lunedì 10 febbraio 2014

Feanor e la liberazione di Melkor

Ora che finalmente le tre stirpi degli Eldar risiedono a Valinor e Melkor è prigioniero, si ha un periodo di pace e beatitudine, gli Eldar crescono in statura fisica e mentale. Vengono create molte opere belle, ad esempio la scrittura.

Fu questo il periodo in cui nacque Feanor, Spirito di Fuoco, figlio di Finwe e Mìriel,
ma mentre portava nel ventre sul figlio, Mìriel si consumò nello spirito e nel corpo; e dopo che l'ebbe dato alla luce, bramò di essere sgravata dalla fatica di vivere
Mìriel è il primo Elfo che muore, e la sofferenza che prova dopo la nascita di suo figlio è premonitrice di qualcosa di brutto.
Dopo la morte di Mìriel, Finwe è inconsolabile, e riversa tutto il suo amore sul figlio, che cresce bello, abile, dagli occhi lucenti e penetranti e dai capelli neri come ala di corvo. Sposa Nerdanel, dalla quale ebbe poi sette figli.
Intanto Finwe prende come seconda moglie Indis la Chiara, una Vanya. Feanor non vede di buon occhio la nuova moglie del padre e neanche i loro due figli Fingolfin e Finarfin.

La cattività di Melkor giunge al termine, e dopo essere vissuto tre ere in prigionia, viene condotto al cospetto dei Valar. Anche se vedendo la loro gioia e quella dei figli di Ilùvatar, Melkor prova solo invidia e odio, si prostra ai piedi di Manwe e chiede perdono...
e parve a Manwe che Melkor fosse redento dal male. Ciò perché Manwe ne era immune e non riusciva a comprenderlo
gli altri Valar non si lasciano ingannare così facilmente, soprattutto Ulmo e Tulkas,...ma così era stato deciso, questo è il destino, che era già nella musica, e tutti si piegano al volere di Manwe.

Ora che è libero, Melkor tenta di corrompere gli Elfi, in quanto da lui odiati immensamente. Ma i Vanyar lo trattavano in maniera molto sospettosa, i Teleri venivano considerati da lui con scarso valore, mentre i Noldor erano lieti di imparare da lui...
e alcuni tra essi prestavano orecchio a parole che meglio sarebbe stato che mai avessero udito

3 commenti:

  1. ...e impararono a forgiare anelli, se non ricordo male...
    ed'altra parte il desiderio di conoscenza può essere spesso una trappola, anche se è meglio non insistere su questo con i nostri alunni.
    (Sono rimasta orrendamente indietro nella lettura, ma dovrei riuscire a recuoerare in fretta)

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  2. Il desiderio di conoscenza è una trappola, ma più avanti vedremo anche questa prospettiva molto interessante secondo cui la mortalità è vista come liberazione più che limite. Infatti la mortalità è "un dono" che Ilùvatar ha fatto agli Uomini.
    Lo so che non c'entra molto, ma so anche che ti piace guardare avanti ;-)

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  3. Ah, ma del dono dell'Uno me ne ricordo benissimo. Son cose che restano impresse ^__^

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