Il giorno dopo il dibattito televisivo dei candidati alle primarie del centro sinistra, e il giorno dopo la notizia che non verrà aumentato l'orario degli insegnanti, mi affiora alla mente un parallelismo.
Apparentemente le due notizie sono slegate e diversissime.
Io invece ci vedo delle analogie.
Partiamo dai candidati: il fair play, il modo civile in cui si sono confrontati, i salamelecchi. Tutti contentoni di potersi confrontare e the more the merrier.
Lì di fronte alle telecamere.
Invece sappiamo benissimo che le differenze ci sono e non mancano le frecciatine e financo le pugnalate alle spalle.
Insegnanti: insegnanti di scuola primaria, insegnanti di scuola secondaria, educatori, personale ATA.
Same-o same-o (cioè vedi sopra).
Stamattina, entrando a scuola,è partita la discussione. L'educatore, del quale ho già parlato, ieri ha espresso il suo malcontento con la bidella (non certo con noi), che non siano passate le 24 ore per i docenti. Perché a lui sembra che noi non facciamo niente, e gli sembra anche che non facciano niente anche gli ATA. Il fatto in sé potrebbe anche starci, ma quello che non ci sta è che lui pensi di essere l'unico a lavorare seriamente.
Strano è che invece proprio lui non fa una mazza (ma questo è un altro discorso).
Il punto qui è che non solo l'opinione pubblica è compatta contro di noi, a volte anche senza averne motivo o per le ragioni sbagliate. Il punto è che noi stessi siamo contro di noi. Ecco perché non riusciamo a dare un'immagine credibile e ad essere considerati dei professionisti.
Aliceland, a parte che l'emendamento delle 24 ore era stato calendarizzato 3 settimane fa e la cosa era incostituzionale (e dunque fa specie che i colleghi ancora non lo sappiano, o facciano finta - non so quale delle due sia peggio, ed entrambe non depongono a favore della categoria - di non sapere), io sono a favore dell'insegnamento. Ma siccome è proprio uno di quei lavori in cui la differenza la fanno i singoli, non sarò mai aprioristicamente a difesa di una categoria che ha contrattato quello che ha contrattato tanti anni fa.
RispondiEliminapovna, sono sempre stata d'accordo nel sostenere che le 24 ore fossero incostituzionali perchè è materia di contrattazione e non di decreto legge. Detto questo, sono comunque contenta che la "sparata" abbia provocato delle discussioni e la reazione degli interessati. Perchè se anche solo tre persone in più (faccio per dire) hanno capito che il lavoro dell'insegnante non si esaurisce nelle 4 o 5 ore di lezione del mattino, lo considero un successo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il valore delle singole persone all'interno della scuola, ho sempre detto che contesto il modo di fare dei sindacati che difendono tutti a priori, per esempio. Quindi non posso essere accusata di questo.
Quello che mi preme sottolineare è che, prima cosa, i fancazzisti, saccenti, paraculi e incompetenti ci sono in tutti i campi, dal pubblico al privato e dalle mansioni più importanti e ben retribuite a quelle al fondo della scala, se così si può dire. Quindi non si capisce perchè tutto il mondo se la prenda sempre e comunque con gli incompetenti della scuola, come se fossero gli unici e la maggioranza o la totalità del corpo insegnante.
Che poi lo facciano in questo modo aprioristico anche dall'interno, cioè le maestre che dicono "era ora che anche lorto facessero 24 ore come noi" oppure l'educatore che spara sentenze su tutti gli insegnanti indifferentemente, beh, ecco, questi mi fanno proprio girare i coglioni.
Ultima cosa. E' vero che la notizia non è dell'altro ieri (mi scuso per l'imprecisione), ma è stata ripresa, l'ho sentita anch'io alla radio domenica sera, e la discussione è avvenuta lunedì, di questo non ho colpa.
Aliceland, io proverei a rivoltare il punto di vista. Tralascio il privato, per ovvi motivi (il privato non lo pago io cittadino, dunque il problema è su un'altra scuola). Ma per quanto riguarda il pubblico, non sarà che la società tutta si indigna maggiormente su scuola e sanità perché le considera gangli fondamentali nella costruzione del diritto di cittadinanza basato sulla condivisione compartecipata di diritti e doveri, civili e sociali, e dunque trova particolarmente grave (e in assoluto più grave) che le 'mele marce' ci siano anche e a maggior ragione (e in quale quantità) in questi settori?
