martedì 11 settembre 2012

Irlanda: giorno 11

7 agosto. Da Dingle a Portmagee.
La colazione alla Duinìn House è sul podio. Ci sono le fragole, apro una parentesi, in Irlanda si vendono fragole irlandesi, e questo viene specificato da tanto di cartellino che si trova dentro ogni confezione
 

e tra l'altro, non è solo questione di supportare l'Irlanda, le fragole irlandesi sono veramente buone, molto meglio delle fragole spagnole che invadono il nostro mercato italiano, che sono solo grosse ma non sanno di niente. Chiudo la parentesi.
Dicevo che la colazione è superba. Io prendo ancora il porridge, che qui servono con il Baileys o con la panna. Non posso credere che sia la crema whiskey, quindi chiedo cos'è... è proprio quella!!!!
Non ho il coraggio di provarla alle 8 del mattino, ma secondo me è buonissima. Mi accontento di un ottimo porridge con la panna.
E qui devo aprire un'altra parentesi, è già da un po' di giorni che si è aperta una discussione con MB, che sostiene che con queste colazioni non ha senso bere caffè o succo d'arancia, ci vorrebbe una pinta di Guinness, che tanto la gradazione della birra è ridicola, sono 4°. Io non mi metto a discutere con un esperto, ammicco e spero che non trovi mai il coraggio di chiederla.

Prima di lasciare Dingle andiamo al supermercato, c'è un Lidl proprio next door, e facciamo benzina.
Ieri pomeriggio ci eravamo gasati a vedere tutte quelle belle spiagge, ma oggi siamo avvolti dalla nebbia! Percorriamo la Dingle Peninsula e andiamo nella penisola più a sud, il famoso Ring of Kerry.
Vedo sulla cartina, e leggo sulla guida, si questa Valentia Island, un'isola collegata alla terra ferma da un ponte. Pare sia un'isola piccola e isolata, ma "famosa per vari motivi: da qui partì la prima linea telegrafica transatlantica nel 1866 e nel 1922 si ritrovarono le più antiche orme fossili di tutto l'emisfero settentrionale." Caspita! E poi "quasi tutte le strutture sono a Knighstown, sulla punta nord-est, con una vista mozzafiato sui monti Iveragh."
E allora via, si va a Knighstown. Dal ponte sono circa 19 kilometri. In effetti il posto è molto carino, ma dopo un giro in tutte le strutture ricettive, compreso un bellissimo hotel, il Royal, definito come "un tempo grandioso albergo vittoriano", ma con prezzi abbordabili, ci rendiamo conto che è tutto pieno. Troviamo solo un B&B, che non è neanche sul mare, ad un prezzo che giudichiamo esoso, e un ostello fatiscente... troppo fatiscente anche per i nostri gusti spartani, vicino al famoso ponte.
A quel punto riattraversiamo il ponte e ci troviamo a Portmagee, dove troviamo con fatica una stanza in un B&B, il Waterfront, con tre posti letto. Calvin dorme su un materasso per terra (felice). 80 euro a notte, internet, carte di credito.
Portmagee è un paesino di pescatori, piccolissimo, ma che ci conquista subito. Prima di cena andiamo in centro, cioè a 50 metri dal Waterfront, c'è una via con un post-office-negozietto, tre o quattro tra pub, ristoranti, hotel da un lato, e dall'altro lato il porto.
E' sera, quindi i pescherecci sono già rientrati o stanno rientrando. Vediamo dei pescatori su un gommone che filettano il pescato e buttano la testa con lisca in mare... arriva immediatamente uno stormo di gabbiani che, come nel film "Alla ricerca di Nemo", si pappano tutto. Mi è sembrato anche di sentirli dire "Mio! Mio! Mio!"... ah, no quello era Charlie Brown che li doppiava!
Da Portmagee partono anche le barche per Skelling Michael, che apprendiamo essere un isolotto dove si trovano le rovine di un monastero del VII o VIII secolo, in cima ad un sentiero di scalini. Sull'isola non c'è negozio di souvenir, caffè, ristorante...non c'è neanche un bagno. Per andarci bisogna telefonare ai proprietari delle barche e mettersi d'accordo con loro. si parte alle 10 del mattino (tempo permettendo) e si torna alle 4 circa. Bisogna andare attrezzati e non lasciare rifiuti in giro. E' anche riserva naturale di pulcinelle di mare e berte minori, e si possono vedere delfini e balene durante il tragitto in barca.
Il prezzo, 80 euro circa, e l'incertezza del tempo ci fa rinunciare, ma molto a malincuore, soprattutto mio.
A cena andiamo al Bridge Bar, che è un pub proprio di fianco a Moorings, il ristorante chic di Portmagee.
Il pub è impacchettato, troviamo un tavolino minuscolo e ci accomodiamo. Ci rendiamo conto che il Moorings, non è solo next door, c'è anche una porta comunicante con la sala del ristorante (abbiamo già visto sistemazioni simili a Kilkee), i camerieri sono gli stessi, e la cucina è la stessa! I prezzi sono diversi! Questo fatto ci mette di buon umore, e in effetti mangiamo benissimo.

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