato tra le mani questo libro scritto nel 2010 da Silvia Avallone. Ho scoperto, poi, che ne è stato tratto anche un film, quindi immagino che già molti lo conosceranno.
Ambientato in Toscana, a Piombino, sotto l'ombra pervasiva della Lucchini, una fabbrica siderurgica, tratta principalmente dell'amicizia tra due ragazzine tredicenni e tutto ciò che c'è intorno a loro.
Il quartiere dove vivono, un quartiere di case popolari, è proprio di fronte all'Isola d'Elba, vicinissima ma irraggiungibile, perché quello è un posto per ricchi, non per gli operai della Lucchini.
Purtroppo trovo molto difficile parlare di un libro del quale è già stato detto tutto e il contrario di tutto, infatti, cosa potrei dire io di più? Cercherò di scrivere quello che ho pensato appena finito di leggerlo, quando non avevo ancora letto le recensioni e non sapevo avesse vinto tutti questi premi:
Premio Campiello
Premio Flaiano
Premio Fregene
Seconda classificata Premio Strega
Seconda classificata premio Kihlgren
...un curriculum di tutto rispetto direi.
Io ho trovato dei punti deboli nella parte iniziale e nella parte finale. Ci ho messo un attimo ad entrare nel romanzo, e alla fine sono rimasta un po' in sospeso. C'è una soluzione/conclusione, ma è molto aperta perché non vengono dette alcune cose, che pure sarebbero importanti.
*spoiler*L'amicizia tra Anna e Francesca, molto esclusiva, ha una battuta d'arresto quando Francesca confessa ad Anna che è innamorata di lei. Francesca ha un padre violento, e quindi lei odia tutti gli uomini.
Nel frattempo Anna si innamora di un ragazzo, Mattia, e comincia con lui una storia d'amore molto intensa.
Le due ragazze quindi non si parlano più.
Alla fine si ritrovano e fanno pace, ma ormai tante cose sono cambiate: Alessio, il fratello di Anna, è morto in un incidente alla fabbrica, e il responsabile è Mattia.
Francesca, sempre più irrequieta, lascia la scuola per curare il padre che è diventato invalido e comincia a lavorare in un locale per uomini, dove balla la lap dance e si prostituisce.
Una mattina, Francesca, dopo aver passato la notte al locale, scende dall'autobus e vede alla finestra Anna. Si salutano e Francesca sale da lei. Fanno colazione assieme e la mamma di Anna suggerisce alle ragazze di andare a fare un giro all'Elba.
Non si sa se Anna è ancora con Mattia, anche se si può intuire che si sono lasciati per una certa stanchezza di Anna che capisce che forse hanno poco in comune e non si sa se Francesca continuerà a lavorare al locale.
Tuttavia devo dire che il libro mi è piaciuto, è stato piacevole leggerlo, i personaggi sono ben caratterizzati e sono molto verosimili, così come le vicende.
In conclusione, direi che è un libro che sicuramente merita di essere letto, è sufficientemente leggero (anche se tratta di tematiche e problematiche tutt'altro che leggere) e scorrevole, per questo lo consiglio alle amiche del venerdì del libro e, anzi, chiedo il loro parere se l'hanno già letto.
A me non è piaciuto, salvo forse la fine, che è un po' problematica. Perché ci sono frettolosità narrative e stilistiche a mio avviso grandi (i premi spesso, è noto, sono marketing). Ne avevo parlato qui: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2012/09/07/s-consiglio-acciaio-di-silvia-avallone/
RispondiEliminaPovna: infatti avevo l'impressione di averne già sentito parlare, ma non ricordavo da chi.
RispondiEliminaSicuramente hai ragione per quanto riguarda i difetti stilistici. Io ho dato un giudizio da semplice lettore, non da critico (non ne avrei le capacità )
Non l'ho letto, rifuggo sempre dai libri che vincono una sfilza di premi però me l'hanno prestato e magari prima o poi lo aprirò.
RispondiEliminaMa sai che lo avevo iniziato quando era appena nata mia figlia, ma sarà stato il fatto che ero sempre stanca per le notti in bianco e l'allattamento a oltranza ma lo stile del romanzo non mi piaceva, l'ho lasciato lì a poche pagine dall'inizio e ancora non l'ho riaperto. Ci riproverò in futuro, a volte cambiando il momento, cambiano le impressioni!:-)
RispondiEliminaAnche a me non ha fatto battere il cuore: io avevo dato la colpa al fatto di averlo letto quando tutti lo osannavano e io di solito per rigore "intellettuale" (o per la solita snobberia ;D!) evito di farlo. Non mi ha lasciato nulla: solo la sensazione di dejà vu, neanche troppo ben riuscita.
RispondiEliminaAvevo letto la recensione negativa di 'povna e i libri che vincono molti premi mi lasciano sempre un po' perplessa. Dalla tua recensione mi incuriosirebbe, ma non so, ci sono tanti libri in coda nelle mie letture, vediamo se ricapiterà sulla mia strada (magari in offerta o in biblioteca...), ciao!
RispondiEliminaKemate: infatti anch'io l'ho letto perché me l'hanno passato sul kindle!
RispondiEliminaFedericasole: ahia! Di solito se lascio un libro (capita di rado perché io sono abbastanza onnivora), poi non lo riprendo più.
La solita: ti capisco, in effetti l'ho detto subito che era difficile parlarne
Ci: il problema dei libri in coda è notevole ;-) devo dire che questo non ti prenderebbe troppo tempo
Ne ho sentito tanto parlare, ho letto diverse recensioni... Ma come spesso accade, con i libri tanto "pubblicizzati" e che sono considerati la moda del momento per me non scatta quel feeling che poi mi porta a leggerli. Magari più avanti... non so... vedremo
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