RispondiEliminaInoltre, se partecipo a un concorso al comune e/o in altro posto pubblico, come già ho avuto modo di dire spesso, le graduatorie non sono "permanenti ad esaurimento". Ma scadono. Con ciò dando al personale di quella istituzione la possibilità di rinnovarsi con nuove 'forze' dall'esterno. A scuola questo non accade. Dunque uno dei settori più cruciali nella costruzione di un moderno stato democratico è più chiuso di tutti gli altri, ci si accede per lista.
Ci scommetto che la società, che dalla scuola ci deve passare, ci si arrabbi! Quanto al lavoro nella scuola, io penso che sì, non sarà mai abbastanza precoce l'ora in cui ci faranno stare a scuola a fare non 24, ma 36 ore, al pomeriggio. Facendo tutto. Esattamente come ci sono le ore di programmazione obbligatoria alle elementari.
E non veniamo a parlare dei computer e delle stanze che non ci sono, che la metà esatta dei colleghi fa ancora quadruplo click per attivare un'icona. Iniziamo a obbligare la gente a stare nelle aule vuote a correggere le verifiche in tempi corretti e a preparare le lezioni Poi vediamo come va. E se si inizia a fare potremo esigere strumentazione e aule con molta più forza contrattuale. Ma se non si comincia da qualche parte - e questa parte non può che essere fare in modo che la gente non scelga questo lavoro perché ha il pomeriggio autodeterminato, se non vogliamo dire libero - non cominceremo mai?
Così ci facendo ci perderebbe qualcuno? Certo, ci perderebbe chi a casa lavora, chi il lavoro non l'ha scelto per andare allo studio il pomeriggio, o portare i figlioli a ricamo. Ci perderesti tu, ci perderei io, che i miei 3000 libri di certo a scuola non me li porterei al pomeriggio. Però sono sicura che le persone appassionate il modo per organizzare ottime lezioni anche a scuola lo troverebbero. E invece così la scuola la smetterebbe di essere il refugium pecatorum di chi dice: "Ma sì, c'è la crisi, mi segno alle supplenze di Istituto, male non fa".
Infine, io non ti "accuso", discuto su un problema che poni. Ma penso davvero che continuare a rispondere a tutta la società: "voi vi sbagliate e non ci capite" non sia il modo giusto di argomentare questa discussione.
Sugli insegnanti c'è una certa percezione collettiva. Invece che continuare a ripetersi, solo tra addetti ai lavori ossessivamente, "non è vero!", possiamo provare a prendere atto che questa percezione negativa alla società l'ha data la scuola? E che quando noi singoli facciamo il nostro dovere per bene generalmente le famiglie ci stimano? E dunque, se siamo contenti che le famiglie ci stimino e pensiamo che abbiano ragione a stimarci, non possiamo poi liquidare quelle stesse famiglie come "incompetenti" se dicono che complessivamente la scuola non va?
Povna, ho capito il tuo punto di vista e lo condivido.
RispondiEliminaAggiungo però due cose. Secondo me anche il privato tocca le nostre esistenze come il pubblico, perché ad esempio se decido di ristrutturare la casa e mi affido ad un geometra o ad un architetto, pago un sacco di soldi e devo pregare che vada tutto bene. Se sono costretta a rivolgermi ad un avvocato, pago una barca di soldi sia che vada bene sia che vada male. E questi due esempi sono all'ordine del giorno e riguardano tutti.
L'altra è che è vera la storia delle graduatorie che non scadono (anche se non è più così adesso, perché il nuovo concorso annullerà quello precedente e scadrà tra tre anni), ma pensa alle maestre che si lamentano tanto delle nostre 18 ore. Loro sono in graduatoria permanente senza aver fatto alcun concorso solo con il titolo di studio (che per tantissime è solo il diploma magistrale) e passano solo per scorrimento di graduatoria.
