Per il consueto appuntamento con il Venerdì del libro, questa settimana cambio totalmente genere e vi parlo di un saggio di Howard Gardner, Formae Mentis, saggio sulla pluralità dell'intelligenza. Non è nuovo (è stato pubblicato nel 1987), ma io lo trovo ancora attuale, ed è una lettura che tutti gli insegnanti, educatori e anche genitori, dovrebbero conoscere.
Secondo Gardner, un professore di Scienza dell'educazione all'Università di Harvard, esistono vari tipi di intelligenza, che corrispondono a diverse abilità.
Qui parla dell'intelligenza linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporeo-cinestetica, personale ed interpersonale.
Può sembrare un argomento ostico, ma in realtà il libro è molto scorrevole e discorsivo, e poi è proprio interessante. Arriverete ad aver letto oltre 400 pagine senza sforzo e con del materiale su cui pensare.
L'intelligenza secondo Gardner, è la capacità di risolvere problemi o creare prodotti apprezzati. Quindi è anche il tipo di società in cui viviamo che considera interessanti o meno delle qualità. Si prendono ad esempio "un dodicenne delle isole Puluwat che è stato scelto dai suoi anziani per diventare maestro navigatore e che dovrà imparare, sotto la guida di maestri navigatori esperti, a combinare la
conoscenza della navigazione, delle stelle e della geografia in modo da sapersi orientare fra centinaia di isole; un iraniano quindicenne che ha imparato a memoria l'intero corano ed è venuto a padroneggiare la lingua araba e che verrà istruito per diventare un insegnante e capo religioso; una quattordicenne parigina che ha imparato a programmare un computer e sta cominciando a comporre musica con l'aiuto di un sintetizzatore.
Ognuno di loro è altamente competente in un campo difficile e manifesta un comportamento intelligente, anche se i metodi di valutazione correnti delle capacità intellettive non sono sufficientemente affinati per permettere di valutare i potenziali o le prestazioni di questi tre individui".
Nella prima parte del libro c'è una parte storica: come veniva misurata l'intelligenza nel passato, quando è stato inventato il QI, chi sono gli psicologi o comunque i personaggi più importanti in questo campo, con elementi biologici (che però si può anche saltare, l'autore stesso vi dice di passare direttamente a pag. tot se non siete interessati a questo aspetto). Poi si passa all'analisi dei sette tipi di intelligenza e infine, la terza parte è intitolata "Implicazioni e applicazioni".
La terza parte è forse la più interessante se dovessi scegliere, ma ripeto, io ho letto con piacere anche le parti più "indigeste" senza fare fatica.
Spero possa essere utile anche a voi e vi auguro buona lettura!
Segnato fra le letture di aggiornamento dell'estate, e grazie del consiglio :)
RispondiEliminaSviscerato ai tempi della SSIS, però vale la pena rileggerlo :-)
RispondiEliminaBello! L'ho comprato pochi mesi fa e l'ho messo sugli scaffali della biblioteca comunale, sperando che lo legga anche qualcun'altro... :) Mi pare che abbiamo più di qualcosa in comune per quanto riguarda le letture.... Ciao!
RispondiEliminaBella recensione. Conosco e apprezzo Gardner da tempo e traggo ispirazione ogni giorno per le mie lezioni.
RispondiEliminaBuona Pasqua,
Monica
Murasaki: tipica lettura estiva da prof ^_^
RispondiEliminaellegio: e infatti, letto anni fa e riletto per l'occasione-concorsone. Un capo classico che non invecchia mai ;-)
lacasadihilde: vero?!?
Monica: bravissima! Grazie e auguri anche a te.
Hai ragione, è veramente un classico. Io l'ho letto durante gli anni universitari, per diletto e interesse tematico. Un libro importante, anche se irrimediabilmente 'americano' nella formazione, con quell'idea di base - che tanta pedagogia europea mette in dubbio - che l'intelligenza sia così legata al problem solving e al consensus gentium. Però sicuramente importante da conoscere, anche per poterlo criticare costruttivamente preferendo altri modelli di educazione e formazione.
RispondiEliminaOT: auguri!
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