sabato 1 settembre 2012

Irlanda: giorno 1

E' il 28 luglio. Ci svegliamo a Dublino, siamo arrivati ieri sera verso le 11, abbiamo preso un taxi per venire in Pearse Street, dove si trova il nostro albergo, e siamo andati subito a dormire.
Siamo pronti per una sostanziosa colazione: Charlie Brown, Calvin e -sorprendentemente - anche Mastro Birraio, prendono la full Irish breakfast. Io non me la sento ancora, e propendo per toast e marmellata.
Siamo ancora un po' spaesati, ma ci dicono che il centro e' vicino, quindi ci incamminiamo. Capitiamo davanti all'entrata del Trinity College. Si va subito a vedere il Book of Kells. Passiamo un sacco di tempo allo shop, dove ci sono troppe cose carine, e poi riusciamo a trascinare via Charlie Brown, dopo avergli preso un segnalibro con la sua iniziale in alfabeto irlandese, mentre evitiamo la penna-piuma che voleva Calvin...fiuuuu! Finalmente entriamo a vedere i libri miniati e la Long Room, sala della parte antica della biblioteca. Tutto bellissimo. Poi si ripassa di nuovo dallo Shop, percorso obbligato!
Proseguiamo il giro e andiamo in Grafton Street, il paradiso dello shopping (ancora!), poi O'Connel Bridge, il ponte quadrato, lo so, non si vede ma è molto difficile farlo vedere dalla foto. Fidatevi! E' quadrato, cioè è tanto lungo quanto largo,

the spike, un ago in acciaio inossidabile progettato da Ian Ritchie, non è che sono una guida turistica, è che sto copiando dalla rough guide

la statua di James Joyce, proprio di fianco a the spike, all'inizio di Earl Street North. Notare la compimentary lattina di coca cola, vi informo che fotografare la statua senza lattina o senza dropout con lattina in mano è impossibile,

the spike, ancora, solo pochi minuti dopo la foto sopra, notare il cielo di entrambe le foto per capire il significato della parola changeable riferito al tempo delle Isole Britanniche


Pranziamo da McDonald, ricordatevi che abbiamo un ottenne e un tredicenne da tenere buoni, e poi decidiamo di andare a visitare la Guinnes Storehouse.
Mentre aspettiamo l'autobus, una shower ci costringe a riparare sotto la tettoia di un cinema
ma in men che non si dica ritorna il sole e arriva l'autobus. Informazione utile: per andare sull'autobus dovete avere i soldi contati in moneta, si paga all'autista, non vengono accettate banconote e non si dà resto. Non sapendo il prezzo del biglietto prima di salire la cosa può essere un po' complicata, comunque ce la facciamo.
La Guinnes Storehouse è una roba immensa: sei piani di esposizione (40 euri di entrata, biglietto famiglia) più il settimo piano panoramico dove si trova il Gravity bar e dove ti offrono una pinta, una bibita per i minorenni.
Dopo un'attività tanto estenuante, ritorniamo in albergo e sapendo che non ho nessuna possibilità di ritrascinare la famiglia nelle vie affollate del centro, ceniamo al ristorante dell'hotel.



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