E poi una considerazione, il tuo ragionamento è verissimo, ma non credo proprio che il cittadino medio sia di livello così alto da pensare alla Costituzione o ai diritti fondamentali. Ricordati che adesso Grillo va per la maggiore, non so se mi spiego ;-)
Alice, lo stipendio del privato lo pago da cliente, coi miei soldi, non da cittadino che paga le tasse. Non sono grandezze paragonabili, credo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la considerazione finale, sarà deformazione da laureata in lettere, ma mi hanno insegnato che è l'emittente, anche, che fa il destinatario. Scherzi a parte, quello è il linguaggio che io ho usato per formalizzare una spiegazione. Resta il fatto che quello è il patto implicito su cui si regge la democrazia, e che un cittadino che si indigna per i fannulloni nella scuola implicitamente le sta dando valore.
Sulle graduatorie che scadono, fammi scadere quelle che già ci sono, tutte, poi parleremo di liste abolite per davvero. Detto questo, se i ricorsi non bloccheranno le intenzioni, speriamo che accada per il futuro. Meglio tardi che mai, è il caso di dirlo. E non mi pare che la classe docente abbia approvato la scelta di Profumo.
Ps. Il concorso del '99 fu anche per le maestre. Chi l'ha vinto, per davvero, è in ruolo da 10 anni. Gli altri sono in lista esattamente come medie e superiori.
RispondiEliminaI ricorsi. Quelli li odio davvero! Non so se odio di più chi cavalca l'onda dando corda e fomentando queste cose, o quelli che li fanno.
RispondiEliminaCon l'unica eccezione di quello sul riconoscimento della carriera e degli scatti di anzianità.
ma vi rendete conto che anche mentre discutete in Rete di scuola e io stesso che vi leggo e poi replico STIAMO LAVORANDO? ho appena finito di mettere online del materiale per i miei studenti (la Provincia di Modena ci fornisce da anni una piattaforma con Moodle) e ho stampato A SPESE MIE 18 pagine di programmazioni (cinque classi con sei materie, 122 studenti ...) Certo che i genitori che vengono ai colloqui e che si interesano dei loro figli vedono QUANTO LAVORIAMO. Ma continuano a pensare che NOI SIAMO UN'ECCEZIONE e che la massa dei colleghi lavori poco. NON E' COSì PORCA PUPAZZOLA. La percentuale di fancazzisti tra i prof. è ormai molto piccola. Smettiamola di pensare che noi siamo delle eccezioni, perchè non è vero.
RispondiEliminaIo però, scusate, non capisco proprio PERCHE' dovrei trovare da ridire sulla mia categoria professionale solo perché lo stato, per comodo suo, lungaggini sue, accidenti vari suoi, non è buono a trovare un accidente di sistema di reclutamento che garantisca continuità e un po' di certezze. Un sistema di reclutamento cinofallico non scredita me, scredita chi lo dirige.
RispondiEliminaTanto meno capisco perché dovrei stare in ufficio con un orario da burocrate se il mio è un lavoro di tipo diverso. Quanto ai motivi per cui un insegnante sceglie di fare l'insegnante, sono affari suoi. C'è un contratto e si adempie agli obblighi contrattuali, punto. I processi alle intenzioni si lasciano alle gerarchie ecclesiastiche.
@ feynman e Murasaki: scusate se non ho risposto subito ma alla fine ho dovuto trovare il tempo di rileggere post e commenti perché non capivo più se i vostri commenti erano riferiti al post o ai commenti del post. Secondo me, i colleghi diciamo scarsi ci sono, ma ribadisco, come in qualsiasi altro campo. Solo che i nostri li vediamo di più e ci danno più fastidio. Non vi dico l'opinione che ha per esempio mio marito dei suoi di colleghi (e non lavora nel pubblico).
RispondiEliminaE io non penso sia diverso, anche un'azienda privata DOVREBBE aver interesse che tutto funzioni nel migliore dei modi...non è così. Il merito non esiste neanche nel privato.
Murasaki: in effetti!!!!
No problem, siamo noi che siamo arrivati fuori tempo. Io in particolare avevo saltato a pié pari questo post convinta, non so perché, che parlasse dei Rolling Stones, gruppo che mi ha sempre annoiato spaventosamente.
RispondiEliminaPregiudizi, tutta colpa dei pregiudizi ^__^